Il termine “Indignati” nasce dai media e dall’etichetta che gli organi di informazione hanno pensato di attribuire a tutte quelle persone che, non tanto per interessi propri quanto per il bene comune, hanno deciso di ribellarsi ad un sistema che sempre più spesso viene meno alle esigenze sentite dalla maggioranza della popolazione.
951 città, in oltre 80 Paesi hanno quindi deciso di darsi appuntamento in piazza per il 15 ottobre con lo scopo principale di affermare la loro presenza nel mondo e la loro contrarietà alle decisioni finora prese dai poteri forti. Una crisi generale che coinvolge i mercati di tutto il mondo punta il dito contro il capitalismo, la finanza, le lobby economiche e l’austerity imposta.
“Mangiamoci i ricchi” recitava uno slogan apparso davanti alla sede di Bankitalia qualche giorno prima della manifestazione.
Questo slogan ci ha fatto venire in mente quei giochi tipo Pacman o la Dama in cui vince chi mangia di più. Ma la cosa più bizzarra è che ci siamo trovati a domandarci: e se tutta questa primavera, questa indignazione, questa manifestazione internazionale di dissenso fosse regolata dalle stesse ferree istruzioni di gioco?
E se la nostra vita e i nostri schemi sociali fossero trasportati su un tabellone tipo Gioco dell’Oca o Monopoli, chi potrebbe sperare nella vittoria finale?

PARTENZA
Nella vita quotidiana, a lavoro e in famiglia accade questo: la struttura gerarchica che si ravvisa in ogni contesto (a casa comando io/i miei genitori/il mio cane ecc…, a lavoro comanda il mio capo/responsabile/sindacato bla bla bla) impone delle riflessioni.
Il capo prende delle decisioni a cui tutti devono sottostare. Se io (che a quanto avete capito non sono il capo) non sono d’accordo, posso esprimere il mio dissenso, motivandolo. Mettiamo il caso che la decisione presa metta a repentaglio il mio futuro, la mia crescita, oppure provochi dei danni economici che si ripercuotono (o si ripercuoteranno) inevitabilmente sul mio benessere e la mia felicità.
A questo punto, rispolverate le vostre conoscenze sui diagrammi di flusso e le mappe concettuali, perché davanti a voi si proietteranno tre possibili risvolti della stessa situazione:

TIRO DI DADO
Soluzione A: colui che detiene il potere non vi ascolta perché giudica inappropriati voi e le vostre lamentele
Soluzione B: colui che detiene il potere vi ascolta ma non può modificare la sua decisione perché le conseguenze che ne deriverebbero potrebbero ritorcersi contro il sistema da lui stesso creato.
Soluzione C: colui che detiene il potere capisce che la sua forza deriva anche dal vostro supporto e quindi cerca una mediazione perché senza il vostro appoggio, alla prima falla sa che voi non ci sarete.
Queste soluzioni, è vero, peccano di un eccessivo elementarismo e danno per scontato che chi detiene il potere abbia contatto diretto con la popolazione. Nella simulazione di gioco qui proposta, volta a riprodurre lo scenario creatosi nel mondo, chi detiene il potere è la Banca e voi siete gli Indignati.
Manca però un giocatore: i Governi. I Governi sono quel baratro nel mezzo, i diretti interlocutori delle Banche e i designati dal popolo che quindi hanno l’arduo compito di mantenere l’ago della bilancia esattamente nel mezzo, per assicurarsi contemporaneamente l’appoggio delle banche (senza il cui benestare non potrebbero avere margini di manovra) e l’appoggio dei cittadini (senza il cui voto e fiducia non potrebbero detenere potere). Hanno quindi interesse a vincere ma non vogliono far perdere né voi, né le banche.

ARRIVO
Le pedine di questi attori si muovono sul tavolo di gioco senza sapere però se ci sia realmente qualcuno che arriverà alla fine, tagliando il traguardo e ottenendo più punti degli altri. Qualcuno di sicuro verrà spedito in Prigione, salterà il turno perdendo occasioni importanti ma l’importante rimane sempre, per la buona riuscita di una qualsiasi competizione, che nessuno bari. Se i giocatori cominciano ad imbrogliarsi a vicenda, lo scopo viene meno. E noi, pedine ferme in una casella che cercano di avvicinarsi agli altri stringendo alleanze, siamo sicuri che nel nostro gioco stia procedendo tutto in maniera regolare?