Viaggiatore, non c’è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini
– Antonio Machado –

La Via Francigena – dice il grande storico francese Jacques Le Goff – è essenzialmente una “via di culture” e di dialogo. Nel procedere lento di questo cammino non si va a ritroso, non si perde tempo, ma si coglie il significato delle esperienze conoscitive sia rivolte alla cultura, sia rivolte alla geografia dei luoghi, sia alla capacità di creare sistemi economici basati sullo sviluppo economico e turistico, sviluppo sostenibile per incentivare un settore di fondamentale importanza e valore per l’Italia e per l’Europa.
La “Passeggiata Francigena”, che si è svolta nei giorni 9 e 10 ottobre 2010, lanciata dalla parlamentare europea Silvia Costa nel mese di luglio scorso dalla sede del Parlamento europeo,
si inserisce quindi nel contesto di una nuova strategia europea sul turismo culturale che comprende anche l’evento, svoltosi il 27 settembre scorso, della Giornata Europea del Turismo. Con la “Passeggiata Francigena”, si sono dunque voluti illustrare le opportunità ed i problemi riscontrati lungo lo storico percorso, al fine di sensibilizzare le istituzioni europee sulle possibilità di recupero e valorizzazione di questo importante Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa che necessita, oggi più che mai, di un sistema di governance in grado di garantire un intervento sinergico ed attento nel curare il percorso, in ogni suo aspetto.
Da qui l’importanza di dare voce a quelle vocazioni territoriali che sono alla base degli stimoli ricettivi e che vanno sicuramente dotati di competenze operative ed organizzative per emergere ed avere capacità propulsive promozionali per ogni attività presente nei luoghi di cultura, nei luoghi vivi e vitali.

Su questo sarebbe opportuno un nuovo ruolo della Consulta nazionale degli Itinerari Storici, Culturali e Religiosi anche in relazione ad una visione “europea” del Codice dei Beni Culturali.
Intanto sulle orme degli antichi e dei moderni pellegrini che attraversano silenziosamente lo storico percorso, è proprio l’Europa a mettersi in cammino a capo di una significativa delegazione parlamentare europea che, partita dalla Chiesa di Strove, ha attraversato Abbadia a Isola per giungere al castello di Monteriggioni dove ha mosso i suoi passi sul tratto incantevole della terra di Siena prendendo parte al respiro di una zona pregevole, lontana dal traffico cittadino, dai ritmi convulsi della realtà, ancora pregna di una natura verde e dal caratteristico ed unico colore della terra senese.
Valorizzare questi itinerari equivarrebbe all’arricchimento di quei piccoli centri territoriali già di per sé ricchi del loro patrimonio naturalistico e storico-culturale, della loro micro -socialità che li rende realtà uniche, incastonate in una macro realtà sociale, oggi più che mai unificata e confusa nella globalizzazione che spoglia i luoghi e le geografie della loro originale esistenza e valenza.
Tutto questo non per promuovere un banale e subordinato localismo, ma per la promozione e la valorizzazione della diversità delle culture e dei patrimoni culturali ed artistici a loro volta promotori di una visione eclettica e intelligente della realtà presente costituita di molteplicità e pluralismi.
Il pensiero che accompagna il pellegrino o il turista sta proprio in quella volontà di incontro che preserva la natura dei luoghi e la memoria storica dei centri, in quella possibilità di scambio
comunicativo e sociale che è alla base di ogni rapporto umano e che è insito nel viaggio stesso, viaggio che è movimento ma anche dimensione, fortemente dimensione. Un turismo slow, attento
ai particolari. Percepire il dettaglio di un dipinto piuttosto che l’insieme. L’elogio della lentezza. Ma anche il riprendersi la vita uscendo dal caos quotidiano.
Il Cammino di chi ci crede, il Cammino di chi lo fa. Sentirsi Europei passo dopo passo. Sentirsi parte, fare la propria parte. Concretamente. Sognando con i piedi per terra, una Via che raccolga
persone che credono nel camminare lento. Per fermarsi e respirare. Per usare tutti i sensi. Per convincere altre persone a camminare. Il passaparola quale strumento principe di promozione
turistica e culturale. Significativo anche lo slogan “La cultura non si mangia ma senza cultura non si vive” che fotografa perfettamente queste due giornate fondamentali.
Forse, oggi più che mai si incrementa la richiesta socio- culturale di un incamminarsi nel settore turistico quale motore di tutte le attività del nostro territorio che per definizione è parte di quella essenza alla base delle civiltà storiche.

Aumenta la domanda e aumentano i consumi culturali
quasi dettati dal bisogno di riappropriarsi di uno spazio e di una dimensione temporale nel presente che vuole emergere ed organizzarsi per lo sviluppo sostenibile. Questo il significato colto dall’esperienza della “Passeggiata Francigena”, questo l’intento degli Amministratori di quel tratto di centoventi chilometri in territorio senese che domanda maggiore controllo governativo sui fondi destinati ai progetti di sviluppo turistico, un controllo facilmente attuabile se incentrato su intese comuni e protocolli nei quali viene ben esplicitato l’impegno da perseguire.
Sulla via Francigena insieme alle autorità governative ci sono anche “comuni pellegrini” ospitati dagli ideatori dell’iniziativa, capaci e sensibili nel cogliere la valenza delle loro originali esperienze, invita loro ad unirsi lungo il sentiero, in quel “movimento lento” che dà la possibilità di incontrarsi e di scambiare idee nell’ottica di un arricchimento reciproco. Come Cristina Menghini , trentaquattrenne di Milano che a piedi, con spirito d’iniziativa e temeraria passione, percorre la via storica muovendo la sua istanza di messa in sicurezza dei percorsi attraverso segnaletiche più precise ed efficienti ,la sua richiesta di curare l’aspetto ricettivo dei centri e delle città che sorgono lungo il percorso, che dovrebbero ottimizzare la loro capacità di ‘accogliere in povertà’ nel vero spirito dell’essere ospitali e città accoglienti.

L’On. Sylvie Goulard nella Conferenza Stampa tenutasi il 10/10/10 ( data emblematica per antonomasia) presso la sede della Provincia di Siena, alla presenza delle autorità e dei
rappresentanti delle Istituzioni Europee ma anche dei semplici pellegrini e visitatori, ha voluto sottolineare proprio quella volontà che è insita nel viaggiare dei pellegrini o dei visitatori dei
luoghi, quella volontà che non guarda al luogo di provenienza, ai nazionalismi, né alla meta da raggiungere, ma alla via stessa da percorrere con lo spirito di chi si mette in viaggio sfidando i pericoli e gli imprevisti, come gli antichi pellegrini che resistevano alle fatiche e alle paure, oggi invece si ha paura di tutto, a volte, anche di incontrarsi.
Una “camminata” reale e importante portatrice di un’azione concettuale a rete per evidenziare i nodi centrali ed i raccordi possibili nella costruzione di un sistema capace veramente di lanciare la risorsa turistica in un circuito rivitalizzato e rivitalizzante nell’ottica interdisciplinare d’intervento per lo sviluppo turistico ed economico del Paese. C’è davvero l’Europa sulla via Francigena nel suo contesto più ampio di fondamentale Itinerario Culturale che non ha nulla di invidiare al più “famoso” Cammino di Santiago. Una via per camminare verso l’Europa da veri Europei. Una Via che potrebbe e dovrebbe dare tanto a chi la percorre. Un trekking culturale. Per un nuovo Rinascimento.