Ricettari, saggi enogastronomici, romanzi che ruotano attorno a gusti e sapori, si stanno facendo sempre più largo nell’offerta editoriale. Ne è una dimostrazione la scalata nella classifica 2010 dei libri più venduti di “Cotto e mangiato”, ricettario ‘semplice e veloce’, traduzione su carta di un noto programma televisivo che elargisce formule rapide per piatti appetitosi.
I francesi hanno persino dedicato a questo particolare settore un vero e proprio evento: il “Festival du Livre Culinaire”, la cui seconda edizione si è tenuta dal 3 al 6 marzo scorsi, registrando un grande successo di pubblico, con circa 8.000 visitatori provenienti da 60 diversi paesi. Invitata d’onore alla manifestazione non poteva che essere l’Italia, rappresentata per l’occasione dalle case editrici Mondadori, Carlo Cambi e Food Editore.
Il segreto del successo di questi testi è forse insito nel legame profondo che permea il cibo con il territorio, la storia e la tradizione, specchio dei tempi presenti e passati, che non può esser scisso dalla cultura.
Tra gli scaffali delle librerie si possono trovare testi per tutti i gusti, è il caso di dirlo, e per ogni esigenza: se i ricettari spaziano da quelli che accorrono in aiuto dei negati ai fornelli, fino ad arrivare a veri e propri manuali specializzati, che suggeriscono accostamenti tra vino e pietanze o si concentrano su ingredienti specifici, esistono anche libri di narrativa che hanno al centro delle loro storie il cibo.
I sapori, alcuni particolari profumi delle pietanze, i gesti rituali dei pasti, sono elementi che fanno parte della storia di ogni essere umano, costituiscono un bagaglio di memorie indelebili, che riaffiora inaspettatamente. Il nutrirsi è infatti una delle attività indispensabili che accompagna la vita e le storie che vi ruotano attorno, tanto che Simonetta Agnello Hornby, nel suo romanzo “Un filo d’olio”, parte proprio da alcuni ingredienti o momenti di vita vissuta attorno ad un piatto per raccontare la storia della sua famiglia e della sua amata Sicilia.
Come lei, anche Roberto Barbolini nel suo “Ricette di famiglia”, dal rinvenimento di un vecchio ricettario della madre, ripercorre ricordi d’infanzia, in cui si fondono sapori, sentimenti e buona cucina, per raccontare la storia di una famiglia modenese come tante.
Ha come sfondo la terra di Trinacria anche il romanzo “L’eco del gusto” di Emanuele Lombardo, che dissemina il racconto di indizi culinari e pietanze tipiche, ma potremmo citare altri titoli come “Zucchero a velo” di Stefania Giannotti, “Vaniglia” di Lorenzo Marini o “Alla tavola di Yasmina: sette storie e cinquanta ricette di Sicilia al profumo d’Arabia” di Maruzza Loria e Serge Quadruppani, che hanno come elemento portante il cibo.
Anche il panorama letterario straniero offre numerosi spunti, dal classico “Chocolat”di Harris Joanne, ai numerosi romanzi dai titoli golosi firmati Lynch Sarah-Kate, fino al recente “Il club delle ricette segrete” di Andrea Israel & Nancy Garfinkel, che, disseminando tra la trama delle vicende vere e proprie ricette, ha sortito uno straordinario successo, con tanto di circoli di lettura e di cucina ad esso dedicati.
Il panorama letterario dedicato al cibo appare dunque vasto e variegato, confermando la duttilità di questo tema declinabile per ogni genere, dal saggio al testo specialistico, fino al romanzo in cui è assurto a somma fonte d’ispirazione. Si può perciò assecondare la passione per la buona tavola anche tra le pagine di un libro, scoprendo magari curiosità, aneddoti o storie legate a pietanze e materie prime. Una conferma, insomma, di come la gastronomia meriti di essere considerata figlia della cultura, se non addirittura sorella.