Da novembre 2010 Bologna fa parte del progetto europeo SMARTiPSmart Metropolitan Areas Realised Through Innovation & People, volto a far crescere l’attenzione cittadina verso un ecosistema di “città intelligente”.
Unica città italiana tra le cinque città pilota – le altre sono Manchester, Gent, Colonia e Oulu – Bologna ha scelto di utilizzare l’opportunità di SMARTiP per lanciare una sfida di trasformazione dei servizi pubblici attraverso la collaborazione e il coinvolgimento di cittadini attivi, che attraverso l’utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie contribuiscano a migliorare servizi di cui sono direttamente protagonisti.

Questo lo scopo di SMARTiP: coinvolgere Smart Citizens in Smart Cities (Cittadini Intelligenti in Città Intelligenti), cittadini in grado di utilizzare e co-produrre servizi Internet innovativi all’interno della propria città, attraverso l’adozione di piattaforme aperte che, nel caso di Bologna saranno relative alla smart mobility, volta a migliorare la concezione e lo sviluppo di una mobilità urbana più soddisfacente e sostenibile, partendo proprio da un monitoraggio della gestione del traffico cittadino.
Per promuovere e rendere possibile tutto ciò i cittadini che vogliono contribuire possono compilare sul sito del Comune un questionario sulle proprie abitudini di spostamento all’interno dell’area cittadina, il rapporto con i mezzi pubblici, con gli strumenti di informazione e l’attuale idea che hanno della mobilità urbana. È anche possibile fornire suggerimenti ed esempi di altre città dove si è incontrato una buona condizione di regolazione della viabilità e mobilità urbana, specie nel centro storico.

L’applicazione concreta di SMARTiP è ancora tutta da scoprire, e Bologna e i bolognesi sono tra i primi a poter dare un feedback: una delle domande del questionario chiede infatti se si vuol venire coinvolti attivamente nello sviluppo del progetto, lasciando quindi la propria mail e il proprio account Twitter.
A un anno dal lancio  e a metà del tempo previsto per il ruolo di città pilota, Bologna è ancora nel pieno della raccolta dati, e il progetto ha necessità di far parlare di sé, proprio per coinvolgere come cittadinanza attiva coloro che del traffico cittadino sono i diretti protagonisti.

SMARTiP si propone anche come best practice di “democrazia urbana”: c’è bisogno della partecipazione dei cittadini, perché non solo sono coloro che poi dovranno usufruire del risultato del progetto pilota, ma sono anche quelli che necessitano di qualcosa di diverso laddove ci sono problemi legati a temi caldi come la mobilità e il trasporto
Come si legge dal documento di presentazione «Il progetto SMARTiP si tradurrà in servizi pubblici più inclusivi, più efficienti e di maggior qualità, che si possano riprodurre ed adattare su una scala più  ampia.».
La prospettiva è assolutamente incoraggiante, tenendo conto che Bologna è permeata da un’insofferenza di base verso l’accesso al centro storico, la difficoltà di parcheggio, gli orari dei mezzi pubblici quasi mai attendibili.
A Bologna i collegamenti – specie quelli ecosostenibili – non mancano, e il rapporto Euromobility 2009 ne è la conferma. Un cittadino che voglia per esempio combinare la comodità al risparmio energetico spostandosi attraverso piste ciclabili può tranquillamente farlo, dovendo però evitare con cura certe zone, come ad esempio i viali di circonvallazione e la zona della stazione, dove parcheggiare la propria bicicletta vuol dire rischiare di non trovarla più.
Scottante anche il tema del recente rincaro della tariffa oraria degli autobus – da 1 euro a 1,20 e 1,50 se il biglietto è fatto direttamente a bordo – terminando con gli investimenti pubblici nei fantomatici – e recentemente ripensati verso un annullamento – Civis e People Mover causa speculazioni e conflitti di interessi tra le Amministrazioni Pubbliche degli ultimi anni,
Proprio per questo SMARTiP è un’opportunità da non perdere, perché si avverte la necessità di rendere concreta una partecipazione intelligente a un progetto intelligente, per far sì che esprimere il proprio parere  in modo propositivo sia ancora possibile anche su scala cittadina, in un momento storico in cui comunicare con “chi decide per noi” è tutt’altro che facile.

 

Approfondimenti:
Progetto SMARTiP a Bologna