La Loggia dei Mercanti a Milano ospiterà fino all’Expo 2015 una struttura a vetri, il City Center.
Dopo aver convocato una serie di noti studi di architettura, il Comune di Milano ha scelto il progetto di Italo Rota, autore del Museo del Novecento inaugurato a dicembre all’Arengario, in quanto, meglio di ogni altro, ha saputo conciliare le esigenze dell’amministrazione con il rispetto dello stile architettonico della Loggia. E’ stata quindi affidata all’architetto milanese la trasformazione di un altro luogo simbolo della città di fronte al quale passano cento milioni di persone ogni anno.
Il progetto prevede la realizzazione di una “scatola” trasparente con vetrate e giochi di luce che si chiamerà “Dimmi”. Lo spazio sarà tripartito: l’area che si affaccia su via dei Mercanti ospiterà il centro informativo classico, con degli operatori multilingue in grado di fornire le indicazioni e le informazioni a turisti e cittadini. La seconda area, concepita come “fai da te” elettronico, sarà tecnologicamente all’avanguardia, con schermi tridimensionali, computer touch screen e presenterà una sorta di nastro trasportatore di notizie sulla città, cliccabili e da scaricare sul proprio palmare. Infine la terza area è quella che, ricollegandosi all’antica funzione sociale del Broletto quale luogo dove si svolgeva gran parte della vita pubblica della città, farà da cerniera tra il nuovo e l’antico. Pensato come agorà, questo spazio sarà un luogo di incontro e di intrattenimento che ospiterà dibattiti, spettacoli, e presentazioni di libri. In questa area saranno inoltre allestite esposizioni temporanee ed un temporary store per commercializzare i prodotti del marchio Milano quali la serie di tazze, biciclette, orologi, ombrelli, etc. che, ad oggi, vengono venduti in un camion modello truck posto sul fianco del Duomo.
Per l’avvio dei lavori del City Center manca però il via libera della Soprintendenza, disponibile ad accettare il nuovo “punto informativo multifunzionale” solo se si tratterà di un allestimento temporaneo in vista dell’Expo 2015. Il soprintendente Alberto Artioli ha inoltre sottolineato la vera priorità della Loggia: l’accesso al piano superiore del Palazzo della Ragione. Servirebbe infatti un ascensore esterno per poter sfruttare il primo piano dal momento che la scala realizzata dall’architetto Dezzi Bardeschi, che si occupò tra il 1978 e l’86 del progetto di restauro conservativo della Loggia dei Mercanti, è ancora chiusa dopo tanti anni.
Nel frattempo molti critici d’arte e studiosi stanno bocciando non solo il progetto ma l’idea della scatola trasparente di Rota accusandolo di non tenere conto del concetto di libera fruizione; l’architetto Marco Dezzi Bardeschi, sostiene che gli spazi aperti del portico non debbano essere occlusi da una struttura che è avversa al concetto di permeabilità, sarebbe come chiudere la Loggia dei Lanzi a Firenze, di fronte agli Uffizi. Dello stesso parere è il critico Vittorio Sgarbi che ha dichiarato l’intenzione di scrivere al ministro Bondi e chiamare il sovrintendente regionale Bon Valsassina per impedire la realizzazione del progetto. Come il critico anche l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory è contrario all’idea di Rota, ponendo l’attenzione sull’importanza di non intaccare l’equilibrio tra la Loggia e lo spazio circostante, e soprattutto di non rendere strutturale un’iniziativa temporanea. L’assessore milanese si è inoltre candidato a vigilare sul rapporto con gli sponsor affinchè mantengano il loro ruolo al servizio del recupero della Loggia e non il contrario.
Il Comune sta infatti procedendo nella ricerca di investitori privati: saranno al massimo due quelli principali, che si divideranno una quota di 500 mila euro, ai quali si aggiungeranno altri minori in base alle domande che arriveranno entro il 28 di questo mese. Le sponsorizzazioni potranno essere di natura tecnica (materiale per l’allestimento, arredi, impiantistica da ufficio, sistemi digitali e telematici, luci, computer), di produzione di contenuti editoriali, promozionali ed economiche. I marchi selezionati avranno l’opportunità di utilizzare lo status di sponsor per tre anni e, in alcuni casi, potranno usufruire degli spazi come vetrina dei loro prodotti, o per eventi legati alla loro attività. E’ inoltre quasi certo un accordo economico con la Fondazione Aem, che già ha finanziato le nuove illuminazioni per le vetrate del Duomo, e che si occuperebbe dell’allestimento delle luci, aspetto fondamentale per la riuscita realizzazione del progetto di Rota.
Sempre se questo riesca ad andare in porto…