Lo scorso 15 settembre, la Cooperativa Alice e il fashion brand Sanvittore sono stati protagonisti dell’inaugurazione a Milano dell’omonima boutique Sartoria Sanvittore. Questo evento ha rappresentato un ulteriore step nel percorso sempre più consolidato verso forme innovative di impresa sociale: si è trattato infatti, non soltanto della presentazione della nuova collezione di capi artigianali a marchio Sartoria Sanvittore, ma soprattutto della realizzazione di una nuova e concreta opportunità per le detenute ed ex detenute di inserimento lavorativo; un evento quindi all’insegna dell’insolita ma efficace fusione tra moda e sociale.
La Cooperativa Sociale Alice nasce nel 1992 proprio all’interno del Carcere di San Vittore per gestire laboratori di sartoria in un ottica di recupero e valorizzazione delle capacità personali, di stimolo verso la creazione di relazioni sociali stabili, nonché ricerca e offerta di opportunità volte al reinserimento lavorativo.
A partire dal primo laboratorio realizzato nel carcere, le attività della Cooperativa Alice si sono sviluppate su tre filoni principali, all’insegna del connubio e ricerca di equilibrio tra impresa e responsabilità sociale: innanzitutto i laboratori, che lavorano nell’ambito della sartoria teatrale, tradizionale e anche nella produzione di gadget; poi la formazione, che Alice promuove in collaborazione con altri partner della regione Lombardia con l’obiettivo di fornire conoscenze e competenze per professionalizzare le operatrici di sartoria; infine la progettazione sociale, volta alla costruzione di percorsi di inserimento lavorativo attraverso l’instaurazione di contatti e collaborazioni con imprese terze.

Sartoria Sanvittore, che debutta come la griffe degli abiti confezionati dalle detenute nel maggio 2008, nasce proprio dalla consolidata esperienza della Cooperativa Alice, nonché dalla collaborazione con il Comune di Milano – Assessorato alle Attività produttive, Politiche del lavoro e Moda, ponendosi come obiettivo principale il reinserimento, attraverso l’attività sartoriale, delle detenute nel mondo del lavoro.
Alta qualità e ricerca di stile da un lato, etica e promozione sociale dall’altro, rappresentano per questo brand le basi e le caratteristiche centrali su cui fondare la promozione di un mercato sempre più attento e consapevole.

L’inaugurazione del punto vendita di via Terraggio 28 a Milano ha visto la presentazione della collezione A/I 2011 “Evadere dal quotidiano”, nata dall’estro creativo della stilista Rosita Onofri, che gestisce parte della sartoria. Una collezione con caratteristiche determinate, che pur rispecchiando le tendenza della moda,  si distacca dalla tipologia di abito “per una stagione”: dinamica ma elegante, composta da capi dalle linee morbide e dai colori sobri, sensibile ai costi e alla scelta dei materiali, e soprattutto interamente prodotta da detenute ed ex detenute. Ecco quindi che all’insegna dei concetti cardine quali artigianalità, handmade e Made in Italy, è nata Sartoria Sanvittore boutique, un vero e proprio negozio, piccolo ma elegante, che ha già suscitato l’interesse di diversi artisti ed è quindi destinato a diventare luogo di incontro, di dialogo nonché centro di iniziative culturali.
Perché la moda non è solo frivolezza e aspetto esteriore, ma è anche fantasia, estro, impresa: strumenti che possono permettere l’evasione da una condizione difficile e gettare le basi per reinventarsi un percorso di vita.