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Settembre particolarmente soleggiato a Berlino dopo un agosto deludente e passato spesso sotto la pioggia. Eppure ancora più frizzante è stato settembre con l’inizio della nuova stagione culturale all’insegna della contaminazione.
Sembra di respirare qualcosa di nuvo in città. La ripartenza stagionale del settore cultura e gli eventi ad essa legati dopo la pausa estiva, rendono difficile il compito di catalogare e classificare la tipologia di manifestazione cui si assiste.
La metropoli dei mille teatri e cabaret, dell’isola dei musei e delle più di 800 gallerie, quella con la presenza di artisti di ogni provenienza, credo e formazione, segue la propria vocazione e sfoggia tutto il repertorio, con sapienza e coscienza nuove.
Così si va alla Deutsche Oper e si incontrano acrobati e contorsionisti, di fronte al Kultur Forum e alla National Galerie si prendono lezioni di Tango, nuove versioni di robot giappponesi, fanno da guida turistica tra le sale del Kommunikation Museum o al Literaturfestival si assiste a scrittori che leggono l’ultima loro opera cantando, accompagnati da musicisti, concerti e stand gastronomici.
La capitale tedesca non è nuova a questo tipo di contaminazioni tra forme d’arte differenti, tuttavia sembra che ora ne abbia davvero preso coscienza. Lo si nota che nella gestione degli eventi culturali cittadini, da quelli internazionali fino a quelli meno significativi in termini di visitatori, sponsorizzazione e risonanza pubblica, la tendenza nella programmazione sia proprio questa. Proprorre l’arte a tutto tondo e per tutti i gusti e tipologie, senza eccedere troppo o confondere.
A fare da apri-pista il 27 di agosto col tradizionale discorso inaugurale del sindaco Klaus Wowereit, nelle ultime settimane riconfermato dopo il voto a capo dell’esecutivo locale, come sempre l’edizione estiva della Lange Nachte der Museen, giunta alla 29° edizione. Il titolo della manifestazione mette subito le cose in chiaro nella notte dedicata ai musei: “Viva la Musica!”.
Così dichiara Wolf Kühnelt, direttore di Kultur Projekte Berlin: “ In questa Lunga Notte la musica, quella europea, ma anche quella non europea, entra nei musei della città. Da un lato dove musica, strumenti, scultura, e dipinti insieme ci restituiscono immagine viva delle differenti epoche e culture del passato, dall’altro attraverso una multitudine di musicisti, che faranno della Lunga Notte un grande concerto itinerante”.
A pochi giorni di distanza tra il 5 e l’11 di settembre, si è svolta la Berlin Musik Week: il festival musicale svoltosi in diversi luoghi della città alla 2° edizione, ha allestito 130 concerti con oltre 470 artisti di venti paesi differenti di cui oltre il 60% stranieri per un totale di circa 25.000 visitatori, più della metà dall’estero.
Particolarità dell’evento: la sede centrale è allestita al vecchio aeroporto dismesso di Tempelhof, aerea di vastissime dimensioni che da un lato è divenuta parco urbano a disposizione della cittadinanza, dall’altro ha adibito i vasti spazi degli edifici, degli uffici e dei grandi fabbricati dell’aeroporto, a manifestazioni come questa. Da ricordare ad esempio che anche la Berlin Fashion Week si svolge a luglio nella stessa sede.
Harald Wolf, assessore all’economia, afferma: “ Vogliamo ancora una volta esprimere senza ombra di dubbio, quale sia il potenziale che in questo momento Berlino è in grado di esprimere, e sottolineare quale sia il suo attuale ruolo quale capitale della musica. Non abbiamo bisogno di inventarci nulla. È già tutto qui sotto i nostri occhi”.
Nella stessa settimana anche la Berliner Liste 2011, dal 7 all’11 di settembre 2011, 8° edizione della fiera internazionale che coniuga arte moderna e fotografia. Luogo prescelto per quest’anno, i padiglioni su più piani del TRAFO, la centrale del riscaldamento dismessa di Mitte, che ad oggi rappresenta essa stessa un pezzo di storia dell’industria cittadina.
Nelle atmosfere post moderne e suggestive di questi ambienti si sono così incontrate realtà spesso distanti e di cultura artistica profondamente diversa quali l’Art ExhibitionLink Gallery Uno di Chicago e la Schmalfuss Berlin Contemporary Fine Arts di Berlino, la fotografa Andrea Morein e lo scultore Klaus Hartmann.
Nella settimana successiva è poi stato il turno dell’Internationales Literaturfestival Berlin 2011, inaugurato il 7 settembre con la cerimonia di premiazione dell’“Erich Maria Remarque-Friedenspreis 2011” per Tahar Ben Jelloun, ma protrattasi fino a sabato 17 settembre.
Per questa 11° edizione le sedi preposte all’incontro con autori diversissimi tra loro quali Luis Sepulveda, C.K. Stead, Liao Yiwu, Irvine Welsh o la scrittrice-musicista Melinda Nadj Abonji, sono state la tradizionale Haus der Berliner Festspiele, diverse biblioteche e librerie della città, luoghi più istituzionali, come Istituto Cervantes, Institut Francais o Collegium Hungaricum, ma anche il Deutsches Theater o la Martin Gropius-Bau ed una seria di bar e vinerie coinvolti nella manifestazione quest’anno specialmente focalizzata sull’area geografica “Asien-Pazifik”. E ancora concerti, workshops di letteratura e musica, spettacoli e stand gastronomici: “Il centro dei nostri sforzi è stato quello di portare a Berlino un palco grande abbastanza da ospitare gli artisti provenienti dall’area geografica tra l’Asia e l’Oceano Pacifico, ma non solo, e permettergli attraverso l’arte, di fornire uno spaccato autentico di quella che è la cultura, la loro sensibilità e la loro politica attuale”, dichiara Ulrik Schreiber, direttore del festival.
A chiudere, nella seconda parte del mese, con una serie di iniziative volte ad aumentare l’interesse sulle più tradizionali collezioni e sulle mostre della di recente ristrutturata e rinnovata “isola dei musei”, gli eventi e le “guide turistiche” di Staatliche Museen zu Berlin, condotte dai professionisti direttamente coinvolti con il proprio usuale lavoro -storici dell’arte, curatori, archeologi, docenti universitare, ricercatori-, e focalizzate sul tema prinsipale delle diverse mostre.
Da segnalare ad esempio i tour patrocinati dall’Istituto Italiano di Cultura alla mostra “Gesichter der Renaissance”, in cui l’Italia è assoluta protagonista, a partire dalla meravigliosa opera leonardesca “La Dama con L’Ermellino”, visibile fino al 31 di ottobre.
Particolarmente degno di nota, infine, la tournee tedesca del gruppo teatrale americano Pilobolus, presente a Berlino con il loro spettacolo “Shadow Land” alla Komische Oper per le prime due settimane di settembre. Uno spettacolo difficilmente catalogabile, veramente originale e sorprendente che coniuga le arti più disparate, dal teatro delle ombre cinesi, al musical americano, la danza moderna, il circo e l’arte di strada, in uno spettacolo incredibile di circa cinquanta minuti.
In tempi di legge bavaglio chissà che anche ai giornalisti in Italia non servano le ombre cinesi per poter continuare a fare informazione. Anche questa si potrà certamente chiamare “contaminazione culturale”.
Approfondimenti:
www.lange-nacht-der-museen.de/
www.berlin-music-week.de/
www.berliner-liste.org/
www.literaturfestival.com/
www.smb.museum/smb/gesichter/
www.pilobolus.com/home.jsp