Nasce la Fondazione UNhate: su desiderio e organizzazione del gruppo Benetton la fondazione ha come obiettivo la promozione di una nuova cultura di tolleranza, contro l’odio e il razzismo, valori da sempre al centro del noto marchio di abbigliamento.
Per suggellare la nascita della fondazione Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione finanziato dallo stesso Gruppo Benetton, ha tappezzato Milano e Roma di cartelloni pubblicitari espliciti e provocatori: baci sulla bocca di personaggi politici notoriamente in lotta tra loro.
Ecco quindi il Papa che bacia l’imam della Moschea di Al-Azhar, il Presidente degli USA Barack Obama con il leader della Repubblica Cinese Hu Jintao oppure con il presidente venezuelano Chavez, la cancelliera Merkel con il presidente francese Sarkozy, il presidente sud coreano Lee Myung-Bak e il leader nord coreano Kim Jong, tra il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente dell’autorità nazionale palestinese Abu Mazen.

La Fondazione prevede, proprio per evidenziare le sue peculiarità,  l’organizzazione di una Giornata Mondiale contro l’odio e il razzismo (che coinvolgerà oltre 50 città tra Europa, Asia e America Latina) e il progetto, in collaborazione con la stessa Fabrica, “Art for tolerance”, volto a sostenere il talento e il lavoro di migliaia di artisti che vivono in aree vittime di ingiustizie sociali e conflitti politici.

Il nome della Fondazione è un omaggio inoltre al film omonimo del regista francese Laurent Chanez che verrà riproposto sul sito di Unhate, su benetton.com e Youtube e verrà proiettato in alcuni cinema.

Per il momento molte testate giornalistiche si sono rifiutate di pubblicare la campagna o perlomeno di darne notizia.

Noi no.

Aggiornamento delle ore 21,13

Dopo la protesta del Vaticano il gruppo Benetton ha deciso di ritirare la campagna pubblicitaria. “Ribadiamo che il senso di questa campagna è esclusivamente combattere la cultura dell’odio in ogni sua forma – dichiara un portavoce di Benetton Group – Siamo perciò dispiaciuti che l’utilizzo dell’immagine del Pontefice e dell’Imam abbia cosi urtato la sensibilita’ dei fedeli. A conferma del nostro sentimento abbiamo deciso con effetto immediato di ritirare questa immagine da ogni pubblicazione”.
La Santa Sede, riporta l’agenzia AGI, aveva duramente criticato l’iniziativa “per un uso del tutto inaccettabile dell’immagine del Santo Padre, manipolata e strumentalizzata nel quadro di una campagna pubblicitaria con finalita’ commerciale”. “Si tratta – aveva spiegato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi – di una grave mancanza di rispetto per il Papa, di un’offesa dei sentimenti dei fedeli, di una dimostrazione evidente di come nell’ambito della pubblicita’ si possano violare le regole elementari del rispetto delle persone per attirare attenzione per mezzo della provocazione”. Ma le polemiche sono arrivate anche dall’associazione di telespettatori cattolici Aiart (“e’ un’offesa al cattolicesimo, ma anche un’offesa a tutti quei pubblicitari che ricercano messaggi innovativi”) e da Rocco Buttiglione, presidente Udc, che aveva liquidato i manifesti come “volgarità noiosa”.