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L’educazione è fondamentale per migliorare la qualità della vita dei singoli, dare loro la possibilità di avere successo nel mondo del lavoro e promuovere la crescita economica del paese, portando vantaggi sia all’individuo che alla società. Occorre quindi fare in modo che tutti i ragazzi possano esprimere il loro potenziale a livello accademico. L’educazione può inoltre far sì che il futuro dei bambini non sia determinato dal background socio-economico dei genitori. Questo è quanto emerge dal rapporto OCSE ‘Against the odds’, focalizzato su quei ragazzi che, nonostante il contesto socio-economicamente svantaggiato, ottengono alti risultati alla valutazione PISA. Questi ragazzi vengono qui definiti ‘resilienti’.
Partendo dai risultati e dalle informazioni ottenute dal test del PISA 2006, centrato principalmente sulle competenze in scienze, il report individua le caratteristiche degli studenti resilienti e, di conseguenza, quegli elementi che devono essere presi in considerazione dalle politiche educative per migliorare le performance accademiche dei ragazzi socio-economicamente svantaggiati.
Un primo confronto internazionale mostra come un background socio-economico favorevole sia associato al successo scolastico. Allo stesso tempo però questo confronto mette in risalto come in tutti i paesi OECD siano presenti studenti resilienti, anche se in percentuali diverse.
Grazie ad un secondo confronto, realizzato all’interno dei singoli paesi tra i vari studenti, il report individua i fattori associati alla resilienza. Le variabili considerate sono la modalità di apprendimento dei ragazzi (motivazione, fiducia nelle proprie capacità, impegno), le ore dedicate a lezioni di scienze e il numero di corsi seguiti e le caratteristiche della scuola (se privata o pubblica, le sue risorse scolastiche, l’eventuale selezione degli studenti in base al curriculum, ecc.). L’immagine di studente resiliente che ne emerge è quella di un ragazzo più motivato e più fiducioso nelle proprie capacità e che dedica un numero maggiore di ore alle materie scientifiche rispetto ai suoi pari con lo stesso background ma con bassi punteggi alla valutazione PISA. Per quanto riguarda le caratteristiche della scuola non sembrano avere correlazione con la resilienza.
Comparando, poi, gli studenti svantaggiati con i pari che vivono in un contesto migliore, si osserva come tutti traggano beneficio da positivi approcci all’apprendimento e dalla motivazione personale. Ma gli studenti svantaggiati sembrano beneficiarne in misura minore. Questo suggerisce che politiche mirate alle motivazioni dei ragazzi e a favorire un approccio positivo allo studio aumentano in generale le performance ma corrono il rischio di rendere più ampio il gap già presente tra i diversi gruppi sociali. Per questo motivo queste politiche dovrebbero avere come target specifico gli studenti socio-economicamente svantaggiati. Importanti sono poi le ore dedicate alle lezioni di scienze, utili per tutti e in particolar modo per gli studenti svantaggiati.
Il report mostra dunque come in tutti i paesi i ragazzi possano superare i limiti legati al contesto socio-economico e porsi ai livelli scolastici dei loro pari con un background migliore, e come questo sia possibile grazie all’educazione. La scuola può fornire ai ragazzi quelle informazioni che non ricevono dal loro ambiente familiare, ad esempio in che modo la scienza è in relazione con la loro vita o di cosa hanno bisogno per ottenere successo nei lavori legati al campo scientifico.
Gli insegnanti, in particolare, sono forse il fattore più importante per contribuire al miglioramento delle performance degli studenti. Hanno la possibilità di mettere in pratica strategie educative ed attività specifiche (quali le discussioni in classe, l’apprendimento cooperativo, l’insegnamento di strategie di autoregolazione) che possono portare ad un aumento della motivazione e ad una migliore fiducia nelle proprie capacità con la conseguente influenza sulla resilienza degli studenti.
Against the odds. Disdvantaged students who succeed in schools.
pp. 200
OECD Publishing 2011, € 39
ISBN: 9789264089952
Annalisa Garis è Ricercatrice presso la Fondazione Rosselli