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“Generazione Erasmus: l’Italia dalle nuove idee” è un testo che raccoglie le testimonianze e gli approfondimenti di esperti, docenti universitari, consulenti ex Erasmus e si propone di esplicitare ai lettori, studiosi o semplicemente interessati, una visione internazionalista e attuale sulle sorti di un progetto che ha a cuore la formazione di milioni di giovani che andranno a formare la futura classe dirigente in Europa e in Italia.
Il libro è introdotto dalla prefazione di Hywel Ceri Jones, fondatore del progetto, che ne ripercorre le tappe fondamentali, dalla nascita ai giorni nostri. L’innovazione nel campo dell’istruzione universitaria portata avanti dall’Erasmus, che gode del forte sostegno del Parlamento e della Commissione Europea, coinvolge 2 milioni di studenti, 33 Paesi e oltre 2.200 università aderenti.
Il progetto Erasmus contribuisce all’accrescimento della comprensione interculturale in Europa e sviluppa una mobilità internazionale di risorse umane che vanno così ad assumere un ruolo di “moltiplicatori” per lo sviluppo di ulteriori attività di cooperazione. L’investimento nell’innovazione, nella ricerca e nello sviluppo ha inoltre portato alla decisione di creare un Erasmus Mundus, nel quale l’Unione Europea andrebbe a svolgere un ruolo di ponte per stabilire delle partnership con le altre regioni del mondo.
I contributi e le analisi svolti da Gianluca Ansalone, Manuela Brunero, Francesco Candelari, Marcello Di Filippo, Federico Marcon, Viviana Premazzi, Nicolò Russo Perez e Filippo Taddei si focalizzano essenzialmente sulle nuove dinamiche sociali, politiche, economiche e quindi culturali che, in continua trasformazione, in bilico tra passato e futuro, istituiscono un fitto reticolato di rapporti sempre più globalizzati. “Questa è la generazione Erasmus, la prima a sperimentare nella propria vita un’esperienza concreta di integrazione europea”, ma l’Italia come risponde di fronte ad un numero sempre crescente di giovani che hanno una formazione universitaria completa? E come si relaziona rispetto alle organizzazioni internazionali classiche (ONU), alle organizzazioni regionali di tipo sovranazionale (Unione Europea), rispetto al vertici dei maggiori attori politici (G8)?
In uno scenario di vita globalizzato, all’interno della dialettica globale-locale, gli Stati, nonostante la macroscopica circolazione d’informazione, data dal crescente numero di mezzi di comunicazione, sono ancora bloccati da recinti istituzionali obsoleti e il peso del debito pubblico gonfiato dalla crisi economica iniziata nel 2008, l’ascesa globale della Cina e le guerre in Afghanistan e in Iraq bloccano la capacità e le possibilità di investire sul futuro. Tuttavia “tra paesi lontani e culture differenti è fondamentale costruire ponti di conoscenza, di comprensione, di dialogo. Indipendentemente dai rapporti tra i governanti, il dialogo tra cittadini di Paesi diversi rappresenta un fertile humus per veicolare conoscenze, idee, contatti, chiavi di lettura per il presente e per il futuro: risorse intangibili, ma decisive per il futuro dell’Europa.”
Generazione Erasmus: l’Italia dalle nuove idee
A cura di Francesco Cappè
Franco Angeli/La società, € 18
ISBN: 978-88-568-3701-8