(di)vagando con Julita Turos, project manager e viaggiatrice

Sogno, incanto, splendore, magnificenza, storia, in una sola parola: Alhambra! Il magnifico complesso monumentale dell’Alhambra e del Generalife, reso ancora più incantevole da splendidi giardini, zampilli e giochi d’acqua, è uno dei luoghi più visitati della Spagna.
Dichiarato Monumento nazionale dallo Stato spagnolo non appena fu promulgata la legge sui monumenti nel paese e Patrimonio mondiale dall’Unesco dal 1984, è stato secolare oggetto di interesse per tutti i viaggiatori che si recavano nel sud della Penisola Iberica, oltre che da poeti e cantori locali.  Come recita la guida ufficiale, che ci sentiamo di sottoscrivere, il complesso dell’Alhambra “costituisce uno spazio unico al mondo, la cui visita non delude mai e suscita la voglia di ritornare”.

La maggior parte dei visitatori dell’Alhambra ricorda però come un vero e proprio incubo le lunghissime code per poter accedere al complesso palatino, in molti casi intraprese sin dall’alba, che sicuramente non si vorrebbero mai più ripetere.

Proprio sotto la Puerta del Vino, che costituiva in origine l’accesso alla Medina dell’Alhambra,  incontriamo Julita Turos, una sorridente ragazza polacca che come moltissimi stranieri ha deciso di conoscere Granada e visitare l’Alhambra, ma senza la minima intenzione di fare una levataccia.

Qual è il segreto per visitare l’Alhambra senza doversi svegliare all’alba?
Mi dispiace deludervi, non c’e’ nessun segreto ma solo alcune semplici operazioni.
Anche se non tutti lo sanno, è possibile prenotare comodamente dal web il proprio biglietto e quello di eventuali compagni di viaggio (fino ad un massimo di 10 biglietti). Il link ufficiale è quello de La Caixa, la banca catalana che ha l’esclusiva della gestione della biglietteria on line su mandato della Consejería de Cultura della Junta de Andalucía. Pertanto il sito ufficiale è http://www.alhambra-tickets.es/, che vi indirizza automaticamente alla pagina dedicata (attenzione: ce ne sono diverse che si spacciano per tali, ma solo quella de La Caixa è quella ufficiale!).
Potete prenotare la Visita general diurna, vi consiglio con ingresso da Palacios Nazaríes. La prenotazione ha un supplemento davvero minimo, pari a 50 cent. in più sul costo del biglietto, che vale ampiamente la pena di non mettersi in coda fin dall’alba.

E’ possibile scegliere tra più orari d’ingresso?
Ci sono diversi orari tra cui scegliere, si entra scaglionati con un intervallo di mezz’ora o di un ora a seconda del periodo dell’anno e dell’orario. Vi consiglio di entrare comunque al primo o al secondo orario della mattina, sicuramente troverete meno persone e sarà più fresco e piacevole passeggiare. Sul biglietto è indicata anche l’ora entro la quale dovete uscire, c’è la possibilità di visitare il complesso dell’Alhambra e del Generalife per un totale di 5 ore, che sono sufficienti anche se non vorreste più andare via per quanto il posto sia intrigante ed unico. Una volta usciti si può rimanere ancora nei giardini, sempre che vi siano rimaste energie nelle gambe!
Per chi già conosce il complesso granadino, potrebbe essere suggestivo tornare a visitarlo di sera, ovviamente senza fila. E’ possibile infatti prenotare anche due tipologie di ingressi serali, una Visita nocturna al Palacios Nazaríes oppure al Generalife (letteralmente Palazzo dell’architetto), ancora più ricchi di fascino se visitati al chiaro di luna.

Cosa bisogna fare una volta prenotato il biglietto on line?
Dopo aver prenotato e contestualmente pagato on line il biglietto con la vostra carta di credito (il prezzo di un singolo ingresso è di €13, comprensivo di prenotazione ed Iva), quando sarete a Granada bisognerà solo ricordarsi di ritirare materialmente il biglietto prima dell’ingresso. Vi consiglio: la sera prima! E’ possibile farlo da un qualsiasi sportello bancomat de La Caixa, attraverso un’operazione semplice che richiederà pochi minuti. Si inserisce la carta di credito con cui si è pagato on line il biglietto, si digiterà il codice che viene rilasciato al momento della prenotazione e si premerà il tasto per la stampa del biglietto, se lo desiderate anche quello per la ricevuta. Non resterà quindi che presentarsi almeno un’ora prima rispetto all’orario di ingresso effettivo.

Come si arriva all’Alhambra?
Si può arrivare con la navetta pubblica oppure con un taxi. Al tassista fate presente che avete già il biglietto, così supererà la prima barriera, dove si formano code anche di ore, per lasciarvi proprio all’ingresso del palazzo che avete scelto per iniziare la visita.

Arrivando con un’ora di anticipo e senza dover rimanere in coda, nell’attesa potete visitare il Palacio de Carlos V e prendere le audioguide (nel bookshop all’ingresso del Palacio): ve le consiglio perché completano l’itinerario in modo discreto ed interessante. Le audioguide prevedono l’opzione della lingua italiana, il costo per ciascuna audioguida è di €6 ma bisogna lasciare in deposito un documento d’identità oppure €20, che vi saranno restituiti al termine della visita una volta riconsegnate le audioguide.

Qualche notizia in più su quello che hai visto durante la tua visita?
Premesso che non sono una guida, ma da semplice curiosa e viaggiatrice vi confido che è stata un’esperienza indimenticabile. L’Alhambra sorge per volontà di Muhammad ibn Nasr (noto anche come Nazar), che fece il suo ingresso a Granada da vincitore nel 1238 (“Non vi è altro vincitore se non Dio” recita il motto dello stemma nasride, che ritroviamo dappertutto nell’Alhambra).  Fu fortificata successivamente dal figlio Muhammad II e raggiunse lo splendore e i vertici estetici che oggi conosciamo con Yusuf I e Muhammad V nel corso del 1300.
Con la conquista di Granada da parte dei Re Cattolici nel 1492, l’Alhambra divenne il palazzo reale, salvandosi così dalla distruzione seguita alla Reconquista, a differenza di altri edifici che furono rasi invece al suolo. Per questo il complesso di Granada è oggi un esempio artistico e architettonico unico in tutto l’Occidente. Nel 1526 Carlo V, imperatore e nipote dei Re Cattolici, volle edificare all’interno del recinto dell’Alhambra il suo nuovo Palazzo a pianta circolare, oggi Museo de la Alhambra e sede di incantevoli concerti all’aperto nella sua corte interna.

Per concludere, qualche ultimo consiglio per la visita?
All’interno del complesso dell’Alhambra e del Generalife non è possibile acquistare cibo né acqua, vi consiglio per questo di portare un bottiglietta d’acqua e almeno dei biscotti. Si cammina molto, anche se assorti in uno stato di completo stupore e meraviglia. Se avete bambini piccoli non commettete l’errore di entrare con un passeggino, ci sono troppe scale. Nei giardini i bambini più grandi possono invece muoversi liberamente e restare piacevolmente colpiti dall’incontro con i simpatici scoiattoli dal pelo rosso, come rossa la leggenda vuole fosse la barba di Muhammad ibn Nas e come La Rossa è la traduzione dell’arabo al-Hamr?, da cui prende il nome l’Alhambra.

Penso che ci hai detto tutto?
Tutto? Nemmeno per sogno! Vi ho trasmesso solo l’1% che si può esprimere a parole: conoscere l’Alhambra significa vederla, sentirla, annusarla, ammirarla con tutti i sensi!

Foto di Lorenzo Pondrelli