Intervista al Dott. Francesco Palumbo –  direttore dell’area politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti , Regione Puglia

La Regione Puglia, attraverso la realizzazione di molteplici progetti e iniziative, sta attraversando una fase di grande fermento e trasformazione. Secondo lei in che modo sono cambiate le politiche culturali regionali nel corso degli ultimi anni e che ruolo riveste oggi la cultura all’interno di un contesto come quello pugliese?
La Regione Puglia ha fatto delle politiche culturali una delle sue priorità. L’attenzione alla conoscenza, alla cultura e al sapere è il punto di forza di un modello di sviluppo regionale che vede nella cultura uno strumento fondamentale per attivare processi territoriali di sviluppo complessi, come sostenuto spesso anche dal Presidente in occasione degli interventi in pubblico. In questo macro ambito abbiamo quindi attivato delle politiche di integrazione e connessione tra la giovane impresa, la cosiddetta impresa creativa, e il mondo dei beni culturali e ambientali. Un’azione orizzontale, quindi, di costruzione di reti tra diversi settori quali beni, attività culturali e patrimonio ambientale (che poi trascina anche il turismo), e una verticale che si realizza con l’integrazione nella gestione e valorizzazione del patrimonio attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori partecipanti: Regione, MIBAC, Enti Locali, Associazioni culturali, Fondazioni e imprenditori privati dei settori connessi. Non a caso, la Regione Puglia è stata citata tra i casi di successo, nel parere sul futuro dell’impresa creativa in Europa del Comitato Economico e Sociale dell’Unione Europea (CESE).

Lo scorso anno la Regione Puglia ha varato il regolamento per la costituzione e il riconoscimento dei Sistemi Turistici Locali (STL) al fine di potenziare l’attrattività turistica del proprio territorio. Il 16 settembre 2010 l’assessore regionale alla qualità del territorio Angela Barbanente, in occasione della 47esima Fiera del Lavante, ha presentato un nuovo strumento di valorizzazione territoriale: i Sistemi Ambientali e Culturali (SAC). Potrebbe illustrarci le principali differenze che sussistono tra SAC e STL?
Si tratta di operazioni che viaggiano su livelli di intervento diverse e complementari. In prima approssimazione, gli STL sono strumenti di “governance” turistica, previsti dalla L. 135/01 mentre i SAC sono attività integrate di valorizzazione dei beni culturali ed ambientali previsti dal POR-FESR 2007-2013. Ciò significa che pur trattandosi di strumenti complementari, entrambi parte integrante dello sforzo complessivo della Regione Puglia di investire in cultura, ambiente e turismo, essi rappresentano strumenti diversi che perseguono obiettivi e finalità diverse. Ciò si traduce anche operativamente in diverse scale di intervento sul territorio: ad esempio, mentre gli STL hanno un ambito di riferimento ampio, anche oltre il livello provinciale, i SAC hanno ambiti territoriali decisamente più ristretti, data la loro natura prettamente orientata a migliorare la gestione. Inoltre, mentre gli STL sono strumenti previsti dalla normativa nazionale, cui la Puglia si sta rapidamente uniformando, i SAC sono strumenti specifici e innovativi pensati per il territorio pugliese e maturati nel corso dell’attuale periodo di programmazione. Essi sono “aggregazioni” di risorse ambientali e culturali del territorio pugliese, messe in rete, integrate e valorizzate, attraverso un programma di interventi. Avremo dunque un piano di gestione operativo che conterrà i progetti finalizzati a rendere pienamente fruibili i beni e ad integrarli con le attività culturali al fine di formare un unico sistema di offerta. Ciò avverrà a regia regionale, ma tramite un approccio che parte dalle proposte presentate dai singoli partenariati territoriali costituiti attorno ad un’”idea forza” di valorizzazione integrata di “pluralità” di beni ambientali e culturali. La Regione farà la sua parte, fornendo linee di indirizzo per la gestione e finanziando esclusivamente i servizi di integrazione tra beni ambientali e culturali. L’adozione di un programma gestionale renderà, infine, sostenibile il complesso degli interventi nel medio lungo periodo, anche a livello economico. L’azione regionale nell’ambito dei SAC si propone, infatti, principalmente di migliorare l’aspetto legato alla gestione del patrimonio ambientale e culturale, partendo dal presupposto che una volta recuperato, il patrimonio va gestito e riqualificato nel tempo.

