Naturale proseguimento di due precedenti volumi dell’autore (“Lavorare nella cultura e nello spettacolo”, “Organizziamo un evento artistico in 10 mosse”, che si concentrano sugli aspetti propedeutici da analizzare prima delle realizzazione dell’evento), “Il lavoro dell’artista straniero in Italia” di Giovanni Scoz affronta cronologicamente gli oneri da adempiere prima e dopo l’attuazione di un evento, elencandoli dapprima in due brevi tabelle, ed approfondendoli via via nel corso della trattazione.
Data la complessità della normativa internazionale, Scoz si preoccupa innanzitutto di fornire al lettore un breve dizionario di riferimento e  le nozioni essenziali alla comprensione dello studio, aiutandolo a distinguere tra residenti, non residenti, e, questi ultimi, tra comunitari ed extracomunitari. Il linguaggio è tecnico, ma il metodo didattico usato dall’autore consente al lettore di districarsi nel complesso mondo della legislazione senza troppe difficoltà.
Una volta puntato il focus dell’analisi sulla contrattualistica individuale (lavoro occasionale e professionale), fattispecie maggiormente utilizzata in materia di produzioni artistiche, la check-list degli adempimenti burocratici – aggiornati fino a marzo 2011- è esaminata nei vari capitoli in un percorso che evidenzia la ridondanza della normativa di settore, rispetto alla quale Scoz non risparmia la critica verso il mancato intervento di semplificazione da parte del legislatore.
Siamo così guidati in un percorso che parte dalle operazioni di controllo preliminari e dalla redazione del contratto, e arriva, attraverso le informazioni al Centro per l’Impiego, il permesso Spettacoli e Trattenimenti della Siae (capitolo realizzato dall’Avv. Giovanni d’Ammassa) e il certificato di agibilità Enpals, al pagamento dei contributi previdenziali e all’assolvimento degli obblighi fiscali, trattando in un apposito capitolo la redazione del modello 770 e della dichiarazione dei redditi dell’Ente.
Tutta la certificazione menzionata nel volume è riprodotta alla fine di ogni capitolo in un serie di allegati che riportano fac-simili dei moduli richiamati, a formare un caso pratico dell’organizzazione di un concerto.
L’ultimo capitolo è dedicato alle convenzioni internazionali di politica tributaria, che sanciscono il divieto di doppia imposizione, ossia il fenomeno per cui uno stesso reddito percepito venga tassato due volte, in due Stati diversi.
Ed è proprio a livello tributario e previdenziale che l’autore, fin dalla premessa, evidenzia il vantaggio per gli operatori culturali di ingaggio di artisti stranieri, a scapito dei connazionali. Vantaggio economico rilevante, determinato dal fatto che lo straniero può richiedere al proprio ente previdenziale (sito nel Paese di provenienza) un apposito modello che autorizza il committente italiano a non liquidare i contributi previdenziali in Italia, senza che ciò comporti un differente compenso sia lordo che netto dell’artista.
Il taglio pratico del manuale tradisce la missione educativa di Giovanni Scoz, docente presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e presso i Conservatori di musica di Genova, e impegnato come relatore in diversi workshop e giornate di studio legati ad importanti istituzioni, il quale mira ad un beneficio non solo degli addetti ai lavori, ma anche di giovani studenti interessati al settore della cultura, dello spettacolo e del comparto “non profit”.

Il lavoro dell’artista straniero in Italia
Giovanni Scoz
Approfondimento SIAE a cura di Giovanni d’Ammassa
Franco Angeli,  Euro 24,00
ISBN 978-88-568-3842-8