Nessun luogo della Terra sfugge alle dure leggi del marketing: a maggior ragione i social network visto che la loro espansione sta influenzando, e non poco, le strategie commerciali di migliaia di aziende in tutto il mondo. E se pensavate che dopo il boom di Facebook, Twitter poteva rappresentare l’isola felice sulla quale rifugiarsi, vi sbagliate di grosso.

Sono migliaia infatti le agenzie che propongono l’acquisto di pacchetti di follower preconfezionati da aggiungere ai vostri account come per miracolo.
La pratica, già denunciata da diversi siti per Facebook, ha ora invaso anche la comunità di twitter.
Giovanni Boccia Artieri, accademico e blogger,  ha ad esempio notato come l’account twitter di un giornalista italiano avesse raggiunto un numero di follower spaventoso: circa 53.00 seguaci in poche settimane.
La cosa lo ha stupito ancora di più quando si è accorto che moltissimi di questi erano di origine indonesiana, filippina, coreana e quant’altro: caspita, si è chiesto…possibile che questo personaggio quasi sconosciuto in Italia sia così famoso all’estero tra le comunità orientali? La domanda era più che legittima e, andando a scovare tra numerosi altri account, abbiamo notato che il signor @gianpaoloserino non è il solo ad aver una scia di follower da tutto il mondo acquisiti nel giro di pochissimo tempo.
Tanto che è già nato un hashtag, #bufalafollow attraverso il quale utenti si stanno dando da fare per scovare i profili “sospetti”, soprattutto tra vip e nomi noti del panorama nazionale e internazionale.
Il fenomeno viene definito “cherry blossoming” e riguarda una serie di servizi, disponibili online, che permettono di acquisire, tramite nuovi (e tanti)  follower appunto, una certa autorevolezza sul web.
BuyTwitterFriends.com, ad esempio offre un pacchetto di 10mila follower a circa 50 dollari mentre Tweetcha chiede, per la stessa quantità quasi 500 dollari, 10 volte tanto.
Come mai questa differenza di prezzo? Semplice: nel primo caso il pacchetto di utenze non è targettizzato, quindi non sappiamo se queste persone siano realmente interessate a seguire i nostri tweet, mentre nel secondo caso sì, cioè gli utenti hanno delle caratteristiche che noi  stessi abbiamo stabilito.

A questo punto, una domanda sorge spontanea: per quale motivo una persona dovrebbe acquistare decine e decine di follower?

Le ragioni potrebbero essere svariate ma tra le principali ve ne sono sicuramente 2:
1. l’autorevolezza sul web conta moltissimo, soprattutto nel caso di profili legati ad attività di comunicazione e marketing. In questo caso il rovescio della medaglia è dato dal fatto però che se le persone cercano autorevolezza è anche vero che allo stesso modo sono alla ricerca di fiducia, sentimento che non sempre account di questo tipo sono in grado di garantire.
2. Avere tanti follower permette di essere più facilmente rintracciabili da sponsor che sarebbero disposti a pagare per dei tweet sponsorizzati. Capite bene che dire “Vi piace la mia nuova borsa Prada?” a 80.000 follower anziché ad 80 fa una certa differenza. Profili come quello di Kim Kardashian, la reginetta del trash americano, con oltre 14 milioni di followers (i suoi seguaci hanno da poco superato persino quelli del presidente Obama) riescono a guadagnare, per ogni tweet sponsorizzato, oltre 10.000 dollari.

Ecco dunque svelato l’arcano.
Ma si può fare? Il regolamento di Twitter afferma che

“se hai provato a “vendere” follower, particolarmente se svolto seguendo aggressivamente altri utenti, il tuo account può essere sospeso per violazione delle Condizioni di Servizio”.

Il problema è che la norma è facilmente aggirabile in quanto chi vende follower non possiede un account Twitter ma è un’agenzia esterna, e chi li compra non è passibile di alcuna denuncia, almeno ufficiale. Almeno per il momento. Nel frattempo però, se avete un account twitter e scovate profili con molti follower “ambigui” segnalateli pure come spam. Contribuirete a fare della rete un luogo più onesto.