Stephan Frucht è il Direttore della Commissione Cultura dell’Associazione Federale delle Industrie Tedesche. Attraverso questa intervista Tafter ha cercato di comprendere quali le differenze nei finanziamenti pubblici e privati alla cultura e come il libro “Der Kulturinfarkt” abbia sollevato riflessioni al riguardo

You are Association of Arts and Business within the Federation of German Industries’ Director. What are the main activities of the Association in cultural fields?
Founded in 1951, the Association of Arts and Business is an independent, non-profit organisation to which more than 450 corporations and entrepreneurs belong. With their membership fees, donations and know-how the Association supports young artists in the areas music, literature, fine arts and architecture. We do so not only by handing out prize money, but also by promoting their work. For example part of our ars-viva-prize for fine arts are three exhibitions with works from the prize-winning artists of that year, with an accompanying catalogue and art edition.
Within working groups the Association also advises its members on the issues arts sponsorship, cultural education, corporate collecting and international arts support. As oldest and only nation-wide active institution the Association also functions as centre of competence for the general public concerning all questions of Corporate Cultural Responsibility. In that area the Association also advocates a suitable legal framework for corporate arts support.

How private sponsorships operate in Germany?
In Germany we differentiate between corporate giving (i.e. donations and activities of corporate foundations) and corporate sponsoring. Sponsoring is defined as the company giving something – financial support, in kind donations or provision of services – and receiving something in return, e. g. its logo on the tickets, the right to invite customers and employees etc. According to a survey published in 2010, corporate giving and sponsoring are about equally popular in Germany.
One can also differentiate by the form of partnerships: we distinguish between institutional support (e.g. being main sponsor of an opera house), project support (e.g. supporting a cultural education project at a museum), single event support (being sponsor of a concert) and direct support for artists (e.g. by awarding scholarships). In practice many hybrid forms exist and there is also a trend perceivable of companies themselves being host of cultural events.

Are there any tax breaks for private people who invest in cultural institutions?
Donations can be deducted up to a total of 20% of the taxable profits or up to a total of 4‰ of turnover plus the wages/salary paid in that year.
Expenses incurred in the sponsorship of artistic or charitable organisations are treated as business expenses and fully deductible as such – provided there is a direct link between the benefits received and the money, goods and/or services provided by the sponsor.

Which is the best German example in public/private sponsorship?
There are so many outstanding examples that I cannot single out a best one. I believe that successful arts support is marked by the following criteria: an innovative concept of support, the integration of CCR-activities into the wider corporate context, knowledge-transfer between business and arts, convincing internal and external communication, cultural relevance of what is supported and a sustainable approach. This is also the criteria we go by when chosing the winners of the German sponsorship prize, which we annually award together with two major German newspapers to one small, one medium-sized and one large company for outstanding arts support. Last year’s winners were: alpha 2000, a small IT-company which has developed and annually awards a talent award for young artists, ACO Severin Ahlmann GmbH & Co. KG, a company producing drainage systems who have founded a cultural centre on their premises and Vattenfall Europe AG for an extensive and innovative literature festival which they run every year in a big German city.

The book “Der Kulturinfarkt” underlines German cultural crisis promoting more independence from public funds. How can you realize that? Is that an utopian goal?
I believe that the demand made in the book, to cut back on half of the publicly funded cultural institutions, is not appropriate, seeing that it isn’t based on exact quantified and qualitative analysis of the situation. I do think though that it is important to discuss the future funding of the arts, as public spending in all areas will be critically evaluated even more soon – and at the moment about 90 % of the arts are funded by the public. All those involved in arts support – artists, cultural institutions, federal government, counties, communities, foundations, NPOs, citizens and business – have to debate about future forms of arts support. Considering Germany’s federal and social welfare system, the relatively high tax rates for companies by which they already indirectly support the arts and the rich cultural offerings all over the country I believe we cannot and should not resign from public funding being the main pillar of German arts support though – also bearing in mind, that the public money spent on the arts only marks 1% of Germany’s overall household anyhow.

TRADUZIONE IN ITALIANO

Quali sono le principali attività dell’Associazione di cui è Direttore nel settore culturale?
Fondata nel 1951, l’Association of Arts and Business é un’organizzazione autonoma no-profit cui fanno capo più di 450 aziende ed imprenditori. Grazie ai contributi di iscrizione, alle donazioni e al know-how l’Associazione sostiene giovani artisti nel campo musicale, della letteratura, delle arti e dell’architettura. Il nostro aiuto non si sostanzia solamente in premi in denaro, ma anche attraverso la promozione dei loro lavori. Fanno ad esempio parte del nostro ars-viva-prize per le belle arti tre mostre con le opere degli artisti vincitori dell’anno, accompagnate da un catalogo e da un’edizione artistica.
Attraverso gruppi di lavoro, l’Associazione consente ai suoi membri di conoscere le novità nelle sponsorship artistiche, nell’educazione culturale, nei progetti di mecenatismo tra gruppi di aziende e internazionali.
Essendo la più longeva e l’unica istituzione attiva nel Paese in questo campo, l’Associazione svolge anche il ruolo di centro competente per il pubblico relativamente a tutto ciò che attiene la Responsabilità Culturale di Impresa. In tale ambito l’Associazione dispone anche di un funzionale entourage legale per la promozione artistica imprenditoriale.

