Una formula di base, quella di ascoltare la musica senza l’obbligo di scegliere generi, artisti o album, semplicemente affidandosi alle proprie emozioni, veloce e efficace.
Questo è molto altro è Stereomood, web radio più trendy del momento in Italia, ma anche idea imprenditoriale innovativa a livello internazionale, segnale forte per giovani su come tirar fuori un’idea di rottura che venga riconosciuta sia possibile.
Ne parliamo con Daniele Novaga, fondatore di SM insieme ai suoi colleghi Giovanni Ferron, Maurizio Pratici e Eleonora Viviani, di come i 4 siano passati da lavorare insieme nella sede milanese di MTV, a cambiare in poco tempo il panorama della fruizione della musica online e conquistare l’Official Honoree nella categoria Musica ai Webby Awards 2011.

L’idea di SM è nata dalla vostra passione musicale, ma quale è stata la molla che ha fatto scattare il progetto? Avete realizzato subito che la vostra idea potesse essere così forte ?
La vera molla che ha fatto scattare il progetto è stata la volontà di metterci alla prova nel realizzare qualcosa di totalmente nostro, al di fuori della segmentazione del lavoro di ufficio. In particolare Giovanni (Ferron) nel febbraio 2008 ci presentò il progetto di un aggregatore di mp3 che raccogliesse la musica dei migliori blog musicali per rendere più strutturata possibile la scoperta di nuovi artisti all’interno di un panorama musicale immenso.
A quel punto ci siamo avventurati nel progetto e lo abbiamo piegato all’intuizione che è alla base del nostro successo. Un successo che dentro di noi già prevedevamo ma su cui nessuno voleva scommettere in sede di progettazione.

Nel vostro settore molti problemi derivano anche dal copyright e dai diritti degli artisti registrati, che almeno parzialmente vi limita il ventaglio delle scelte. Come avete superato questo problema?
La questione del diritto d’autore e di riproduzione è lo scoglio insormontabile di tutte le start-up musicali. Stereomood paga regolarmente la Siae per quanto riguarda i diritti d’autore. Per quanto riguarda le licenze da corrispondere alle major, la fruizione musicale proposta, la sterminata disponibilità di brani in creativa commons e sotto label indipendenti e la risposta degli utenti ci hanno convinto a non fornire un catalogo esaustivo che rischierebbe di compromettere la nostra esistenza. I fan di Stereomood sanno che da noi possono aspettarsi le soundtrack ideali per le loro emozioni e le loro situazioni di vita quotidiana e sorprendersi di fronte ad un nuovo artista di cui non immaginavano nemmeno l’esistenza.  
    
250.000 utenti registrati, riconoscimenti nazionali e internazionali (tra cui l’Official Honoree nella categoria Musica ai Webby Awards 2011), il lancio della app di SM per Apple che vi ha trasportati nel mondo del mobile. Quali sono i prossimi step?

Il primo passo da fare è aprire tutti i canali di revenues che abbiamo individuato nei mesi scorsi per garantirci una struttura stabile e un organico all’altezza delle infinite idee che vogliamo implementare nelle successive release. Posso comunque già anticipare il rilascio di importanti update che permetteranno la personalizzazione dell’esperienza di ascolto e la realizzazione di una applicazione ufficiale per il mercato mobile. A breve lanceremo il nostro blog per garantirci un dialogo sempre più fruttuoso con una community molto fidelizzata che vorremmo coinvolgere sempre più nei nostri progetti: il crowdsorcing è il nostro imprescindibile orizzonte filosofico.

Quali pensi siano stati gli ostacoli più grandi nello sviluppo di un “prodotto” del genere in Italia? So che probabilmente andrete negli Usa per presentare Sm a S.Francisco. Cosa vi aspettate? Pensate di trovare qualcosa di diverso?
Dispiace dirlo, ma l’ostacolo più grande è la solitudine dello startupper di fronte alla burocrazia, agli investimenti e ai media. Manca un ecosistema solido di sostegno a persone che rischiano tutto per mettersi in gioco con le idee in cui credono.
Se Stereomood approderà a San Francisco i benefici più grandi verranno non solo da eventuali finanziamenti ma dal confronto con una realtà che trasuda conoscenza e competenza da tutti i pori.

Ormai siete diventati pane quotidiano per molti, che invece di ascoltare la propria musica si fanno suggerire nuovi artisti da Sm, chi di primo mattino, chi a lavoro, chi mentre fa sport. Cosa si prova ad inventare qualcosa di cui la gente scopre di non poter fare a meno?
Quando ci soffermiamo su questo aspetto ci sorprendiamo ogni volta come se ci trovassimo di fronte al primo commento entusiasta. Ora sono i fan la nostra vera motivazione a non mollare e a portare Stereomood nell’olimpo delle streaming radio.