Studiare la società attraverso il teatro: questo uno degli intenti perseguiti da Georges Gurvitch, nel suo breve saggio “Sociologia del teatro”.
Scritto in francese e tradotto solo parzialmente in inglese, il programma delineato dal sociologo russo naturalizzato francese può vantare oggi anche una traduzione in italiano grazie ad una pubblicazione curata da Marco Serino edita da Kurumuny.
Nel saggio, tema centrale è l’analogia tra teatro e società intesa anche come studio della vita sociale tramite la sperimentazione teatrale: una sperimentazione come messa in scena “invisibile”  tale da fare in modo che il pubblico reagisca come se le due dimensioni appartenessero allo stesso “regno di realtà”.
Dichiara Gurvitch: “ le cerimonie sociali e i ruoli individuali e collettivi che noi tutti interpretiamo (talvolta senza saperlo), non presentano una sorprendente analogia con ciò che chiamiamo teatro?”
Ognuno di noi, nella nostra vita, è infatti chiamato all’interpretazione di diversi ruoli, spesso anche in contrapposizione tra loro: l’agitatore di masse esaltato e irruento può essere al tempo stesso mite padre di famiglia così come il marito tirannico un impiegato modesto.
Eppure, escludere ogni linea di demarcazione tra il teatro e la società sarebbe un grave errore: per questo motivo ci si appresta a specificare i limiti dell’analogia tra teatro e società definendo il primo sublimazione del secondo. Il teatro riprende le scene della vita reale, rievocandole oppure allontanandosi da esse per distrarre il pubblico.
Dopo queste specifiche, l’autore passa in rassegna le differenti branche della sociologia del teatro introducendo nello studio della disciplina, oltre all’analisi del pubblico, anche quella della rappresentazione teatrale vera e propria confrontata con i diversi quadri sociali a cui questa vorrebbe far riferimento, lo studio del gruppo di attori, lo studio del rapporto funzionale del contenuto delle opere teatrali e lo studio delle funzioni sociali del teatro.
Ultimo interrogativo al quale l’autore russo risponde nel suo saggio riguarda la possibilità per il teatro di costituire una efficace tecnica di sperimentazione sociologica. La risposta, che si discosta dalla proposta di Jacob L. Moreno, è affermativa e presuppone alcuni accorgimenti specifici: il pubblico, ad esempio, dovrebbe ignorare di stare ad assistere ad una rappresentazione teatrale credendo di partecipare ad una scena reale.
Che sia un’operazione difficile da realizzare se ne rende conto lo stesso Gurvitch tanto che, nel finale, affida il successo di tale sperimentazione ai ricercatori futuri che, con l’aiuto del progresso nella ricerca sociale, riusciranno magari a migliorare le tecniche sopra descritte.
Lo scritto si chiude con l’invito alla collaborazione tra sociologi e uomini di teatro, affinché vengano impostate le basi per la futura evoluzione della disciplina.
Un’opera dunque, che a 55 anni dalla sua pubblicazione (1956) torna alla ribalta e risplende per la modernità con cui affronta il tema della sociologia del teatro nel suo rapporto tra teoria e ricerca empirica.

Sociologia del teatro
Georges Gurvitch
A cura di Marco Serino
Kurumuny editore, € 7,00
ISBN: 978 88 95161 56 3