Ancora una volta si è rinnovato l’appuntamento con la Mostra del Libro che, da ormai undici anni, rappresenta il più importante evento del settore editoriale e librario di tutta la Sardegna. 
Dal 20 al 23 ottobre, infatti, Macomer è stata protagonista indiscussa delle numerose manifestazioni che ogni anno richiamano l’attenzione dei professionisti del settore, degli appassionati e della comunità tutta.
Arrivata alla sua undicesima edizione grazie all’impegno del Comune di Macomer e della Regione Autonoma della Sardegna, il contributo della Provincia e la Camera di Commercio di Nuoro, l’Unione dei Comuni del Marghine – nata nel 2007 allo scopo di favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio che comprende nove comuni della Provincia di Nuoro – e con la collaborazione dell’Associazione Editori sardi e l’Associazione Librai sardi indipendenti, la mostra ha promosso incontri, dibattiti e riflessioni, dedicate quest’anno alle tradizioni locali, il sapere e le produzioni culturali dai 150 dell’Unità d’Italia ad oggi.  
L’area fieristica, gli istituti scolastici, gli auditorium, i musei, ma anche le vie ed i ristoranti di questa città nel cuore dell’Isola, sono stati, così, teatro di convegni, mostre, performances, laboratori per le scuole, pubbliche letture, promozioni di nuove uscite editoriali ed immancabili incontri vis-à-vis con gli autori. La Mostra, come ogni anno, promuove i migliori prodotti dell’editoria sarda e richiama anche esperti di editoria ed  esponenti del settore isolano, senza trascurare però il saldo legame e confronto con il panorama nazionale ed internazionale, ospitando tra gli altri l’Associazione degli editori umbri e degli editori corsi.  
Punto di riferimento tematico e non solo di tutti i quattro giorni della Mostra è stato il richiamo all’Unità d’Italia, a partire dalla giornata di inaugurazione della manifestazione che ha visto Nicola Tanda, accompagnato dalla chitarra di Battista Giordano, ripercorrere i 150 di Unità nazionale con una rievocazione puntuale di testi ed autori fondamentali della letteratura sarda, che sono stati importanti anche alla luce della produzione letteraria e della storia unitaria italiana, tra i quali spiccano Salvatore Satta, Giuseppe Dessì e Grazia Deledda. Questo tema è stato ulteriormente ampliato, in chiave nazionale, nella terza giornata della Mostra, dalla lectio magistralis L’editoria che ha fatto l’Italia. 1861-2011 di Giuliano Vigini, docente di sociologia dell’editoria contemporanea all’Università Cattolica di Milano, ritenuto il massimo esperto di produzione e mercato del libro.
Ma ci sono stati anche tanti eventi dedicati alla letteratura per ragazzi, i quali costituiscono una buona fetta del pubblico della manifestazione, grazie anche all’impegno delle scuole, come le Letture animate in lingua sarda de s’Ufitziu Limba Sarda Provintzia Nugoro e dei Servizi linguistici territoriali, che hanno interpretato brani in lingua sarda dal libro Sas peleas de Pinòchiu, ed anche gli incontri con gli autori – tra i quali Alessandro Marchetti, Tonino Loddo e Margherita Pinna – durante le attività denominate La scuola adotta un libro sardo. Ha inaugurato, inoltre, per la prima volta, la sessione dedicata al fumetto curata da Bepi Vigna, direttore del Centro Internazionale del Fumetto e sceneggiatore di fumetti di successo.
E come se tutti questi importanti appuntamenti culturali non fossero stati abbastanza, la Mostra ha voluto farsi internazionale nel vero senso della parola, dedicando i suoi eventi non solo alla valorizzazione dell’identità sarda, ma anche al confronto con realtà diverse ma che appaiono sempre più vicine alla nostra, le culture del Mediterraneo. Per questo motivo, la manifestazione – che è stata aperta con un taglio del nastro effettuato simbolicamente da una bambina sarda e da una tunisina – ha realizzare degli eventi sul tema, come ad esempio l’incontro dibattito Il nuovo Nord Africa attraverso la cultura con interventi tra gli altri di Hedia Mokaddem – Dirigente del dipartimento del libro del Ministero della Cultura del Governo tunisino –  ospitando una Delegazione del Ministero della Repubblica tunisina, per sottolineare l’importanza del dialogo con questa realtà ed allo stesso tempo per promuovere il ruolo della città di Macomer ‘come capitale della fiera del libro del Mediterraneo’, secondo quando dichiarato dal sindaco Riccardo Uda. Investire in cultura e promuovere l’editoria sarda e non solo, sembra quindi, secondo gli amministratori locali, l’arma migliore contro la crisi, per poter dare opportunità di sviluppo al territorio locale ed alla sua comunità.
La Mostra si pone, pertanto, non solo come un importante evento editoriale a livello regionale, nazionale ed internazionale – con la partecipazione di ben 40 editori sardi, tre nazionali, dieci dalla Tunisia, sedici dall’Umbria e quindici dalla Corsica – ma anche come grande investimento per lo sviluppo e la valorizzazione territoriale, frutto di un grande impiego di energie e di una stretta collaborazione tra gli operatori del settore e delle istituzioni, con una spesa totale che ammonta a circa centocinquantamila euro ma che possiede un valore culturale incalcolabile.

Fonti:
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/239470
http://www.sardegna24.net/cultura/tanti-volumi-con-note-a-marghine-1.33070