Era il 3 aprile del 1973, mentre dall’isola di Manhattan Martin Cooper faceva la sua prima chiamata da un telefono cellulare Motorola: la tecnologia raggiungeva un altro primato che ha cambiato la vita dei consumatori di tutto il mondo, arrivando ad influenzare la quotidianità in ogni angolo della terra.

A questa data risale l’invenzione del codice a barre GS1, un linguaggio universale che accompagna i nostri gesti tradizionali tutte le volte che facciamo un semplice acquisto. Un semplice strumento che consente di risparmiare ogni anno quasi il 7% del fatturato aziendale, attraverso l’associazione di un singolo prodotto ad un codice che ne racchiude il prezzo.

Questo nuovo modo di classificare gli oggetti negli scaffali era il chiodo fisso dei due ingegneri che lo elaborarono, Norman Joseph Woodland e Bernard Silver: nel 1952, infatti, con il numero di serie 2,612,994 riuscirono a far brevettare la loro idea, ancora allo stato rudimentale, composta da punti bidimensionali che riprendevano il linguaggio del Codice Morse. La soluzione definitiva venne trovata in modo quasi casuale: Woodland, il suo ideatore da tempo stava, infatti, studiando assieme al collega Bernard Silver, per trovare la chiave di volta che permettesse di facilitare e snellire le code nei supermercati e nelle piccole botteghe. Un giorno, mentre si trovava in spiaggia, disegnò sulla sabbia le linee orizzontali, partendo dai puntini del codice Morse, ma alternando linee più strette ad alcune più spesse.

Nacque così il linguaggio universale utilizzato nelle casse di tutto il mondo, ma per divenire effettivamente operativo ci volle ancora un anno: il primo prodotto marchiato dal Codice a Barre Gs1 (questo il nome per esteso) fu, infatti, venduto il 26 giugno 1974 in un supermercato Marsh di Troy nell’Ohio; si trattava di un pacchetto di gomme da 67 centesimi.

In pochi sanno cosa rivelano i numeri stampati nel codice, una vera e propria carta d’identità del prodotto che acquistiamo: le prime due cifre presenti indicano il paese di provenienza, da 80-83 identificano ad esempio l’Italia, da 90 a 91 l’Austria. Seguono cinque cifre che indicano l’indirizzo del produttore o fornitore, le altre cinque si riferiscono al prodotto stesso. Gli ultimi numeri servono, invece , a confermare le informazioni nel caso ci fossero errori precedenti.