Tre giorni di dibattito promossi a Roma il 5,6 e 7 aprile da Melting Pro, Patamu e TVO per la prima volta nella capitale dall’esperienza del BccN Barcellona hanno coinvolto addetti ai lavori e pubblico per una riflessione comune e una call to arms, per così dire, per una costruzione partecipata di nuove regole.
Così si possono riassumere i Copyleft Days, dibattiti e proiezioni di opere libere che si sono svolti in due luoghi simbolo della cultura partecipata romana : Cinema Palazzo e Teatro Valle.

SOPA (Stop Online Piracy Act), IMAIE (Istituto Tutela Diritti Artisti Interpreti Esecutori), SIAE (società Italiana Autori ed Editori) le protagoniste: da un lato la tutela del diritto, dall’altro il diritto di copiare con licenze più o meno aperte come Creative Commons. Terzo punto: l’esclusiva, in Italia, da parte della Siae, nella gestione delle royalties. Tecnicamente, monopolio nell’intermediazione o Collecting. Stato di fatto : il copyleft, cioè l’utilizzo di un’opera d’ingegno, artistica o scientifica, in modo diretto e gratuito, nella rivoluzione della rete libera.

Le proposte concrete elaborate nell’ultima giornata riguardano l’abolizione, come primo passo, dell’articolo 180 della legge sul diritto d’autore, cioè l’abolizione del monopolio da parte della Siae, che nel decreto liberalizzazioni del governo Monti è stato solo parziale.
Riguarda infatti i cosiddetti “diritti connessi” di radio e televisioni o di chi canta, suona, interpreta, recita i brani, le canzoni, i testi e le commedie scritte da altri. Questi potranno essere oggetto di tutela collettiva da parte di altri intermediari in concorrenza con la Siae.
Il modello anglosassone ad esempio consente già l’operato di società di collecting più piccole e indipendenti che fungono in qualche modo da pungolo alle strutture grandi, pure monopoliste di fatto.

La sfida, lanciata dal Valle Occupato coinvolto in prima linea, nonché la proposta più radicale emersa nel dibattito, è quella invece di non ammettere alcun organismo centrale di controllo, seppure in funzione di coordinamento di agenzie più piccole. Sfida che mira dunque ad abolire la SIAE e con essa qualunque intermediario per poter remunerare l’artista in modo immediato e diretto. Questa la sfida nel nascente statuto della Fondazione Teatro Valle Occupato.

Prospettive di applicazione di democrazia e cultura partecipata giungono infatti dall’esperienza del Partito Pirata tedesco, ospite durante la tre giorni, con un rappresentate eletto nel consiglio di Berlino e sondaggi al 10% nelle prossime politiche in Germania. Partito pirata che fonda la partecipazione sull’utilizzo di un software libero a cui hanno accesso 20.000 sostenitori, che permette di seguire e contribuire alla discussione delle leggi del parlamento della città e di elaborare proposte condivise in tempo reale.

Il futuro della democrazia diretta sembra essere la cornice e il naturale contesto in cui anche la redistribuzione delle royalties possa essere più equa. Oggi infatti in Italia i piccoli autori sono svantaggiati a scapito dei grandi, che ricevono maggiori introiti con un meccanismo proporzionale tutt’altro che equo. E non solo l’Imaie, ora anche la Siae ha accumulato 80 milioni di debiti nei confronti degli aventi diritto.

I lavori della prima edizione dei Copyleft Days / Roma CC fest si chiudono ma l’appello è aperto e portato avanti con il Teatro Valle Occupato per prossime iniziative.