C’erano azioni che fino a qualche decennio fa davamo tutti per scontate, finché scontate non lo sono state più. Tra queste c’è la lettura.

E non stiamo parlando della lettura intesa a livello concettuale, ma della lettura come “l’azione del leggere”, ovvero: mi avvicino ad uno scaffale, che sia di una biblioteca o di una libreria, osservo il dorso dei libri, scruto i titoli, allungo la mano per tirare fuori quelli che più mi interessano, e ne scelgo uno. E poi, al primo momento opportuno, mi siedo, o mi sdraio, o mi accovaccio, e apro il libro per cominciare a leggerlo: chi dalla prima pagina, chi dall’indice, chi a metà. Magari il libro è stato comprato per qualcun altro, magari lo leggo per un bambino e, vicini, uno legge e l’altro guarda le figure, tocca le pagine con le mani, osserva i colori e le forme.

Un libro, è stato, fino ad oggi, prima di tutto un oggetto fisico, nella cui forma pressochè standard  tutto il mondo ci si rispecchiava, sia che si legga da sinistra a destra o da destra a sinistra, poco importava.

Poi, è arrivato l’E-Book. Saltando a piè pari ogni qualsivoglia tesi sulla sua efficacia nonché le polemiche e le critiche sul suo avvento, sicuramente costruttive, osserviamo come oggettivamente la venuta dell’E-Book abbia reso il gesto del “leggere” tutt’altro che meccanico e scontato.

Un libraio spagnolo, riflettendo su quanto provocato dalla rivoluzione digitale, ha colto l’occasione per pubblicare sul suo sito www.leerestademoda.com, un video-parodia delle famose presentazioni in Apple-style, invitando il pubblico nell’ “Esperienza Book – Benvenuto nell’era che trasformerà il tuo modo di intendere il mondo”.

In perfetto abbigliamento fluo e sfondo bianco, il simpatico libraio presenta il “dispositivo Book”, oggetto all’avanguardia, a impatto zero, che scorre con un semplice movimento del dito e che registra migliaia di bit di informazioni in ogni pagina, trasmettendole direttamente al cervello. Illustra poi come gli accessori “segnalibro” e “leggìo” aiutino nel processo di lettura, e come le pagine opache permettano ai produttori di stampare su entrambi i lati aumentando la produzione e riducendo i costi.

Un modo divertente per raccontare al grande pubblico cosa stia cambiando nel mercato dell’editoria e del commercio librario, e come il consumatore, anche in modo inconsapevole, stia modificando le sue abitudini. Per accentuare le qualità di un oggetto come il libro, basta pochissimo: questa la lezione che ci insegna con ironia e cognizione di causa il libraio spagnolo, e per farlo non è necessario “demonizzare” le capacità tecnologiche di un oggetto raffinato come l’E-Book, ma si può semplicemente iniziare ad apprezzare l’efficacia del semplice Book che teniamo in mano.

La digitalizzazione applicata al campo dell’editoria e della diffusione dei testi, anche su internet, è stato uno dei temi più controversi degli ultimi 10 anni, ma già in auge dal 1971, anno di nascita del Progetto Gutenberg ( www.gutenberg.org ), primo portale al mondo dedicato alla condivisione online di documenti digitalizzati. In Italia poi, nel 1994, viene messo in rete il progetto Manuzio della biblioteca digitale Liber Liber ( www.liberliber.it ).

Grande espressione della biblioteca digitale è attualmente quella della World Digital Library, promossa dalla Library of Congress e dall’UNESCO ( www.wdl.com ), che dal 2009 ha messo online quasi 2.000 titoli disponibili in lingue diverse parlate in tutto il mondo, così da essere accessibili secondo valori di interculturalità e di promozione di alti valori sociali.

Osservando queste grandi opere, che partono dal presupposto che la cultura non è un concetto elitario, e la lettura è un veicolo per trasmetterla universalmente, non possiamo che considerare quanto l’avvento del digitale sia inevitabile.

Viverlo come un ostacolo, è una nostra scelta.

Possiamo, in alternativa, prenderla ironicamente come propostoci dal libraio spagnolo e goderci le nostre “Esperienze Book” ben consapevoli di quanto l’oggetto di carta che teniamo tra le mani sia eccezionale nella sua fisicità, e per questo va difeso, sia dai mitologici roghi raccontati da Ray Bradbury, sia dalle imitazioni senza pagine da sfogliare.

Ma eliminare la “concorrenza” non è la soluzione: leggere libri di carta, per difendere la lettura vecchio stile, però, può ritardare la sua, forse indubbia, morte.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=nsravNklRes&w=400&h=300]