Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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La promozione dello spettacolo è fra le missioni più proprie, pubblica e inalienabile della Repubblica. Peraltro, negli ultimi anni la presenza sussidiaria dei privati ha assunto una evidenza crescente in ossequio al dettato costituzionale, e ciò è particolarmente presente nel settore del cinema, un ambito “ibrido”, una industria di prototipi in cui arte, managerialità e concorrenzialità coesistono per assicurare un ruolo da protagonista sul mercato sotto il profilo della qualità, della quantità e dell’innovazione tecnologica.
Affiancandosi al sostegno pubblico diretto, il sistema sperimentale delle agevolazioni ed incentivazioni fiscali, introdotto nel 2009 e prorogato fino al 2013, intende incrementare e qualificare le risorse finanziarie dell’industria cinematografica seguendo due direttrici: i crediti d’imposta e l’esclusione dal reddito degli utili investiti.
Le agevolazioni fiscali si sostanziano in risparmi che i contribuenti ottengono nei confronti del fisco con diverse modalità: o attraverso la concessione di un credito di imposta, ovvero un credito che il contribuente può far valere nell’ambito dei propri rapporti tributari periodici (solitamente a debito e in grado di compensare il credito di imposta concesso); o mediante una deduzione ampliata di particolari tipologie di spesa (gli investimenti), ed in tal caso, il contribuente è autorizzato a ridurre il proprio reddito imponibile di un importo correlato alla spesa che il fisco intende incoraggiare (riduzione delle tasse sul reddito prodotto).
La differenza tra le due filosofie è evidente: con la detassazione, il beneficio sarà fruito se ed in quanto risultino redditi imponibili da ridurre o azzerare, mentre con il credito di imposta, utilizzabile più diffusamente, in via automatica e facilmente quantificabile, l’effetto finanziario dell’agevolazione si manifesta in maniera chiara ed immediata.
Le due fattispecie rientrano a pieno titolo negli aiuti di Stato, legittimi solo nella misura in cui non alterino le condizioni degli scambi e della concorrenza nella Unione Europea, tenendo conto dei criteri già adottati in tema di aiuti nazionali al cinema e all’audiovisivo, ovvero: relativi ad un prodotto culturale e spetta agli Stati garantire che il contenuto della produzione sovvenzionata sia tale; tendenzialmente limitati al 50% del bilancio di produzione, per stimolare le normali iniziative commerciali proprie di un’economia di mercato, salvo eccezioni riconducibili a film difficili o con risorse finanziarie modeste.
E’ questa la ragione del coinvolgimento della Commissione Europea che, proprio per l’ampiezza, l’articolazione e la novità delle misure adottate dall’Italia all’interno del panorama comunitario, ha richiesto lunghi tempi di valutazione e di negoziato.
Da tali presupposti ha preso le mosse lo studio realizzato dall’Osservatorio dello spettacolo del Mibac che, analizzando in dettaglio la normativa e le procedure amministrative, ha voluto fornire un primo bilancio sugli investimenti effettuati, sugli esiti finanziari delle agevolazioni, sui livelli produttivi del sistema cinematografico nazionale e sugli interventi operati per l’ammodernamento degli schermi, in un arco temporale peraltro coincidente con un Fus in ”sofferenza”.
