Dal 1981 l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l’accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l’epidemia di AIDS ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005 (le stime si situano tra 2,9 e 3,3 milioni), oltre la metà delle quali (570.000) erano bambini
(Da Wikipedia)

Affinchè l’HIV venga sconfitto è necessario CONOSCERE perchè l’ignoranza, la diffidenza e la vergogna non prendano il sopravvento trasformandosi in nemiche letali.
Utilizzare l’arte per comunicare questo messaggio è il modo migliore che conosciamo per unirci a questa battaglia.

E’ con questo spirito che abbiamo scelto di riproporre qui su Tafter una serie di opere che verranno esposte a Trieste in occasione della mostra “Più o meno Positivi” nella Sala Bobi Bazlen e Sala Arturo Fittke a cura di Massimo Premuda e Cecilia Donaggio per HeadMadeLab

“Per affrontare con successo i tanti aspetti dell’infezione da HIV dobbiamo essere uniti e lavorare tutti insieme, a prescindere dall’esito + o – del test… la paura e il pregiudizio stanno favorendo nuovi contagi, attraverso il silenzio e la scarsa informazione. Anche nella nostra città ci sono persone sieropositive e malate che scoprono in ritardo il loro problema. L’AIDS si può prevenire e curare. Essere “più o meno positivi” nelle situazioni di tutti i giorni consente di evitare contrapposizioni, divisioni, isolamento, giudizi, discriminazioni, egoismo. Essere “più o meno positivi“ significa disponibilità, possibilità, voglia di capire e di partecipare, dare, ricevere…”