Quel che ci accomuna e ci distingue come Nazione è più di ogni altro elemento la cultura, il patrimonio storico di cui siamo eredi, la cultura che vive in tutte le sue espressioni come ricerca e come creazione.
Giorgio Napolitano

Peccato che Lorenzo Lotto non sia ancora conosciuto al grande pubblico. Ancora per poco, possiamo aggiungere. Lo dimostrano i numeri che questa volta non soffrono di solitudine. Ed anzi sono numeri rilevanti:. 25 mila prenotazioni per una Mostra alle Scuderie del Quirinale, dal 2 marzo al 12 giugno 2011.
“Difficile vedere, diceva Hermann Hesse, opere che comunichino tanta gioia come quest’arte fedele, raffinata e inconsueta: legni bruni, gialli, verdi, bianchi, mièlati, tutti della medesima vaporosità e con la medesima patina del tempo, sommessamente brillanti in tonalità calde e piene, un benefico, tiepido bagno per la vista”.
“Facile vedere” oggi bisognerebbe dire. L’imminente mostra alle Scuderie del Quirinale di-mostra che un efficace marketing culturale produce effetti di grande risposta del pubblico. Il potere di seduzione di Lotto ha “provocato” una emorragia di prenotazioni prima dell’apertura. L’estrosità della fantasia del pittore può essere paragonabile alla straordinaria capacità di “vendere” l’evento e vedere l’evento, oltre l’Evento.
Basta dire Caravaggio che gli appassionati prenotano, si informano, approfondiscono e fanno file. Lorenzo Lotto invece è un nome sul quale scommettere. Il budget per la promozione è di 170 mila euro. Gli organizzatori puntano al momento ai 200 mila visitatori. Ma chissà che non nasca una “Lottomania”.
Su questo punto il Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, che con Roma Capitale, Fondazione Roma e Regione Marche ha promosso l’iniziativa giustamente afferma” una mostra non deve essere solo un fuoco di artificio di cento giorni, deve portare conoscenza, tutela, e conservazione. Deve durare nel tempo e lasciare qualcosa di aggiunto per la comunità scientifica e non solo”.
Questa è la chiave del successo: convincere la comunità non scientifica. Portare nel cuore dei simpatizzanti e non solo degli esperti colori, emozioni con la sua con la sua precipua forza di penetrazione psicologica.
Per entrare nell’anima dell’inquieto pittore veneziano, bellissima al riguardo l’analisi di Pietro Citati a proposito degli intarsi di Santa Maria Maggiore: “Lotto sapeva di raccontare il dramma dell´anima umana: la sua miseria nel corpo, il suo desiderio di Dio, la sua ascesa al cielo. Ma, alla superficie, cosa vediamo? Quasi sempre, Lotto gioca nel modo più leggero, frivolo e talvolta assurdo con gli oggetti, i festoni, l´occhio di Dio, gli alberi, le pietre, le corazze, le maschere, gli emblemi alchemici, gli specchi, le spade, le rocce, le mani intrecciate, i fiumi di fuoco, le palme, i cerchi, le fiamme del nostro olocausto. Come nell´arte dei misteri che discende da Apuleio, egli affaccia un enigma. Tutto è un gioco, per Lotto come per noi: ma niente
è più grave e profondo di questo lievissimo gioco”.
Il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro ha definito la mostra su Lorenzo Lotto “uno dei primi esempi di nomadismo artistico”. L’esposizione alle Scuderie del Quirinale prevede infatti alcuni eventi collaterali e progetti di didattica tra i quali il più importante è il progetto “Terre di Lotto”: un’iniziativa che vuole portare i visitatori in Lombardia, Marche e Veneto, le tre regioni italiane che custodiscono abitualmente la maggior parte delle opere in mostra alle Scuderie. L’iniziativa, a quanto afferma il direttore del progetto, Barbara Abbondanza Maccaferri, vuole fare vivere la mostra “oltre il momento della sua conclusione, proseguendo nei territori dove sono custodite in maniera permanente le opere”, per attivare un “‘volano’ per azioni di tutela, iniziative di valorizzazione, per attrarre risorse e attenzione verso il patrimonio artistico lá dove stabilmente risiede”.

L’articolo è stato redatto in collaborazione con Marianna Scibetta