Il terribile sisma che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile del 2009 non ha lasciato solo morte e detriti: sono i sopravvissuti al terremoto, i lavoratori, gli studenti, i giovani, gli anziani che sono oggi chiamati a risollevare le sorti di una terra che a rilento sta cercando di rialzarsi e ripartire.

Molti sono stati i progetti culturali sviluppati per i comuni de L’Aquila, molte le attività portate avanti per permettere agli abitanti di continuare a condurre, per quanto difficile, una esistenza “normale”. E allora, dopo aver parlato della distruzione dei beni culturali e di altri restauri, dei ritardi nella ricostruzione del centro storico e delle nuove vite che ripartono dalle new town, parliamo di tutti coloro i quali, grazie alla loro volontà di reagire e alle loro idee imprenditoriali sono stati in grado di sconfiggere l’immobilismo politico e burocratico.

Come hanno fatto? Serve tenacia sicuramente e una buona idea che permetta l’avvio di uno start-up. E poi servono dei soldi, difficili da reperire in quanto le banche, non avendo garanzie, non rilasciano finanziamenti.

Ed è proprio per risolvere questo empasse che Etimos Foundation, in collaborazione con il Consorzio Etimos, ABI Associazione bancaria italiana, Federazione della BCC di Abruzzo e Molise, Associazion Qualità e Servizi e Caritas diocesana dell’Aquila ha dato vita a “Microcredito per l’Abruzzo”, un importante strumento di sostegno per l’accesso al credito a tutte quelle persone che, per colpa del sisma, hanno perso gran parte dei loro averi.

Lontano da logiche assistenziali, Microcredito per l’Abruzzo si proprone come uno strumento di welfare a beneficio soprattutto dei giovani e delle start-up : ben l’80% dell’ammontare finanziato, infatti, è stato utilizzato per supportare la nascita di nuove imprese giovanili: come quella di Luca Lella, Giuseppe Marino e Francesco Lenzini, soci fondatori e co-amministratori di MEETs, una società in provincia di Pescara che si occupa di energie rinnovabili.

Grazie ad un finanziamento di 35 mila euro, la MEETs ha aperto i battenti a febbraio del 2011 e, nel suo primo anno, ha fatturato oltre 300mila euro con trend di crescita positivi per il 2012.

“Fino ad un anno fa non trovavamo una banca che appoggiasse la nostra idea di impresa – racconta Luca Lella – nonostante il riconoscimento come miglior business plan ottenuto in un concorso di idee imprenditoriali innovative organizzato da Confindustria Pescara e nonostante il settore delle rinnovabili confermasse i suoi trend di crescita. Ma poi ci siamo rivolti a Microcredito per l’Abruzzo”.

A questo punto, molti di voi si chiederanno che cosa sia il microcredito: le origini di questo dubbio si devono al fatto che, nonostante il suo successo mondiale, il microcredito non è ancora molto sviluppato in Italia rispetto al resto dei paesi europei.

Adottato per la prima volta dal premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus in Bangladesh, il microcredito è un servizio che permette anche a coloro senza opportune garanzie di accedere a dei finanziamenti. Si tratta fondamentalmente di un prestito di piccole somme di denaro rilasciate a fasce di popolazione svantaggiate che in questo modo vengono stimolate alla crescita, alla formazione e alla condivisione di progetti. L’obiettivo del microcredito è quindi principalmente quello di ridurre la povertà, alimentando la crescita individuale e imprenditoriale in maniera però non assistenziale.

Uno studio svolto dalla Fondazione Giordano dell’Amore (organismo di ricerca di Fondazione Cariplo) dimostra come in Italia si sia passati, dal 2006 al 20120 da 331 finanziamenti erogati all’anno a 2.202, testimonianza dunque di come queste iniziative abbiano realmente attecchito sul territorio e aiutato molti singoli o imprese nel percorso lavorativo.

E se oltre 3 milioni e 830mila euro di credito sono stati erogati fino ad ora per le giovani realtà imprenditoriali abruzzesi, forse possiamo affermare che il rilancio di questa terra partirà anche da qui: da coloro che fanno rete sviluppando idee d’impresa innovative e da coloro che riusciranno a rendere questi percorsi di crescita più facili e accessibili.