Forse si è quasi giunti ad un sospirato lieto fine per una vicenda che si trascina da mesi e che ha scatenato diverse polemiche. Si tratta del passaggio di gestione del Museo d’arte contemporanea di Roma (Macro) dal sistema Musei in Comune ad una fondazione in cui saranno coinvolte istituzioni ed enti privati. La delibera sarà votata il prossimo mercoledì 21 dicembre in giunta comunale- in ritardo rispetto al termine che era stato fissato per il luglio scorso- ma a giudicare dai progetti futuri presentati ieri la trasformazione del polo museale Macro in Fondazione sembra essere scontata. Una votazione formale ma sostanziale grazie a cui nelle casse del museo entreranno fondi per 6 milioni di euro per la gestione dell’ordinaria amministrazione e 2 milioni di euro per la programmazione, rendendo così la struttura finanziariamente autonoma. L’iter di questa metamorfosi in istituzione non più a partecipazione esclusivamente statale era stato più volte smentito e i ritardi della sua realizzazione hanno alimentato le controversie scatenatesi nei mesi scorsi quando l’ex direttore Luca Massimo Barbero, rassegnate le dimissioni, era stato sostituito dall’esordiente Bartolomeo Pietromarchi. Ed è stato proprio quest’ultimo a presentare ieri il nuovo assetto che il museo andrà a rivestire, a cominciare dai contenuti e dalla organizzazione degli eventi e delle manifestazioni. Diverse le mostre in programma per il 2012: quelle personali di Mircea Cantor o di Marcello Maloberti e la mostra collettiva intitolata Re-geneation; esposizione di collezioni private,tra cui i tesori della collezione Berlingieri; un’opera video di Christian Jankowski Casting Jesus; un omaggio a Vettor Pisani scomparso recentemente; il già consolidato progetto che coinvolge gli artisti del Pastificio Cerere “6artista”. Annunciate anche le collaborazioni con tre nuovi partner: il festival della fotografia, il festival RomaEuropa e l’Istituto Europeo del design. Le attività saranno suddivise nei tre settori: Macroexpo ( area espositiva per le mostre), MacroLab (un laboratorio di artisti, galleristi critici e curatori che interagendo tra loro creino dei veri e propri progetti di ricerca); MacroLive (gli incontri e le conferenze). A dirigere il tutto saranno i nuovi quattro curatori nominati dalla direzione: Maria Alicata e Stefano Chiodi che avranno il compito di scovare giovani artisti, Marco Delogu per la fotografia e Miltos Manetas a cui è affidata la gestione dei nuovi media.