Come funziona la sponsorizzazione privata in Germania?
In Germania si differenzia tra le corporate giving (donazioni e attività di fondazioni di imprese) e corporate sponsoring. La sponsorizzazione si ha quando un’impresa dona qualcosa – sostegno finanziario, inteso come donazioni e fornitura di servizi – ricevendo qualcos’altro in cambio, come ad esempio apporre il proprio logo sui biglietti, avere il diritto di invitare clienti e dipendenti agli eventi ecc. Secondo una ricerca pubblicata nel 2010, corporate giving e corporate sponsoring si eguagliano in Germania.
È possibile differenziare anche le modalità di partnership: distinguiamo tra supporto istituzionale (come ad esempio essere lo sponsor principale di un teatro dell’opera), supporto progettuale (come sostenere un progetto di educazione culturale all’interno di un museo), supporto per un singolo evento (quale lo sponsor per un concerto) e supporto diretto per artisti (fornendo ad esempio formazione scolastica). Esistono in realtà diverse forme ibride e c’è anche un buon numero di imprese che si presentano come ospiti di eventi culturali.

Sono previsti sgravi fiscali per i privati che investono in istituzioni culturali?
Le donazioni possono essere detratte fino ad un massimo del 20% dei profitti tassabili o fino ad un totale del 4% del giro di affari più gli stipendi pagati nell’anno.
Le spese elargite in sponsorizzazioni artistiche o a favore di organizzazioni benefiche sono trattate come costi di business e sono dunque totalmente detraibili, poiché c’è un rapporto diretto tra benefici ricevuti e denaro, beni o servizi elargiti dallo sponsor.

Qual è il miglior esempio tedesco di sponsor pubblico/privato?
Ci sono molti esempi da menzionare che non credo sia possibile indicarne uno solo come il migliore. Credo che un sostegno artistico di successo segua questi criteri: una concezione innovativa del supporto, un’integrazione delle attività di Responsabilità Culturale d’Impresa con il più ampio contesto imprenditoriale, il passaggio di nozioni tra affari e arte, una convincente comunicazione interna ed esterna, la rilevanza culturale di quel che viene supportato e un approccio sostenibile.
Questi sono anche i criteri cui ci atteniamo per decretare il vincitore del German Sponsorship Prize, che assegnamo annualmente insieme alle due maggiori testate giornalistiche tedesche ad una piccola, media e grande impresa per il loro sostegno all’arte.
I vincitori dello scorso anno sono stati: alpha 2000, una piccola IT-company che ha istituito e assegnato un premio annuale per giovani artisti, ACO Severin Ahlmann GmbH & Co. Kg, un’azienda produttrice di sistemi di drenaggio che ha fondato un centro culturale nelle loro sedi e Vattenfall Europe AG per un innovativo festival letterario che si tiene ogni anno in una grande città tedesca.

Il libro “Der Kulturinfarkt” sottolinea la crisi culturale tedesca suggerendo la maggior autonomia dai fondi pubblici. Come sarà possibile realizzare ciò? È questo un obiettivo utopico?
Ritengo che la proposta contenuta nel libro di abolire metà delle istituzioni culturali finanziate con fondi pubblici non sia adeguata, non essendo basata su un’esatta analisi quantitativa e qualitativa della situazione.
Credo tuttavia che sia importante discutere sul futuro dei finanziamenti per l’arte, come della spesa pubblica in tutti gli ambiti giudicati critici, al più presto – al momento circa il 90% delle attività artistiche sono sostenute da finanziamenti pubblici. Tutte le parti coinvolte nel sostegno artistico – artisti, istituzioni culturali, governo ferale, distretti, comunità, fondazioni, organizzazioni no-profit, cittadini e imprese – devono decidere circa le forme future di finanziamento.
Considerando il sistema federale e sociale della Germania, le tasse relativamente alte previste per le aziende attraverso cui già si sostiene indirettamente le arti e la ricca offerta culturale in tutto il Paese, ritengo che non possiamo e non dobbiamo lasciare che il finanziamento pubblico sia il maggior pilastro delle arti tedesche – anche tenendo bene a mente che il denaro pubblico speso in cultura è pari al solo 1% della spesa pubblica nazionale tedesca.