Il banco non è male.
Legno grezzo, di quelli che ti fanno i gomiti e non solo, se non stai bene attento a come ti muovi.
Del resto, il saloon deve portare con lui una certa quale eredità in cicatrici.
L’esperienza è importante: da qualche parte lungo la Frontiera si dice che sia il proiettile di ogni colpo andato a segno.
Ma non siamo qui per parlare delle lunghe cavalcate in equilibrio sul confine, quanto di quello che siete venuti a bere: che sia per ristorarvi o per dimenticare, poco importa.
Questo vecchio cowboy sarà sempre qui, pronto a riempirvi i bicchieri e sempre in attesa del prossimo brindisi.

Ecco dunque quello che, in questo dicembre che aspetta ancora, come un animale in agguato, a portarci dritti verso il cuore dell’inverno, i cinque drinks più forti che possano salvare le vostre visioni, e non solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The artist
di Michel Hazanavicius

Da gustare come: un cognac, o un calvados.

Se avete bisogno di: sentire un certo tepore scivolare dalla bocca allo stomaco, e risalire al cuore quando meno lo aspettate.

Di cosa si tratta: una rievocazione ed una dichiarazione d’amore per il muto e la prima, grande epoca del Cinema. Le voci in giro lo danno già per favorito alla prossima corsa alle statuette dell’Academy.
Sarà un borioso, lento, noioso erede de Il discorso del re o porterà davvero una nuova ventata autoriale nel pieno dello stardom hollywoodiano?
Io la mia risposta ce l’ho.
Il resto sta a voi.

Un film di Michel Hazanavicius. Con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller. Drammatico, dura 100 min. – Francia 2011. – Bim uscita venerdì 9 dicembre 2011.
Win win – Mosse vincenti
di Thomas McCarthy

Da gustare come: un solido bourbon.

Se avete bisogno di: famiglia, riscatto, quella forza non sempre benefica che quando siete a terra a masticare polvere vi continua a far rialzare in piedi, neanche foste il più grande incassatore dai tempi di Rocky Balboa.

Di cosa si tratta: McCarthy è da sempre uno dei più talentuosi portatori dei geni Sundance, e Win win è la conferma, dopo The station agent e The visitor, che si tratta di uno dei più solidi “piccoli autori” del panorama statunitense.
Una storia semplice e clamorosamente vera, che non farà gridare al Capolavoro ma vi farà sentire come a casa, accanto al focolare: che può essere un bene o un male, ma fatto sta che è sempre lì, e nessuno ci dirà che il nostro posto è un altro.

Un film di Tom McCarthy. Con Paul Giamatti, Amy Ryan, Bobby Cannavale, Jeffrey Tambor, Burt Young. Titolo originale Win Win. Commedia, dura 106 min. – USA 2011. – 20th Century Fox uscita venerdì 9 dicembre 2011.

Monsters
di Gareth Edwards

Da gustare come: un gin di quelli buoni, Bombay o Tanqueray.

Se avete bisogno di: sentirvi persi e ritrovarvi, capire quale sarà mai il vostro posto in un mondo che è quanto di più lontano possa esistere dall’appartenervi.

Di cosa si tratta: il confine non è soltanto tracciato lungo i terreni troppo brulli delle praterie, e a volte trova la sua dimensione in mondi che non sono i nostri, o che lo sono, ma ben sappiamo che non appartenerci.
Da queste parti ancora c’è grande stima di Christopher, il vecchio gamberone di District 9, dunque un lavoro come questo non può che incontrare un certo favore, da parte mia.
Certo, non saremo di fronte ad un nuovo ordine del genere sci-fi sociale, eppure avercene, da queste parti, di roba così fresca e dirompente.

Un film di Gareth Edwards. Con Whitney Able, Scoot McNairy, Kevon Kane Drammatico, durata 94 min. – Gran Bretagna 2010. – Onemovie uscita mercoledì 7 dicembre 2011.
Midnight in Paris
di Woody Allen

Da gustare come: un vino d’annata.

Se avete bisogno di: amore, arte e leggerezza. “La vita è un sogno”, si sente a volte dire in giro. E a volte il sogno è vita. Voi da che parte state?

Di cosa si tratta: quando un vecchio amico che ci aveva abituati a grandi cose torna alla ribalta dopo anni di smarrimento dovremmo almeno concedergli il beneficio del dubbio.
Quando, poi, il dubbio non c’è, non dovremmo pensarci due volte due.
Senza dubbio, quello che abbiamo di fronte è il Woody Allen più in forma dai tempi di Match point: leggero, ironico, magico, romantico e scanzonato come solo il regista newyorkese sa essere.
Un film che è una dichiarazione d’amore all’arte e alla sua magia, ma anche alla libertà di essere se stessi. Da non perdere assolutamente Hemingway e Dalì.

Un film di Woody Allen. Con Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Nina Arianda, Kurt Fuller. Commedia, durata 94 min. – USA, Spagna 2011. – Medusa uscita venerdì 2 dicembre 2011

 

Enter the void
di Gaspar Noè

Da  gustare come: l’assenzio nero a novanta gradi.

Se avete bisogno di: aprire le porte della percezione.

Di cosa si tratta: proprio quando le speranze parevano dissiparsi, ecco giungere – con colpevolissimo ritardo – sui nostri schermi uno dei più innovativi, straordinari, incredibili film degli ultimi cinque anni.
Noè, mostro di bravura e di tecnica che aveva già fatto ribollire il sangue della critica – nel bene e nel male – con Irreversible, torna alla ribalta con un affresco che è un poema visivo dai titoli di testa – tra i più belli mai realizzati – alle sue quasi tre ore che paiono un viaggio mai tentato prima da alcun regista.
Dalla morte in prima persona all’elastico che spinge l’anima tra passato e futuro un insieme di domande che non necessitano risposta, e danno la più perfetta dimensione del detto “l’importante non è la destinazione, ma il viaggio”.
Sarà in poche, remote sale.
Dunque preparate i cavalli e andatelo a stanare.
Perderselo sarebbe un delitto.

Un film di Gaspar Noé. Con Nathaniel Brown, Paz de la Huerta, Cyril Roy, Olly Alexander, Masato Tanno. Drammatico, durata 154 min. – Francia, Germania, Italia 2009. – Bim uscita venerdì 9 dicembre 2011.

Se siete ancora sobri, fate un giro anche sul mio blog.
Non siete d’accordo con le mie recensioni? Bene! Fatemi sapere come la pensate nei commenti qui sotto.