Turistarth III – Gli orizzonti futuri del patrimonio culturale e dell’economia dei turismi è il terzo appuntamento interamente dedicato alla valorizzazione del patrimonio artistico, ambientale e culturale attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Dopo il grande successo delle prime due edizioni milanesi,  caratterizzate da autorevoli interventi nazionali ed internazionali e da divertenti attività interattive organizzate per il pubblico, l’edizione 2011 non sarà più solo un convegno di un giorno, ma un Festival di 3 giorni il 4, 5 e 6 giugno 2011. Questa edizione, infatti, rappresenta un’evoluzione dell’iniziativa che vuole affermarsi nel panorama nazionale come un momento di incontro annuale per valorizzare la città italiana, come simbolo d’arte e quindi del turismo culturale, e per sensibilizzare e rafforzare il rapporto tra beni culturali e nuove tecnologie.
Tra tutte le forme di Turismo, quello culturale è forse la forma di turismo che più si confà ad una economia culturale sostenibile, perché chi si approccia a questo tipo di turismo è il viaggiatore che esprime la sua passione per l’arte e per la storia dei luoghi, partecipando con emozione alla conservazione e alla testimonianza di patrimoni unici al mondo per la loro capacità di essere stati teatro del passato irripetibile.
Il turismo culturale è quindi capace di creare un capitale di valore che accresce un capitale d’impresa a sua volta nuovo investimento per quegli organismi mondiali deputati alla conservazione dei beni naturali, culturali ed artistici.
Seppure la Cultura sia una massiccia fonte di dati e testimonianze del passato, di codici linguistici e comportamentali, oltreché di materiali, reperti, di architetture, essa non si può considerare un bacino stagnante delle esperienze umane. E’ bensì un corso d’acqua che si origina, si accresce di esperienze plurime lungo il suo scorrere, si arricchisce di incontri affluenti e di scambi capaci di segnare e rendere testimonianza degli infiniti attraversamenti e passaggi delle civiltà di tutti i secoli, anche a venire.
Oggi più che mai, la cultura rifugge quella “Torre d’avorio” luogo eletto ed eccelso di pochi intellettuali ed illuminati e si apre al mondo attraverso linguaggi multimediali e trasversali a tutti i saperi umani,che la rendono maggiormente fruibile da una massa più consapevole e dotata di quegli strumenti di accesso ai vari livelli di alfabetizzazione culturale e soprattutto di esperienza culturale che può e deve avere spazio per una riflessione meta – cognitiva delle esperienze percettive ed intellettive.
In questa nuova dimensione e consapevolezza della cultura, aumenta la domanda della visitazione dei luoghi di cultura, cresce soprattutto in relazione ad un bisogno che è quello di una nuova ricerca di identità collettiva ed aperta alla collettività, una identità che vuole emergere dal fenomeno della globalizzazione che appiattisce tutti i profili paesaggistici e sociali verso l’indistinto e l’uguale.
Grazie a questo bisogno si configura un nuovo “viaggio di conoscenza” basato sulla esplorazione dei luoghi, dei contesti sociali e culturali per coglierne la vera essenza, il più profondo living che si arricchisce di quelle peculiarità proprie dei popoli, dei luoghi, degli ambienti indossando quei vissuti che incastonano caratteri emozionali preziosi, unici e che gli sono propri.
Questa è l’attrazione principale per i nuovi viaggiatori, i turisti si lasciano dirigere dalla ricerca del living dei luoghi, dai narratori delle tradizioni, dell’arte, dei simboli iconici e di costume e dei loro significati ricchi ed ermetici.
La cultura oggi si preserva e si evolve anche attraverso il turismo culturale ed emozionale, una nuova forma di turismo che si pone come percorso nelle esperienze, ma anche come ponte tra i luoghi e le genti che mette in relazione in una sorta di passaggio nell’ “eterno presente” il passato, il presente ed il futuro.
A questo proposito, il Turistarth III rende un servizio fondamentale una visione moderna della Cultura e non solo operazioni cosmetiche.  In un mercato del Turismo sempre più frastagliato, con offerte last minute provenienti da ogni parte del mondo, ciò che manca è proprio una promozione del Patrimonio Culturale e Paesaggistico adeguata al rango dei Siti Unesco. È fondamentale, dunque, creare un punto d’incontro reale fra il settore della cultura e quello dell’economia attraverso il quale sia possibile capitalizzare il potenziale di comunicazione legato al Patrimonio Culturale, offrendo nuove risorse economiche utili anche per la conservazione dei beni culturali e ambientali.
Se si riflette sul significato di questi concetti si può comprendere facilmente l’importanza ed il valore del progetto. Ad esempio un concetto esteso dell’arte. Eticamente evoluta. Ed a portata di tutti. “Patrimonio dell’Umanità” vuol dire che appartiene a tutti, come a tutti appartengono le cose dell’universo e della natura. Vuol dire che si è in presenza di una ricchezza e di un valore universale ad un diritto inalienabile ad essere riconosciuto tale e per esso stesso ad essere preservato all’interno di un altro sistema di valori che è la nostra umanità.
Forse proprio il turismo culturale può restituire al mondo moderno il significato più profondo di questo passaggio apportando valore aggiunto per l’economia locale e mondiale, non solo rispetto ai valori materialistici e di mercato dell’offerta turistica ma soprattutto per quei valori inalienabili che sono propri ai patrimoni paesaggistici e culturali che in Italia e nel mondo sono presenti, vivi e vivificati.
Per poter concretizzare al meglio un sistema turistico basato sui viaggi e le esperienze della cultura è necessario “personalizzare” l’offerta turistica, calarla nei bisogni del turista fruitore e caratterizzarla, fare in modo che si crei un circolo virtuoso tra l’offerta e i luoghi, che vi sia impatto sostenibile ed empatico tra visitatori e residenti che accolgono. L’accoglienza diventa a sua volta un “luogo” d’incontro emozionale, fatto della voce dei narratori e dei viaggiatori, a tutti gli effetti di valori di scambio non materiali.
La parola chiave attiene quindi al “Progettare” e “Pianificare”, concetti che sono alla base del Sistema Turismo che deve connettersi ed interfacciarsi con realtà multiple, tecnologie, imprese, scuole di formazione, professionisti, mediatori culturali, fruitori del sistema, operatori di settore, legislatori. Solo in questo modo sarà possibile creare “Marketing Immateriale” che porterà i “geni originari” del luogo in un sistema armonico tra paesaggio naturale e paesaggio trasformato dalle opere dell’uomo spesso nuovi “vandali” per dirla con Rizzo (presente al Festival) e con Stella.
Cultura e New media, cultura della New media con l’obiettivo di “innescare”, attraverso le “ museo a cielo aperto”, un Turismo sinonimo di “Passaporto di Pace”, lento, consapevole, di chi vuole, più che visitare e vedere, “vivere le emozioni di un luogo” portando con sé, al ritorno, non i souvenir ma un “valore indelebile nel proprio animo”. Per una Città ideale che esprima finalmente l’idea di perfezione della “moderna” “classicità” che si respira quando si educa l’intera collettività ad un nuovo Rinascimento.
Articolo redatto in collaborazione con Marianna Scibetta