Piastrelle in ceramica lucide, colorate, con brillantini, accompagnate da acciaio, specchi, vetro. E poi ancora superfici piastrellate da toccare, getti d’acqua regolabili, colori insoliti con cui ricoprire forniture di arredobagno dai tratti vari, ora eleganti, ora sportivi, sia giocosi che formali, sempre adattabili a tutte le esigenze.
Così il design in ceramica e l’arredobagno si presentano alla città di Bologna per il secondo anno consecutivo, collocati nei grandi cubi in metacrilato che popolano il centro, tra gli sguardi incuriositi dei passanti e le mani che si divertono a toccare le superfici coloratissime.
Fino al 25 settembre nel centro storico di Bologna, torna Cersaie Downtown – Le strade del design. La proposta lanciata nel 2010 è stata accolta con rinnovato successo, voglia di mettersi in gioco e disponibilità affiatata: otto aziende, fiore all’occhiello della produzione ceramica italiana, mettono in mostra alcuni pezzi forti, che non potranno far altro che dare nell’occhio suscitando un’innegabile e variegata curiosità.
La mostra, ideata e curata dall’agenzia di grafica e pubblicità Interpromex Comunicazione, non è altro che un pretesto per raccontare alla città di Bologna che né l’arte né il design sono cosa per pochi.
I cubi ricoperti in ceramica e finiture colorate non solo si possono, ma si devono toccare. L’incontro fisico con l’opera esposta è uno dei requisiti fondamentali di questa sperimentazione di arte applicata, perché “applicare” l’arte significa proprio questo: renderla fisicamente vivibile da chi è spettatore.
Il concetto di “ceramica come arte applicata” è alla base di un’ altra interessante mostra esposta a Bologna fino al 24 settembre: Mylestones – Le mie pietre miliari, un’esposizione di nove quadri in ceramica che rappresentano le pietre miliari – nove personaggi famosi – che hanno avuto un ruolo definente nella vita e nella formazione artistica e personale dell’autrice, Silvia Scagliarini, in arte Claudia S.
Le opere di Mylestones non sono opere solo da guardare, così come non lo sono i cubi di Cersaie Downtown. Le icone delle pietre miliari di Claudia S. vanno toccate, sperimentate, vanno addirittura ascoltate, infilandosi le cuffie collegate a ciascuna opera, così che diventino esperienza diretta anche per lo spettatore.
Scopo delle due mostre, diverse nella forma ma estremamente vicine nella sostanza è proprio questo: l’arte non è solo ciò che sta appeso al muro, al di là della corda di velluto o dentro la teca di un museo. In tempi in cui tutto scorre così velocemente e le prestazioni della nostra attenzione sono messe sempre più a dura prova, c’è bisogno di un tipo di arte che sia esperienziale, perché rimanga impressa nella mente di chi la guarda coinvolgendo i cinque sensi.
Presentando per il secondo anno – in concomitanza con il salone internazionale Cersaie – i grandi cubi di Cersaie Downtown e ospitando Mylestones, Bologna si è nuovamente messa in gioco.
La ceramica diventa un mezzo di comunicazione, più che un fine da comunicare, un tramite per invitare alla sperimentazione, portando elementi di arredobagno nell’affollato centro città e portando pietre miliari della vita dell’artista Claudia S. davanti agli occhi di tutti.
Ciò che è intimo e privato non è incomunicabile, se viene raccontato con arte e fantasia.
Ed è così che un elemento di arredobagno diventa un modo per immaginarsi la casa dei sogni, e un quadro di Claudia S. accompagnato da una canzone diventa il veicolo per interrogarsi sulle proprie pietre miliari, perché ognuno di noi ne ha almeno una.
Arte applicata all’architettura e al design, arte applicata alla vita di tutti i giorni: Cersaie Downtown e Mylestones ci raccontano in due modi diversi che una forma artistica comunicabile a tutti è possibile. E la ceramica diventa uno strumento da plasmare e modellare per raggiungere con gli elementi di arredobagno la stanza più intima della nostra casa, così come gli spazi più affascinanti della nostra sensibilità, dove nasce la nostra ispirazione e dove dimorano anche coloro che ci ispirano, le nostre pietre miliari.