Lo Spettacolo nel Museo, come palcoscenico interattivo, come teatro, musica e danza. Collezioni, storie, suggestioni, che si confrontano con creatività e innovazione. Spettacolo e Museo diventano così un tutt’uno, tanto quasi da perdere di vista dove comincia l’uno e termina l’altro.
A Bologna, accade con le “Paurosissime Visite al Museo di Zoologia”, nate dalla mente di Paolo Maria Veronica, membro del famoso duo comico “Malandrino & Veronica”, che da oltre vent’anni lavora in televisione e sui palcoscenici italiani. Le “Paurosissime Visite” debuttano nel 2009 con la collaborazione del Teatro Arena del Sole, aprendo le porte del Museo di Zoologia di via Selmi a questa nuova proposta, e trascinano dentro l’enorme portone gruppi di spettatori pronti a visitare il famoso museo in un’ottica completamente nuova. Le Paurosissime, sulla scia del successo riscosso l’anno scorso, giungono ora alla loro seconda edizione, replicando fino al 27 febbraio, con un probabile rinnovo fino ad aprile vista la grande affluenza.
Il museo di Zoologia con sede in via Selmi, a Bologna è un’istituzione. E non solo perché è un museo universitario che raccoglie una collezione vastissima di esemplari, né soltanto perché vi è stato recentemente aggiunto il Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Sperimentale.
Tutto ciò che è assolutamente rilevante dal punto di vista didattico e scientifico, spesso però non rimane nel cuore dei bolognesi, piccini e cresciuti, tanto quanto l’enorme pesce luna appeso al soffitto, o il leone dalla folta criniera nell’enorme teca trasparente, o lo struzzo maestoso che ti scruta con aria incuriosita vegliando il suo enorme uovo.
La luce un po’ soffusa conferisce un’aria antiquata, i colori sono tenui, e gli animali sono ovunque: esposti dietro i vetri, appesi alle pareti, appesi al soffitto, appoggiati per terra, dentro grandi scaffali di legno in cui sono ricreati gli ambienti naturali in cui, in un tempo oramai remoto e inaccessibile, sono vissuti.
Il Museo di via Selmi è, indubbiamente, uno scenario teatrale naturale, e proprio questo ha spinto Malandrino & Veronica a sceglierlo come sede del loro show, e la trama della Paurosissima Visita gioca proprio su questo concetto: lo spettacolo è, sì, spettacolo, ma racconta il Museo, il luogo in cui il pubblico stesso è chiuso per un viaggio quasi magico, attraverso la storia di questa enorme collezione di mammiferi, insetti, rettili, pesci, animali comuni e sconosciuti, per scoprire le vicende dei personaggi che hanno formato la collezione stessa, senza farsi mancare misteri e un brivido lungo la schiena.
Ed è così che gli animali stessi prendono vita per danzare tra i pubblico e per farsi accarezzare i soffici musi mentre il custode bolognese continua a litigare con la corrente elettrica che salta, e dal passato tornano i grandi collezionisti e  imbalsamatori per svelare i loro segreti.
Le Paurosissime hanno trovato il modo di svecchiare e raccontare in modo inaspettato la storia di un luogo appartenente alla città in modo oramai quasi scontato, regalando di nuovo la componente necessaria per visitare qualsiasi Museo, che raccolga collezioni d’arte o reperti scientifici: la curiosità.
Si inizia così a considerare come nulla, in nessun Museo, sia definitivo, nemmeno una collezione che rimane inalterata da più di mezzo di secolo, perché tutto sta nel come il Museo viene raccontato, per stare al passo con il cambiamento di pubblico e di interesse.
Non è difficile immaginare l’enorme impatto che un progetto sulla scia delle Paurosissime potrebbe avere in moltissimi Musei italiani … quante volte il “contenitore” si espone da solo indipendentemente dal “contenuto”? E considerando la componente teatrale, la possibilità di sfruttare scenari architettonici museali già presenti crea una suggestione differente da ogni altra esperienza di teatro, perché lo spazio viene vissuto, non solo visitato.
In un momento critico come può essere questo, c’è la concreta necessità di proposte che non siano solo nuove, ma che invitino ad essere cittadini culturalmente attivi in modo nuovo. Ecco perché le Paurossissime Visite al Museo di Zoologia hanno successo, ed ecco perché questo progetto è innanzitutto un esempio: perché al di là della trama dello spettacolo, al di là del contenuto scenico, sono un invito a coltivare la curiosità e fantasia di ognuno.
I nuovi stimoli proposti stringono le distanze tra le diverse forme dell’Arte, e la rendono sempre più accessibile e comprensibile, e proprio per questo appetibile. E ciò che è appetibile, crisi o non crisi, continuerà a fare gola.

Per informazioni:
www.malandrinoeveronica.it
www.arenadelsole.it