Oggi è la Giornata Europea dei Parchi: l’Europarc festeggia, con un ricco programma di iniziative, il compleanno dell’istituzione del primo parco europeo (Svezia 1909).
Sono passati più di 100 anni e ad oggi, in Italia, sono 835 le aree protette, dai 24 parchi nazionali alle 302 riserve regionali, passando per le 30 aree marine protette, regolamentate dalla legge-quadro n. 394/ 1991.
La tutela dell’ambiente si interseca ed interagisce con la tutela del paesaggio: la prima è disciplinata dal D.Lgs.152/2006 Testo Unico Ambiente, l’altra dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Il Codice definisce (art.131, D.Lgs.42/2004) paesaggio “il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni” e lo tutela quale “rappresentazione materiale e visibile dell’identità nazionale, in quanto espressione di valori culturali”.
La definizione si rifà ad un documento di poco più di dieci anni fa: il 20 ottobre del 2000 a Firenze, infatti, gli Stati membri del Consiglio d’Europa firmavano la Convenzione europea del Paesaggio (ratificata dall’Italia nel 2006) e definivano paesaggio “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”.
La Convenzione introduce il principio che il paesaggio è elemento importante per la qualità di vita delle popolazioni, mira alla partecipazione del pubblico e delle autorità locali da un lato, ad un’efficace azione di cooperazione europea dall’altro; si prefigge di promuovere la salvaguardia, la gestione e la pianificazione (creazione di nuovi paesaggi inclusa) di tutti i paesaggi europei ed impegna i contraenti ad attuare politiche volte a tali fini, con strumenti e specifiche misure di sensibilizzazione, formazione ed educazione, individuazione e valutazione (dunque a partire da una maggiore conoscenza e consapevolezza del patrimonio che sta intorno, da parte di chi lo governa e di chi lo abita).
In questo conteso si istituisce il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa; vincitrice della II edizione (2010-2011) è risultata Carbonia: la cittadina del Sulcis, fondata negli anni ’30 per i lavoratori delle miniere di carbone di Serbariu, viene premiata per le politiche culturali, ambientali e sociali intraprese, finalizzate a recuperare, tutelare e valorizzare il proprio paesaggio urbano- produttivo, nell’ambito di un progetto di identità urbana, che ha il suo centro nel Museo del Carbone, ma che lì non si esaurisce.
A tutti i livelli, dall’Europa ai piccoli comuni, sono numerose le iniziative che testimoniano una costante e rinnovata attenzione al paesaggio e ai modi di gestirlo perché, in equilibrio tra bisogni sociali, attività economiche ed ambiente, tra salvaguardia e trasformazione, sia risorsa per la crescita culturale, sociale ed economica delle comunità locali.
Citiamo solo alcune iniziative di questi giorni di maggio: i premi, che promuovono buone pratiche e modelli di sviluppo sostenibile e ne diffondono la conoscenza: dal premio del Progetto Eden nel settore turistico nell’UE, al premio per il parco più bello d’Italia (con l’adesione del FAI), o il premio dei comuni a 5 stelle all’insegna di una gestione del territorio ispirata al “no consumo di suolo”.
E poi le reti, che virtualmente e capillarmente si stendono e sovrappongono sul nostro territorio: RECEP (Rete Europea degli Enti locali e regionali per l’Attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio), il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, il CAI (l’assemblea nazionale dei delegati si svolge a Spoleto il 21 e il 22), I Borghi più Belli d’Italia (l’XI assemblea nazionale si tiene dal 20 al 22 a Montalbano Elicona in Sicilia).
Ed ancora, i sistemi diffusi tra valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale del territorio e partecipazione delle comunità locali, gli Ecomusei del Piemonte che per primo con L.R.31/1995 li istituiva e che in questi giorni propone la scoperta dei giardini storici e di interesse botanico del Monferrato Casalese o quelli toscani del Casentino e della montagna Pistoiese con itinerari e progetti didattici.
Da segnalare, infine, i 50 anni della Storia del paesaggio agrario italiano di Emilio Sereni (con il convegno in programma per novembre) ed il Catalogo Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, editi entrambi da Laterza.
Appare più che mai attuale rinnovare l’attenzione sul valore culturale e identitario del paesaggio: in fondo, dalle Alpi alle lave dell’Etna, passando per le colline di Leonardo, anche il paesaggio italiano compie 150 anni, e forse pure qualcuno in più, perché prima che l’Italia fosse politicamente una c’erano già, a decretarne l’unità e la riconoscibilità all’estero, i viaggi in Italia, di cultura e di paesaggio.