Intervista a Riccardo Lanfranco – Presidente Associazione “Il cerchio e le gocce” (Torino)

La Città di Torino, già Capitale Europea dei Giovani per l’anno in corso, propone per l’autunno il PicTurin Festival, un evento internazionale di arte murale, che si preannuncia come un progetto molto interessante, soprattutto in riferimento allo scenario italiano della creatività urbana. Ci puoi descrivere come sarà strutturato l’evento e quali sono i punti di forza su cui avete scommesso?
PicTurin vuole focalizzarsi, fin dalla fase di ideazione, sulla realizzazione di grandi opere murali che vadano a riqualificare aree cittadine in degrado, integrando nel tessuto urbano elaborati pittorici di grande valore estetico ed artistico. L’evento si svilupperà su più di una decina di grandi superfici murali sparse sull’intero territorio, dal centro alla periferia,  per sottolineare la volontà di migliorare l’aspetto dell’intera città. Intemperie permettendo, la maggior parte delle opere verrà realizzata entro l’inizio del mese di novembre. A fianco di questi interventi principali, che andranno a creare un “nuovo volto” alla città, nella quale i meno esperti dell’urbanistica torinese potranno facilitare il proprio orientamento come in una mappa urbana su grande scala, ci saranno una serie di eventi collaterali quali mostre, esposizioni di bozzetti e foto degli artisti coinvolti, serate con live e dj set. Il festival si chiuderà ufficialmente a fine Novembre con la presentazione  del documentario ad esso dedicato.

L’evento coinvolge diverse realtà ed enti territoriali, che instaurano, tra loro, inedite sinergie, riflettendo un’immagine della città come punto di riferimento per la cultura contemporanea, l’arte e la creatività. Quali sono gli attori principali coinvolti nell’iniziativa e che tipo di collaborazioni avete instaurato con loro per la buona riuscita del progetto? Quali, invece, le maggiori criticità?
L’evento è finanziato dal Governo Italiano (Ministro della Gioventù), mentre i principali enti territoriali coinvolti sono la Città di Torino, la Regione Piemonte, il Settore Politiche Giovanili con il progetto Murarte, la fondazione Contrada Torino Onlus e tre associazioni: Il Cerchio e le Gocce, Style Orange ed Artefatti. Il tutto ricade all’interno del calendario di “Yourtime” Torino 2010 Capitale Europea dei Giovani. Il nostro rapporto di collaborazione con Murarte, (con cui da oltre 10 anni la Città offre spazi e muri ai giovani writers) e il suo settore di riferimento (Politiche Giovanili), è costante dalla sua nascita, ed è grazie ad esso che abbiamo sviluppato professionalità specifiche nell’ambito dell’organizzazione di eventi culturali pubblici. Una nuova promettente collaborazione è nata in quest’occasione con la Fondazione Contrada, che ci sta formando su aspetti delicati quali la cantieristica e la sicurezza sul lavoro. Infatti, disegnare pareti di oltre 40 metri d’altezza, come accade all’interno di PicTurin, non è sicuramente paragonabile alle piccole “murate” che si dipingono nei weekend: a questo proposito, diventano fondamentali gli approfondimenti sulla sicurezza, che finora erano stati risolti con semplicità. Le maggiori criticità che abbiamo riscontrato, oltre alle scontate divergenze sulle scelte artistiche, sono state quelle di far quadrare un budget elevato ma, allo stesso tempo, ristretto per un evento di questa mole, assieme all’organizzazione della cantieristica nel rispetto delle vigenti regole sulla sicurezza.

Parliamo ora di risorse: che tipo di finanziamenti sostengono il progetto e quali sono, in questo caso, gli enti di riferimento?
Come già accennato i fondi arrivano interamente dal Governo italiano (Ministro della Gioventù) nell’ambito del finanziamento dedicato a Torino 2010 Capitale Europea dei Giovani.

Il tema della riqualificazione degli spazi urbani è divenuto negli anni una necessità sentita da molte città, spesso con esiti molto diversi. Torino rappresenta una sorta di “isola felice”, che ha investito nella volontà di migliorare la percezione estetica dei luoghi, combattendone il degrado fisico. Basti pensare al progetto “Murarte” del 1999 che ti ha coinvolto proprio in prima persona…
Torino rappresenta, proprio grazie al progetto Murarte, una delle avanguardie europee sui temi della creatività urbana e degli spazi legali ad essa dedicati. Le nostre richieste, fatte all’inizio timidamente e con poche speranze di essere ascoltati, hanno invece trovato un terreno fertile che ci ha accolto a braccia aperte, portando a regalare al tessuto urbano decine di grandi opere di riqualificazione. Questa disponibilità e volontà nel dare spazio a giovani creativi ha portato a una forte evoluzione dei graffiti nel loro aspetto di implementazione estetica del territorio, limitando fenomeni quali il vandalismo, specialmente nelle aree decorate dagli stessi artisti. Oltre alla costante ricerca di migliorare l’estetica della città in cui viviamo, questo fermento ha portato molti di noi a trasformare quello che rappresentava un hobby domenicale, in una vera e propria professione, esportata in altri comuni e utilizzata in percorsi lavorativi con importanti aziende internazionali.

L’associazionismo culturale è una realtà molto sviluppata nell’area torinese, un riconoscimento che proviene soprattutto dalle istituzioni, come il Comune stesso, che si muove per favorirne l’operato e l’espansione. Come si inserisce in questo contesto la vostra associazione “Il cerchio e le gocce” e che evoluzione ha avuto nel corso degli anni?
“Il cerchio e le gocce” è uno dei primi esempi nazionali di associazione nata per promuovere la creatività urbana,  proprio grazie al Settore Politiche Giovanili, il quale dopo la nascita di Murarte, ha spinto noi promotori del progetto ad unirci in associazione per essere riconosciuti a livello istituzionale e poter aver accesso a finanziamenti. Come hai accennato tu, da anni Torino stimola i giovani verso l’associazionismo per facilitare percorsi formativi e culturali. La nostra associazione dal 2001 è in costante crescita, ne sono testimoni le decine di progetti realizzati sul territorio nazionale, diventati per molti un punto di riferimento e di consulenza nell’ambito organizzativo e di rapporto con le istituzioni. Tuttora stiamo lavorando per la crescita dei percorsi iniziati nella nostra città, oramai più di dieci anni fa, come per lo sviluppo di nuovi progetti in aree ancora pressoché vergini rispetto alle tematiche da noi promosse. L’attenzione è rivolta in maniera quasi maniacale alla scena nazionale ed internazionale, per riuscire a mantenere sempre alta e fresca la qualità delle nostre proposte.

Quali sono i risultati attesi, sia in riferimento al festival, sia rispetto alla scena nazionale di arte urbana?
Uno dei nostri obiettivi principali è quello di creare “un precedente” con cui dimostrare su grande scala le incredibili potenzialità dei graffiti, come quelle del muralismo o della street art, nell’ambito della riqualificazione e della conservazione del decoro urbano. Inoltre, riuscire a sviluppare, in parallelo, la promozione di percorsi artistici e professionali vicini ai giovani, nella speranza di divenire un esempio a livello internazionale  per le politiche sulla creatività urbana.

Approfondimenti:
http://www.picturin-festival.com/