I maestri della prossima edizione di The Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative, proclamati al Lincoln Centre di New York, da Bertrand Gros, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Rolex,  avranno l’opportunità di svolgere un importante ruolo per quanto riguarda il futuro della produzione artistica internazionale.
Il progetto si pone infatti come una generosa possibilità per i giovani talenti di fare tesoro dalle esperienze artistiche dei personaggi considerati come i più rappresentativi dei giorni d’oggi, e per apportare originalità e nuova linfa creativa al mondo artistico. Un po’ come avveniva nelle botteghe artistiche di un tempo.
Ogni due anni un Consiglio Consultivo seleziona i maestri e sceglie una rosa di candidati tra i quali ciascun maestro indica l’allievo prescelto. Le discipline artistiche che caratterizzano l’iniziativa sono sei (danza, film, letteratura, musica, teatro e arti visive), e saranno almeno sei le settimane che i maestri e gli allievi trascorreranno insieme.
I maestri scelti per il prossimo biennio di lavoro sono: il coreografo proveniente dal Taiwan, Lin Hwai-Min; l’esperto statunitense di montaggio cinematografico e sound designer, Walter Murch; la scrittrice canadese Margaret Atwood; il cantante e compositore brasiliano Gilberto Gil, il regista di teatro francese Patrice Chéreau; l’artista figurativo sudafricano William Kentringe.
The Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative è un’iniziativa filantropica internazionale creata nel 2002 per assistere artisti emergenti al fine di esaltarne le potenzialità. Rolex provvede infatti agli aspetti logistici e finanziari. Ciascun alunno riceve una borsa di studio di 25.000 dollari (oltre ad un rimborso spese) e 25.000 dollari per la realizzazione di un’opera; mentre il maestro riceve 50.000 dollari come compenso per il lavoro svolto.
Il legame tra cultura e potere economico e politico ha origini antiche ma oggi come allora è sentito il bisogno di utilizzare, oltre alle forme di comunicazione più immediate, canali di divulgazione in grado di distinguere e qualificare un determinato marchio rispetto alla concorrenza. La creazione cosiddetta “in house” di progetti culturali diviene dunque un valido strumento di marketing per arricchire di valore aggiunto l’identità aziendale.
Negli Stati Uniti, come nel mondo anglosassone, il mecenatismo da parte dei privati è alla base del sistema del finanziamento di arte e cultura e ne rappresenta la fetta più considerevole.
Anche in Italia si inizia a considerare l’investimento in cultura da parte di aziende come un meccanismo virtuoso, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo. Naturalmente, nel contesto italiano, dove la presenza statale è stata sempre molto incisiva per quanto riguarda la promozione e la valorizzazione del patrimonio artistico e delle attività culturali, sono  sempre state le aziende di grandi dimensioni o le aggregazioni di piccole e medie imprese, i cosiddetti distretti produttivi, ad avere un interesse alla realizzazione di progetti culturali in termini di competitività, e soprattutto un budget adeguato ad affrontarne le spese. Le ultime misure in materia di defiscalizzazione, approvate all’interno del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici sembrano però cercare di porre un freno a questo limite: le aziende, infatti, a partire dal 2012, possono beneficiare di sgravi fiscali al 100%, un aiuto concreto per gli investimenti in cultura.
L’iniziativa di Rolex può essere dunque considerata come un esempio per molte realtà industriali italiane e una buona opportunità di crescita professionale per i giovani talenti artistici.

Approfondimenti:
www.rolexmentorprotege.com/