Il nuovo progetto museografico della Sezione dell’Arte Romanica del MNAC  presentato il 30 giugno 2011 a Barcellona, patrocinato dalla Fondazione MAPFRE, ha permesso di attualizzate il tema della conservazione e della musealizzazione dei cicli pittorici. Il progetto mira ad un aggiornamento del percorso ed è basato sulla razionalizzazione dell’ordine e della selezione delle opere ed è volto a migliorare gli aspetti relativi alla presentazione e alla conservazione.
La proposta è frutto di un intenso lavoro di ricerca ed è il risultato di un lungo processo di collaborazioni interdisciplinari tra conservatori, restauratori, allestitori e storici dell’arte.
Il tema principale è legato alla conservazione preventiva, senza dover rimodellare gli aspetti architettonici che, nel caso dei dipinti murali staccati, sono essi stessi la struttura dell’opera stessa. Indubbiamente, è stato possibile aggiornare le strutture e soprattutto migliorare gli aspetti legati all’illuminazione delle opere sposando il concetto di efficienza energetica.
Passeggiare tra le sale del MNAC permette di osservare le opere nelle condizioni ottimali per la conservazione delle stesse, che permette un appropriato apprezzamento della loro storia culturale.
La sezione dedicata all’Arte Romanica del MNAC è composta di opere d’arte datate nel secolo XI, XII, XIII. La collezione di dipinti murali è unica al mondo. I dipinti provengono dalle chiese romaniche dei Pirenei e sono stati acquistati, staccati e trasferiti al Museo per lo più tra il 1919 e il 1923 per assicurarli al patrimonio storico artistico catalano ed evitare che fossero destinati alle esportazioni o al mercato antiquario. Il nucleo formativo del museo è completato da una ricca collezione di dipinti su legno, tra i più grandi gruppi sono inoltre presenti sculture in legno, in pietra e gioielli.
Il nuovo allestimento ha cercato di semplificare il percorso evitando numerose ripetizioni ed è stata condotta una profonda riorganizzazione delle opere. Pur mantenendo esposti tutti i cicli pittorici nella loro eccezionale dimensione, è stato ridotto il numero di opere poste alla vista del visitatore. Si è potuto quindi procedere avviando un percorso cronologico e stilistico proponendo delle sale intervallate, dedicata alle diverse tecniche artistiche: pittura su legno, scultura monumentale e scultura su legno.
Il coinvolgimento del visitatore è rafforzato dalla presenza della lapidazione di Santo Stefano e dalla dimensione della Deposizione della Croce che sono state poste in vista. Inoltre, sono state collocate nelle collezione permanente una serie di tessuti copti di incredibile bellezza.
L’attenzione dei curatori si è concentrata sulla genesi della raccolta di queste opere e sulla tecnica di rimozione dal muro per quanto riguarda i cicli pittorici, attraverso un video che documenta parte dello strappo dei dipinti della chiesa di S. Joan de Boi. Oppure, attraverso un nuovo display che permette la ricreazione in 3D del portale di Ripoll, grazie ad un progetto dell’Università Politecnica della Catalogna.
I conservatori hanno individuato il giusto gioco di luci e di colori del supporto murale che accoglie i frammenti pittorici favorendo la contemplazione delle opere di San Climente de Taüll, di Santa Maria Taüll, S. Joan de Boi, San Quirico Pedret, Sorpe o Sirena Cardona. Nel caso di San Quirico Pedret si è proceduto alla applicazione di un nuovo criterio di trattamento di reintegrazione delle lacune attraverso l’uso della malta con sabbia e il trattamento della stessa area con una vernice idonea.
La visita nei 2803 mq della sezione Romanica del MNAC permette di conoscere le chiese medievali dell’intera area della Catalogna medievale che, lentamente, si susseguono tra una sala all’altra, impreziosite dalla presenza di altari e mobili policromi, paliotti, baldacchini, crocefissi, argenti e smalti, per vivere una esperienza indimenticabile.