Insieme si può. E’ con questa convinzione che lo scorso novembre, il Louvre parigino ha lanciato una petizione on-line che chiedeva ai singoli cittadini di contribuire all’acquisto di un pregevole quadro di Cranach il Vecchio, “Le Tre Grazie”. Dipinto nel 1531, il dipinto appartiene dal 1932 ad un privato francese il quale ha chiesto per la cessione al museo la non modica cifra di 4 milioni di euro. Il celebre museo francese, che arrivava a coprire solo 3 milioni di euro, ha quindi pensato di chiedere aiuto ai privati cittadini esortandoli a donazioni di qualsiasi portata che riuscissero a raggiungere la cifra prestabilita. Detto, fatto: in appena 40 giorni, grazie al sito www.troisgraces.fr, oltre 5 mila donatori hanno vestito i panni di grandi e piccoli mecenati e, con una somma media di 150 euro ognuno, hanno collaborato all’acquisto della tela che dal 2 marzo prossimo verrà esposta al Louvre accanto alla (lunga) lista di tutti i suoi benefattori.
Caso insolito per il museo francese, che fino ad ora non aveva mai chiesto aiuto privato on-line (si era infatti sempre servito delle tradizionali sponsorizzazioni) che si inserisce però tra gli ormai diffusi casi di musei che, facendo leva sull’affezione nei loro confronti da parte dei visitatori e della popolazione, riescono ad ottenere grandi risultati e a far apprezzare il gesto solidale dell’offerta economica.
Già nel 2008, infatti, la londinese Tate Gallery aveva tentato l’esperimento, prima volta in assoluto, organizzando una enorme “colletta nazionale” per acquistare l’acquerello più caro al mondo: “The Blue Rigi” di Turner, datato metà dell’800. Un quadro imperdibile per la collezione britannica che aveva già acquisito in precedenza le restanti opere del trittico, “The Dark Rigi” e “The Red Rigi”. Il dipinto, del valore di 4,95 milioni di sterline, circa 7,5 milioni di euro, è stato acquistato raccogliendo dai cittadini oltre 500 mila sterline; il restante era già stato stanziato dal museo e dalla Art Fundation.
Caso ultimo, sempre britannico, riguarda il dipinto del ‘600 di Bruegel Il Giovane, “Processione al Calvario” acquistato dal National Heritage Memorial Fund dopo aver lanciato una sottoscrizione pubblica che, nell’arco di tre mesi, è riuscita a guadagnare 2,7 milioni di sterline, cifra necessaria ad ottenere la cessione del dipinto da parte del proprietario, Lord Oswal, e a far permanere il dipinto nelle sale museali del Nostell Priory, nella contea del Yorkshire, dove però tonerà solo a fine febbraio, dopo una permanenza che decreterà la sua definitiva fama alla National Gallery di Londra.
E nel Belpaese? Il ricorso all’aiuto economico dei cittadini, con petizioni online studiate ad hoc, rappresenta una novità ancora non sperimentata, ma di vicende simili ne troviamo, anche in provincia: ad Ariano Irpino, piccolo comune dell’avellinese, il piatto di ceramica “Amore e Fortuna” da anni in mostra al Museo Civico della città, ha rischiato di tornare in una collezione privata dopo che il proprietario aveva deciso di revocare il comodato d’uso al museo per mettere il piatto in vendita. L’associazione Amici del Museo fa quindi scattare la petizione che, nel giro di poche settimane, permette il raggiungimento del prezzo richiesto dal legittimo proprietario e quindi la definitiva consacrazione dell’opera nella collezione museale.
Segnale dunque che i cittadini sono pienamente consapevoli dei valori culturali e artistici del proprio territorio tanto che, anche in periodi di crisi, il ricorso a forme di sostentamento economico di oggetti o istituzioni di valore non viene visto come un sacrificio a cui dover rinunciare.
Da un’indagine di ArtEconomy24, inoltre, è stato analizzato come per 11 musei stranieri e 9 italiani, le sponsorizzazioni private di fondazioni ed enti pubblici siano altamente insufficienti a reggere i costi previsti e, soprattutto, ad ampliare collezioni importanti. L’appello ai singoli cittadini diventa così il pretesto non solo per cospicue raccolte fondi altrimenti inattuabili, ma anche come strumento di avvicinamento del singolo all’arte e alla cultura del proprio Paese. E ognuno, ammirandola, potrà sentirsi parte della sua storia.