In una nota informativa presente sul sito della Regione Puglia si afferma che i Sistemi Ambientali e Culturali devono essere caratterizzati da una “idea forza” originale. Cosa si intende con questa espressione e che tipo di interventi comporta?
Con l’espressione “idea forza” intendiamo l’individuazione del carattere materiale o immateriale che contraddistingue un determinato ambito territoriale e che, in quello stesso ambito, ne fa un elemento di rappresentanza e di guida all’ideazione e attivazione di politiche e interventi specifici e che fa da traino a tutte le altre iniziative. Le politiche di valorizzazione di un determinato territorio possono, infatti, essere di natura molto diversa a seconda degli obiettivi specifici condivisi dalle comunità locali. Ecco perché, nell’ambito del partenariato territoriale, che deve essere perciò il più possibile allargato a tutti i portatori di interesse sul territorio, la condivisione dell’idea forza e degli obiettivi di valorizzazione integrata rappresenta il momento fondante dell’intero processo SAC. L’idea forza è l’idea in termini di riconoscibilità e di notorietà, ma anche l’idea intorno alla quale il territorio si riconosce, agisce e formalizza i progetti di integrazione, punto di riferimento per lo sviluppo di politiche culturali. Ogni territorio avrà, infatti, caratteristiche identitarie specifiche, che non a caso lo caratterizzano rispetto ad altri territori, e che ne possono rappresentare bene un indirizzo di sviluppo.

Quale sarà l’iter procedurale da seguire per la costituzione dei SAC?
L’Iter procedurale sarà articolato ma operativo. L’iter prevede, inizialmente, una manifestazione di interesse da parte dei partenariati proponenti sulla base di uno schema standard. Seguirà una fase di valutazione di merito da parte della Regione e, per le proposte valutate positivamente, si aprirà una fase negoziale che porterà all’adozione della proposta SAC, del piano integrato di interventi e del Programma gestionale. soggetti Alle proposte, inizialmente non ammesse alla fase negoziale, saranno presentati gli esiti motivati della valutazione in modo da permettere loro di fare gli opportuni aggiustamenti e, in un secondo momento, avviare anche con loro il percorso concertativo del SAC.

In che modo saranno finanziate le azioni previste dai SAC?
Le azioni di integrazione dei servizi di valorizzazione e gestione previste saranno finanziate su misure che riguardano sia l’ambiente che i beni culturali con i fondi comunitari del PO-FESR 2007-2013 per un totale di 18 milioni di euro. Tuttavia il piano individuerà anche azioni strutturali di completamento rispetto al sistema stesso, che potranno essere finanziate nel medio lungo periodo anche attraverso altre fonti di finanziamento quali altri programmi comunitari, fondi FAS, non appena arriveranno sul territorio pugliese, e programmi a gestione diretta dell’UE quali Cultura 2000 o Life ambiente.

Esistono già degli esempi di SAC in altre zone del territorio nazionale oppure si tratta di uno strumento innovativo mai sperimentato prima né in Italia né all’estero?
Che io sappia esistono dei parchi che gestiscono anche dei beni culturali al loro interno, ma di fatto non mi pare esista un sistema che integra nella stessa gestione soggetti così diversi tra loro: con i SAC noi potremmo avere comuni, sovrintendenze, gestori di parchi, enti privati e musei pubblici, e compagnie teatrali e musicali, riuniti allo stesso tavolo che decidono con quali iniziative ed in che forma e gestire e far vivere il proprio patrimonio. Questo non credo esista in nessun altro posto in Italia, e speriamo di poterci confrontare presto sulle esperienze esistenti anche organizzando un convegno di portata nazionale e internazionale.