“Una scadenza molto attesa” così Giuseppe Zaccaria, rettore dell’Università di Padova, apre la conferenza stampa di presentazione del progetto Volunia, un nuovo motore di ricerca tutto italiano, ideato e sviluppato da un equipe di programmatori informatici guidati da Massimo Marchiori, professore associato dell’ateneo veneto.
Tutto, durante la conferenza, ha il sapore della sfida: un team di soli italiani che, in barba ai cervelli in fuga decidono di non trasferirsi nella Silicon Valley ma di rimanere nel Belpaese rimanendo però, in fase di presentazione mondiale, bloccati da guasti tecnici che non permettono a Massimo Malchiori di iniziare in pompa magna la sua presentazione poiché non supportato dal proiettore di immagini. Insomma, una presentazione mondiale un po’ offuscata da alcuni disguidi, ma pur sempre un evento da non perdere.
L’introduzione al progetto sembra paventare grandi algoritmi e formule semantiche, poiché ancora tutti si aspettano che Volunia sia a) un motore di ricerca che sfrutti la comprensione semantica (Marchiori è infatti uno dei principali studiosi mondiali di web semantico) b) l’alternativa italiana al colosso Google.
Dopo i primi 10 minuti, si chiarisce però subito che a) Volunia non è un motore di ricerca semantico, b) non ci pensa nemmeno a sfidare un colosso in termini di numeri, personale, server e ricerca tecnologica come Google.
Ma allora, cos’è Volunia?
E’ essenzialmente un motore di ricerca, quello sì, che sfrutta un algoritmo simile a quello di Google, ma che, a dispetto dei suoi simili, comprende, tramite una barra applicazioni, (attivabile o meno) anche un aspetto social.
La novità sta nel coordinare informazioni e vita sociale, poiché il risultato della nostra ricerca non comprenderà solo testo, bensì anche un’icona che ci segnalerà quante persone sono connesse in quel momento a quel dato sito, dandoci quindi l’opportunità, qualora registrati, di intraprendere una conversazione in una chat su pagina.
Il presupposto alla base dell’applicativo è che internet non è un luogo per macchine ma per persone.
Sicuramente vero, anche se a prima vista tutte le azioni appaiono troppo macchinose da eseguire senza prima averci preso un pò la mano.
Marchiori ricorre spesso, durante la conferenza, alla similitudine con le galline: proprio come volatili fino ad oggi stipati in gabbie, anche gli utenti con Volunia potranno sentirsi liberi di scorazzare per il web, senza per forza doversi connettere a siti come Facebook o Ttwitter per conoscersi.
Seek and Meet è infatti lo slogan: 12 lingue e la possibilità di effettuare veri e propri “voli pindarici” tra pagine oppure tra diversi livelli della stessa pagina.
Già pronto in versione mobile e tablet, Volunia sarà per il momento aperto alla sperimentazione solo per coloro che vorranno registrarsi dopodiché, a breve, partiranno gli accessi liberi.
Imbarazzato, alla collega che le pone la domanda “Ci sono donne nel team di Volunia?” Marchiori risponde che “no, l’informatica è ancora roba da uomini”.
Non per affossare l’idea, lo slancio e la proposta, da donna sarei portata a rispondere “…e l’informatica è ancora roba da americani”.
Però apprezziamo lo spirito e vediamo se Volunia rivoluzionerà il mondo dei motori di ricerca e/o quello dei social network: tanti auguri!

Approfondimenti:
www.volunia.com