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Intervista a Sebastiano Missineo, assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana
Legambiente ha recentemente stilato una black list con i monumenti da salvare in Sicilia avviando una campagna di sensibilizzazione a favore di questi beni. Quali sono le manovre che pensate di compiere per una migliore gestione del patrimonio culturale siciliano?
Stiamo lavorando attivamente alla tutela dei beni culturali più critici, nonostante i tagli che interessano tutta Italia. È abbastanza difficile quando vi è una ristrettezza dei fondi a disposizione e si devono quindi ottimizzare le poche risorse disponibili operando delle scelte che, andando a beneficio di alcuni, vanno a discapito di altri.
Abbiamo dunque stabilito una sorta di piano d’azione che è partito con un importante intervento sul Tempio C di Selinunte, uno dei beni individuati proprio da Legambiente: siamo intervenuti rimuovendo i ponteggi che lo ingabbiavano inutilmente da 10 anni e ora stiamo lavorando per migliorare la sicurezza e proseguire con l’opera di tutela e valorizzazione. Dal punto di vista di pianificazione delle attività stiamo quindi dando la priorità alle situazioni più critiche che si protraggono da molti anni e a cui bisogna porre freno.
Abbiamo poche risorse, tanti monumenti, molti dei quali in una situazione critica, ma contiamo sui Fondi Europei di Sviluppo Regionale (Fesr), quelli che possiamo utilizzare direttamente, per raggiunger i nostri obiettivi.
Il Ministro Galan ha ipotizzato uno spostamento della Venere di Morgantina al Quirinale nei periodi di bassa stagione turistica affinché tutta Italia possa apprezzarne la bellezza. Cosa ne pensa?
Sono sinceramente contrario a questa ipotesi. Pur essendo tendenzialmente favorevole ai prestiti, ottimi strumenti promozionali, sulla Venere abbiamo ottenuto diversi riscontri tecnici che ci hanno sconsigliato l’emigrazione della statua.
Un’analisi elaborata dagli stessi tecnici del Getty Museum, inoltre, ci era stata presentata tempo fa e il Quirinale, appreso il potenziale pericolo dello spostamento, aveva volontariamente rinunciato all’ipotesi di un passaggio intermedio a Roma prima del ritorno in Sicilia della Venere. Non vedo dunque su quali basi il ministro possa oggi ipotizzare questi spostamenti che, a mio avviso, rischierebbero di danneggiare un’opera già molto delicata.
Con la sua storia e la sua tradizione, la Sicilia potrebbe diventare il capofila di un network effettivo tra i teatri antichi del Mediterraneo che comporterebbe dei protocolli comuni per il monitoraggio e il restauro, la produzione di lavori in sinergia. Si è mai pensato ad una strategia culturale del genere?
Stiamo lavorando anche su questo fronte e sul tema abbiamo due argomenti interessanti: il primo riguarda un’importante associazione siciliana, Teatri di Pietra, che lavora sulla valorizzazione attraverso iniziative culturali all’interno dei nostri beni culturali; il secondo concerne invece il Centro Mediterraneo per il Restauro, che stiamo mettendo a punto con l’ICCROM (Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali) e con il quale vorremmo avere la possibilità di esportare il nostro know how nel bacino mediterranea.
Il mese scorso si era parlato del Piano Paesaggistico di Lampedusa, in dirittura d’arrivo dopo l’approvazione dell’osservatorio regionale. A che punto siamo con il piano? Quali le principali novità introdotte?
Sul piano di Lampedusa la novità più importante riguarda la revisione degli ambiti di edificabilità sulla base di uno sviluppo del territorio coerente con le esigenze dell’isola: stiamo lavorando per incrementare le aree edificabili per consentire uno sviluppo sostenibile dell’offerta turistica.
Sulle voci che circolavano sulla costruzione di un campo da golf, proposto dal presidente del Consiglio, dichiaro e sottoscrivo che non rientra affatto nel nostro piano e non potrebbe entrarvi anche volendo, visto che per la costruzione e il mantenimento di un campo da golf servono ingenti quantità di acqua, impossibili da reperire in un’isola come Lampedusa.
Parliamo delle gare sui servizi aggiuntivi…a che punto siamo su questo fronte?
Abbiamo insediato le commissioni, dobbiamo aprire le buste e, tra 60/90 giorni, dovremmo cominciare a contrattualizzare.
Il servizio di biglietteria sarà sicuramente gestito a livello periferico dal vincitore della gara e, per evitare le spiacevoli situazioni verificatesi in passato i biglietti verranno pagate anticipatamente.
L’azione di spesa sarà inoltre completamente demandata ai privati. Avendo presentato un piano industriale, le aziende partecipanti alla gara di appalto esporranno le loro idee su come aumentare gli incassi e su come ottimizzare la spesa dei flussi di visitatori, a cui dovranno essere offerti una serie di servizi che vanno dal bookshop alla caffetteria, dalla creazione di eventi fino alle aperture straordinarie. L’obiettivo è quindi, da un lato, migliorare la qualità dell’offerta, dall’altro aumentare lo spending, rappresentato non solo dall’acquisto del biglietto d’ingresso ma anche dai servizi di cui sarà possibile usufruire.