Il museo Mart si prepara a congedare il direttore in carica, Gabriella Belli, che dal primo dicembre del 2011 sostituirà Giandomenico Romanelli alla guida della Fondazione Musei Civici Veneziani.
Chi erediterà il prestigioso ed impegnativo compito di condurre e di affermare sempre più il Mart nel panorama internazionale?
I nomi dei possibili candidati impazzano sui blog e sulle riviste di settore, tante sono quindi le ipotesi, ma il CdA del Mart ha adottato un meccanismo per la selezione del futuro direttore poco consueto per i musei italiani. Vi sono, infatti, alcuni casi (seppur molto pochi) in cui il direttore di museo viene scelto tramite concorso pubblico e ve ne sono altri dove la nomina arriva direttamente dalla pubblica amministrazione.
Per la designazione del direttore del Mart, il Consiglio di Amministrazione ha deciso, invece, di avvalersi, del supporto della società Korn/Ferry International. Si tratta di una società esterna, molto conosciuta ed apprezzata nel mondo, che si occupa appunto di reclutare per i propri clienti i migliori professionisti.
L’obiettivo sarà quello di scegliere le candidature sulla base di un sistema meritocratico, mediante cui emergano quelle capacità ed esperienze che possano consentire di proseguire il lavoro condotto dal direttore dimissionario.
Durante la prima fase del reclutamento, che va dal 19 settembre al 31 ottobre 2011, la società Korn/Ferry International dovrà selezionare i curricula che corrispondono ai requisiti minimi, quali il possesso di una Laurea in Lettere e Filosofia con testi in Storia dell’arte moderna e contemporanea, cinque anni di esperienza museale in area direttiva, un minimo di tre anni di attività come curatore anche freelance in istituzioni di arte moderna e contemporanea, la conoscenza delle lingue italiana e inglese.
Le candidature selezionate saranno poi valutate tramite colloquio da un comitato composto da Franco Barnabè, Presidente del Mart, da Isabella Bossi Fedrigotti, Vicepresidente, e Salvatore Settis, presidente del Comitato Scientifico. La scelta del comitato sarà quindi proposta al Consiglio di Amministrazione cui spetterà la decisione finale.
Si può dunque affermare che il Mart intenda effettuare una nomina di tipo tecnico, legata alle conoscenze ed alle competenze acquisite sul campo, seguendo la logica del modello anglosassone. Viene cosi messa da parte l’influenza della pubblica amministrazione, a vantaggio di una cultura di tipo aziendale anche per i musei. Ad esempio, i direttori dei più grandi musei inglesi come National Gallery e Tate Gallery, sono scelti da un Consiglio (Board of Trustees), proprio per garantire la trasparenza della selezione e l’adeguatezza delle competenze professionali del candidato rispetto alle disposizioni dettate dal Museums and Galleries Act 1992.
Con decreto del Presidente della Provincia dell’11 marzo 2011 n. 6-64/Leg., il CdA del Mart ha addirittura subito una riduzione dei suoi membri da 8 a 5, eliminando gran parte dei componenti di nomina diretta dell’’amministrazione provinciale. Ciò ha comportato non poche critiche, ma sicuramente è il primo segnale di una nuova politica di gestione del museo improntata verso gli standard manageriali di alto livello dei più grandi musei del mondo. L’assessore provinciale Panizza, d’altronte, ha dichiarato di voler continuare a sostenere il raggiungimento di questo obiettivo,  mantendo invariato il contributo dell’Assessorato Provinciale che ammonta a 9 milioni 300 mila euro, nonostante la politica adottata da molte amministrazioni locali di tagliare i fondi alla cultura.
L’avvalersi di un modello di nomina dei direttori museali più democratico garantisce sia maggiore trasparenza e professionalità alle realtà museali, che la possibilità di assicurare una programmazione di lungo termine. Il Mart cerca quindi di dimostrare una propria autonomia gestionale come centro di eccellenza museale e di reggere il confronto con le più grandi istituzioni culturali internazionali.