La costa e le acque che circondano il nostro bel Paese saranno, nei prossimi anni, sempre più al centro dell’attenzione turistica: il mare “diventa chiaro” per tutti gli addetti ai lavori.
Il settore turistico/balneare, grande risorsa economica del made in Italy, negli ultimi anni ha conosciuto un forte ampliamento, con relativo trend positivo in ascesa, della rosa di offerte: “vacanza sul mare”, “vacanza ecobalneare”, “vacanza balneoculturale”  e.. di più.
Per parlare oggi di sviluppo turistico, infatti, non si può far a meno di considerare fortemente il settore crocieristico,  relativo alle grandi compagnie (MSC, Costa Crociere ecc.) – e ai grandi circuiti /itinerari mediterranei, ma non bisogna sottovalutare la forza e la grande potenzialità offerta dai sub-settori turistico/marittimi locali.
Sono, altrettanto, fiore all’occhiello dell’economia turistica quelle piccole compagnie che fanno scoprire zone irraggiungibili della costa e delle isole, e, novità in forte ascesa, il pescaturismo. Quest’ultima attività  è sempre più diffusa in Italia ed in Campania; economicamente accessibile  al grande pubblico, concilia la passione per il mare, per la pesca e l’esigenza di relax fuori dal caos cittadino.
La Campania, regione dalla grande ed antica vocazione marinara, si pone da sempre in prima linea nelle iniziative eccellenti del settore sperimentando anche nuove, possibili, declinazioni. Già due anni fa ad esempio, ci fu una grande attenzione verso questo settore con l’apertura de “La sala delle navi”, al Museo di San Martino a Napoli, nata dall’idea di sottolineare il forte legame storico culturale del territorio con il suo mare e che, ancora oggi, prosegue l’eccellente riscontro di pubblico sia tra i più giovani (è forte la presenza delle scolaresche), sia tra gli adulti, legati al mare sia sotto il profilo emozionale che sotto il profilo umano (si pensi agli storici cantieri della Fincantieri di Castellammare di Stabia).

Chi punta, altrettanto forte, sul suo mare e soprattutto sulla riscoperta dei luoghi che lo circondano sono i Campi Flegrei, rigoglioso territorio che si affaccia sul Golfo di Napoli, che sorprende anche per la scelta ultra innovativa del progetto di valorizzazione.
Prende sempre più forma, in quest’ottica, l’Ecomuseo dei Campi Flegrei, “museo virtuale e laboratorio di memoria”così come è stato definito dal presidente dell’Associazione, Pasquale Vespa.
La promozione delle eccellenze del territorio, la salvaguardia delle tradizioni marine, la tutela della natura e dell’ambiente, sono i principali obiettivi dell’Associazione Ecomuseo del Mare e della Pesca dei Campi Flegrei, che diventa in questo modo un vero e proprio strumento di marketing territoriale, così come recitava il titolo della presentazione dei lavori e della tavola rotonda per l’inizio dei percorsi digitali nel 2009.
Il sito internet (www.ecomuseodeicampiflegrei.it) presenta una serie di contenuti molto interessanti per chi ha voglia di scoprire i Campi Flegrei, che sia un turista, un curioso oppure un campano alla scoperta della propria terra, a partire dall’ecomuseo vero e proprio, con le gallerie in 3D, che comprendono 3 percorsi: il primo, tratta di Pescatori ed i luoghi; il secondo racconta Bagnoli, attraverso le cartoline storiche; il terzo è un percorso nel tempo dello stato del mare che bagna Bagnoli, attraverso immagini storiche.
Tra i contenuti anche sezioni dedicate al borgo di Coroglio, ricca di immagini; al parco sommerso di Baia, area marina protetta, tutelata della Soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Pompei, dove emergono le costruzioni romane lungo la fascia costiera dei Campi Flegrei sommerse a causa del fenomeno vulcanico del bradisismo; al parco sommerso di Gaiola, anch’essa sotto tutela della Soprintendenza per i suoi con resti archeologici marittimi; all’area marina Punta Camanella.
Una nota di colore e di curiosità la sezione Il mare e la Musica, dove si possono ascoltare canzoni storiche napoletane come “Maruzzella”, “Torna a Surriento” o “Piscatore e Pusilleco” e Bagnoli il sogno della mia vita, uno spazio dedicato a chi in quei luoghi è nato, cresciuto e non smette di amare la propria terra, Edoardo Bennato.
Molto interessante in questa iniziativa l’accostamento tra passato – con le tradizioni ed il laboratorio della memoria, per non disperdere l’enormità di informazioni sui Campi Flegrei – e futuro – con l’idea di condividere informazioni e conoscenza di questi luoghi con lo strumento del presente, ma soprattutto del futuro, ossia il web. Va bene tutto, purché Coroglio, Baia e Gaiola tornino ad essere le bellezze d’un tempo, non troppo lontano. Ed il mare di Napoli torni protagonista del futuro turistico.