Dall’entrata in vigore del regime delle agevolazioni fino allo scorso febbraio, il Tax credit per l’attività di produzione ha fatto registrare i seguenti dati:
CREDITO D’IMPOSTA EFFETTIVAMENTE CONCESSO | |||
FILM prodotti nel 2010 | FILM prodotti nel 2009 | FILM prodotti nel 2008 (retroattività) |
|
PRODUZIONE | € 24.024.846 | € 22.118.173 | € 3.121.917 |
DISTRIBUZIONE | € 505.522 | € 612.190 | € 0 |
INVESTITORI ESTERNI | € 800.000 | € 0 | € 0 |
TOTALE CONCESSO | € 25.330.368 | € 22.730.363 | € 3.121.917 |
Fino allo scorso febbraio, il Tax shelter per l’attività di produzione registra i seguenti dati:
Fino allo scorso dicembre, il Tax credit digitale presentato i seguenti dati:
La seguente tabella evidenzia la tipologia, il numero delle sale interessate ed il numero degli schermi, con la loro incidenza percentuale sul totale
TIPOLOGIA CINEMA | N. SALE | % su totale | N. SCHERMI PER TIPOLOGIA | % su totale |
MONOSALA | 110 | 21,40 | 110 | 14,47 |
MULTISALA FINO A 4 SCHERMI | 144 | 28,02 | 174 | 22,89 |
MULTISALA DA 5 A 10 SCHERMI (fino a 50.000 abitanti) | 95 | 18,48 | 163 | 21,45 |
MULTISALA DA 5 A 10 SCHERMI (oltre 50.000 abitanti) | 97 | 18,87 | 164 | 21,58 |
MULTISALA OLTRE 10 SCHERMI | 68 | 13,23 | 149 | 19,61 |
TOTALI | 514 | 100,00 | 760 | 100,00 |
A fronte di un investimento complessivo di poco inferiore a 70 milioni di euro, il totale del tax credit digitale calcolato sulla spesa eleggibile ed effettivamente concesso è di 15,8 milioni di euro, mentre quello riconducibile a comunicazioni è di 4,6 milioni di euro, secondo il seguente schema che riporta anche l’intervento medio per società e per schermo.
SPESE SOSTENUTE | SPESE ELEGGIBILI | CREDITO TOTALE | |
Totali | 66.947.555,71 | 66.594.353,84 | 20.510.816,23 |
media per società | 220.949,03 | 219.783,35 | 67.692,46 |
media per schermo | 88.088,89 | 87.624,15 | 26.987,92 |
L’ultima tabella riepiloga l’ammontare per le diverse tipologie di agevolazione fiscale finora concesse, pari a circa 68,5 milioni di euro, con relativa incidenza di ogni singola fattispecie sul totale dei benefici fiscali.
TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE AGEVOLAZION I FISCALI GIA’ CONCESSE | ||
Tipologia di agevolazione | Entità in euro | % su totale |
CREDITO DI IMPOSTA PRODUZIONE | 49.264.936,00 | 70,42 |
CREDITO DI IMPOSTA DISTRIBUZIONE | 1.117.712,00 | 1,60 |
CREDITO DI IMPOSTA INVESTITORI ESTERNI | 800.000,00 | 1,14 |
TAX SHELTER | 2.921.713,42 | 4,18 |
TAX CREDIT DIGITALE | 15.855.066,79 | 22,66 |
Totale | 69.959.428,21 | 100,00 |
Lo studio ha costituito anche l’occasione per operare una ricognizione su 14 Paesi europei ed extra europei (Regno Unito, Irlanda, Francia, Belgio, Germania, Spagna, Malta, Ungheria, Portogallo, Australia, Canada, Stati Uniti, Argentina, Brasile), soffermandosi a valutare le principali leggi di riferimento, gli organismi pubblici o assimilati che sovrintendono l’azione a sostegno del settore, le tipologie di finanziamento diretto e indiretto, i criteri di eleggibilità per accedere alle varie tipologie di ausilio finanziario.
In questi Stati, la leva fiscale è già diffusa con successo, sebbene con differenti approcci, motivazioni e finalità, ottenendo interessanti benefici economici sia in termini di aumento dei volumi e di qualità produttiva, di occupazione, che in termini di valore aggiunto per la tutela e la valorizzazione dell’identità culturale nazionale. Ma è anche emerso che gli schemi agevolativi si distinguono sia per la specificità delle soluzioni adottate che per l’oggetto dell’azione:
La ricerca è stata effettuata da Antonio Di Lascio e Claudio Schipani dell’Osservatorio sullo Spettacolo del MiBAC
Approfondimenti:
www.cinema.beniculturali.it