Con l’apertura della mostra “La pietra e gli eroi” tornano ad essere finalmente fruibili al pubblico, dopo trent’anni di oblio, le statue dei Giganti, rinvenute casualmente da un agricoltore nel 1974 a Mont’è Prama, nei dintorni del comune di Cabras (Oristano). Una campagna di scavo condotta nel 1979 dall’archeologo Carlo Tronchetti, sul sito che ospitava una vasta necropoli, riportò alla luce oltre cinquemila frammenti pertinenti a 25 statue rappresentanti guerrieri, arcieri e pugilatori.
La mostra, inaugurata il 22 Novembre nel centro di restauro di Li Punti a Sassari, sarà visitabile, su prenotazione, fino al 30 dicembre. L’esposizione è il punto di arrivo di un lungo restauro iniziato nel 2005, grazie allo stanziamento di 1.200.000 euro con provvedimento voluto dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione Autonoma della Sardegna.
La cerimonia di inaugurazione della mostra ha visto la partecipazione dell’assessore regionale alla Cultura Sergio Milia, del dirigente del ministero per i Beni e le Attività culturali Maria Assunta Lorrai, dei Soprintendenti di Sassari e Cagliari Bruno Massabò e Marco Minoja, del sindaco Gianfranco Ganau e del presidente della Provincia Alessandra Giudici.

L’evento avrebbe dovuto concludersi con la firma del protocollo di intesa tra il Ministero dei Beni culturali, il Comune di Cabras e la Regione Sardegna; purtroppo l’assenza del governatore Ugo Cappellacci ha fatto slittare di qualche giorno l’intesa, che verrà comunque siglata a giorni a Villa Devoto.
Il protocollo prevede la realizzazione di un “Sistema museale di Mont’e Prama”, comprendente il centro di restauro di Li Punti (dove sarà istituita una scuola di alta formazione per il restauro per la quale sono stati stanziati dalla Regione 6.500.000 euro), il museo civico di Cabras (nel quale saranno trasferite la maggior parte delle statue al termine della mostra in corso) ed il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari (dove sarà istituito un percorso espositivo sull’archeologia e la storia dell’arte in Sardegna e nel Mediterraneo). Inoltre, il protocollo contempla la ripresa delle campagne di scavo e la realizzazione di opere di restauro e di consolidamento; sono stati stanziati, infatti, 700.000 euro ripartiti fra Tharros e Mont’è Prama, ma solo in quest’ultimo sito si scaverà ancora, verosimilmente nella primavera del 2012.
Tra tante iniziative meritevoli bisogna però notare che sono state deluse le aspettative di coloro che auspicavano il ritorno di tutte le statue a Cabras, al fine di una lettura unitaria dei rinvenimenti archeologici; la decisione di accogliere la parte più consistente delle statue in due sale del museo civico di Cabras, e di trasferirne un numero minore nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, è stata motivata dall’assessore alla Cultura, Sergio Troncia, come una scelta dettata dalla volontà non solo di rappresentare il proprio territorio, ma anche di attirare un maggior numero di visitatori. Ci auguriamo che l’affluenza di pubblico premierà questa scelta.