Sole, mare e salsedine, una terra incastrata tra il Mediterraneo e le montagne. Un alimento, l’olio, che è alla base della nostra cultura culinaria, delle nostre origini, attraverso cui possiamo ripercorrere a ritroso la storia della nostra civiltà
Stupisce piacevolmente vedere aziende che come la Fratelli Carli, pur affondando le proprie radici nel passato e avendo il proprio core-business incentrato sui prodotti della tradizione e della terra, sviluppano nuovi percorsi e strumenti dialogando con la creatività, il design e la cultura. In un’Italia schiacciata dalla crisi e immobilizzata dalla politica ci sono realtà imprenditoriali che hanno compreso l’importanza di questo rapporto, non solo in termini di qualità di vita, ma anche come specificità, valore aggiunto che viene premiato da un mercato globalizzato in cui il valore identitario del prodotto è importante tanto quanto il bene in questione. 
E da qui nasce il successo della collaborazione tra Fratelli Carli e IED – Istituto Europeo del Design in occasione del centenario dell’azienda, naturale prosecuzione di un percorso di ripensamento del design che a partire dal 2009 ha coinvolto logo, packaging e comunicazione dell’azienda, per arrivare al concorso per la realizzazione di un’etichetta creativa per la bottiglia del centenario che coinvolgesse in modo attivo artisti, designer e clienti. La possibilità per ciascuno di dare sfogo alla propria creatività e condividerla con gli altri. Relazione e partecipazione nell’epoca della wiki-revolution.
Ne abbiamo parlato con Carlo Calenco, responsabile web dell’azienda.

Innovazione e creatività in un’azienda il cui prodotto principale è fortemente legato alla tradizione e al passato, non le sembra in qualche modo una contraddizione?
In realtà no, la nostra azienda è sempre stata molto legata all’innovazione, per quanto il nostro prodotto di punta abbia origini molto antiche, ma abbiamo sempre cercato nuove strade, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione, la relazione con i dipendenti e i clienti. La relazione in particolare è sicuramente un valore aggiunto della nostra azienda, il rapporto con i clienti molto personale e di fiducia, poi nel ’96 siamo entrati sul web, anche questa una piccola rivoluzione per i tempi, e il digitale non ha fatto altro che enfatizzare la comunicazione.

E in questo senso la collaborazione con lo IED è una prosecuzione di questa vostra propensione?
Esattamente. Per il centenario si è voluto indire un concorso che desse modo a chi ci è vicino di partecipare e di esprimere attivamente l’azienda dal suo punto di vista e sicuramente la collaborazione con lo IED e la possibilità di vedere i risultati dei loro lavori è stato un valore aggiunto all’iniziativa. Internet poi ci ha messo in condizioni di coinvolgere anche il vasto pubblico sia per la realizzazione di etichette d’autore, sia per la votazione online delle vincitrici. Tra l’altro non ci aspettavamo un successo così ampio, sono arrivate via web 1.000 etichette da tutta Italia, la maggior parte di esse molto belle. Esiste un’Italia creativa che può fare molto se le viene data la possibilità di esprimersi.

La Fratelli Carli non è nuova ad iniziative legate all’arte e alla cultura, tra le altre cose ha aperto e gestisce un museo dell’olivo che ha vinto in passato anche il Premio Europeo Museo dell’anno. Pensate quindi di mantenere costante il vostro impegno in questi settori?
Vede, il museo nasce dalla passione della famiglia proprietaria dell’azienda, siamo alla quarta generazione ormai, e dall’amore per l’olio e per la cultura che ad esso è necessariamente collegata. La collaborazione con lo IED, che tra le altre cose darà vita ad una mostra a Milano e Torino delle etichette che hanno partecipato e ad un tour di otto tappe in Italia, è un percorso diverso. Sicuramente esiste la volontà di insistere su questa strada, anche se con iniziative sempre diverse che siano stimolanti e creative per noi e per chi si avvicina all’azienda e che siano anche premiate da un valore aggiunto del prodotto, come in questo caso. Sicuramente il punto centrale oltre alla creatività è per noi la relazione e l’interazione con i clienti e sarà con molta probabilità il dialogo tra questi elementi a dare vita alle prossime iniziative.
Esistono quindi aziende italiane che vedono nella creatività un valore aggiunto, un elemento di differenziazione e di vantaggio. Partire dalla tradizione e renderla contemporanea e innovativa, sia nel prodotto che nella sua comunicazione. Aziende, viene in mente anche la marchigiana Elica e suoi progetti di arte in azienda, che vengono premiate per questo dai clienti e dai mercati e che hanno forse intravisto non solo una strada valida per uscire dalla crisi, ma nuove occasioni di crescita e di sviluppo.