A Barbarano Romano, piccolo centro della provincia di Viterbo, proprio nel cuore della Tuscia, si trova una struttura ricca di storia, archeologia, natura e tradizioni. All’ingresso del paese di Barbarano Romano, uno dei borghi più suggestivi della zona, da alcuni anni è nata una struttura museale, che affianca e supporta le attività del parco regionale Marturanum. Il grande parco, la cui estensione è di oltre mille ettari, è caratterizzato da diversi ambienti: i valloni, l’area del prato-pascolo e le sommità delle rocche tufacee, centro storico di Barbarano compreso. All’interno dello splendido scenario naturalistico delle profonde forre fluviali, dalla ricca vegetazione, i visitatori possono entrare in contatto con le testimonianze archeologiche più rilevanti: la Necropoli etrusca di San Giuliano e la rocca medievale.
Dall’inizio di quest’anno quello che era il museo Marturanum è stato trasformato in qualcosa di più: l’innovativo museo della Tuscia rupestre.
“Il nuovo museo della Tuscia rupestre – racconta il direttore Andrea Sasso – è nato grazie alla lungimiranza dell’amministrazione comunale di Barbarano Romano. Per noi rappresenta un sogno che diviene realtà”.
Il neonato museo della Tuscia rupestre è stato dedicato a Francesco Spallone, giovane biologo recentemente e prematuramente scomparso, conosciuto ed apprezzato da tutti gli esperti del settore per la sua enorme passione per la natura. Francesco Spallone aveva fornito contributi importanti anche per le attività del Marturanum, ed a lui è stato intitolato il nuovo museo.
“Una sezione apposita sarà dedicata a Francesco Spallone alla cui memoria è stata attivata dall’Accademia dei Lincei una borsa di studio. Questa nuova struttura museale non è più focalizzata esclusivamente sul territorio del parco Marturanum – aggiunge il direttore Sasso – come invece era il precedente museo, ma diviene il centro di interpretazione di un territorio più vasto, caratteristico e suggestivo, legato alla morfologia vulcanica della Tuscia ed alle numerose tracce che l’uomo vi ha lasciato nel passato. Una nuova sfida per il piccolo centro viterbese, da sempre attento alla valorizzazione del territorio, all’ambiente ed alle tradizioni locali”.

Il museo della Tuscia rupestre, che col passare dei mesi arriverà a rappresentare un punto di riferimento per le scuole del territorio e per numerosi studiosi ed appassionati, proseguirà nelle attività già avviate dal suo precedessore, il museo Marturanum. Negli anni, infatti, il Marturanum ha organizzato numerose e sempre interessanti visite guidate, seminari su argomenti svariati, incontri culturali, iniziative di educazione ambientale sia sui temi strettamente legati all’istituzione museale che, in generale, su tematiche naturalistiche, ecologiche, storiche, archeologiche ed etnografiche.
Per i prossimi mesi sono in arrivo tante novità e sorprese per i visitatori del museo della Tuscia rupestre. I nuovi appuntamenti sono fissati già per i primi giorni di marzo quando, il 3 e 4 marzo 2012, anche la neonata struttura aderirà alla “Festa dei Mezzi Musei”. L’evento, dal nome chiaramente sarcastico, vuole portare l’attenzione del pubblico e dei cittadini sulle difficoltà causate alle istituzioni museali, ed alle aree protette della nostra regione, dai drastici tagli ai già scarsi finanziamenti dati dalle istituzioni. Il primo appuntamento, quindi, è per domenica 4 marzo, alle ore 10,30, di fronte al museo per una “mezza escursione” gratuita alla metà delle risorse ambientali e culturali incontrate sul cammino, ma offerte ai visitatori con una passione doppia.