Le web radio sono ormai una realtà esistente e consolidata nel panorama della rete mondiale ed il loro sviluppo, il loro utilizzo tende a crescere proporzionalmente con il passare degli anni. Del resto, il mondo del Web 2.0 sta sempre più assorbendo le forme di comunicazione e di intrattenimento così come le conoscevamo. Dal giornalismo all’editoria, dalla tv al cinema, ogni realtà tradizionale ha un suo corrispetivo in rete. La radio non fa eccezione.

Cerchiamo allora di delinare quale sia l’attuale situazione delle web radio in Italia, tentando di capire perché, nonostante gli evidenti punti a favore posseduti da internet, il mondo radiofonico via web stenti ancora a decollare. Precisiamo che il riferimento qui è alle radio nate proprio sul web, che non hanno un corrispetivo in FM e che dunque hanno vita possibile soltanto online.

I vantaggi di una web radio sono molteplici. Anzitutto, le radio che trasmettono in modulazione di frequenza (FM) devono fare i conti con problemi di “spazio”, come fossero frequenze televisive. L’etere non è infinito, mentre lo è la rete. Un’altra componente a favore è il corposo ridimensionamento dei costi di avvio e di mantenimento di una emittente radiofonica. Il web permette dei risparmi consistenti a partire dall’ubicazione della radio, che, ragionando per assurdo, potrebbe sorgere anche in una abitazione privata. Da escludere anche il costo di affitto della frequenza o l’acquisto della stessa. In sostanza, l’unico conto da saldare sarebbe quello di mantenimento del sito web e il diritto d’autore per i contenuti musicali.

Un ulteriore vantaggio riguarda la praticità d’uso della piattaforma: la web radio porta con se la mole di succose novità che il mondo di internet offre ogni giorno. Difficilmente avremo infatti una radio web che non segua un assiduo lavoro pubblicitario sui social network o che non favorisca l’interazione in tempo reale con l’uso degli stessi. Una linea di tendenza che stanno adoperando anche le radio in FM, ma il web conserva il vantaggio di avere “tutto in uno”: basta un computer per ascoltare e interagire a 360°.

Quello che secondo noi rappresenta invece il problema pìù grande da dover affrontare è la tendenza dell’ascoltatore comune all’utilizzo della radio soprattutto nelle automobli, in assenza quindi di un computer dotato di accesso web. Se è vero che smartphone e tablet hanno affievolito il problema, il gesto dell’accensione dell’autoradio è ancora una pratica quasi inconscia, accensione che privilegia dunque l’emittente in FM. Sono in progettazione autoradio in grado di accedere a contenuti online, ma per la loro commercializzazione è lecito attendersi ancora un tempo consistente, almeno in Italia.
Disabituare il pubblico ad un ascolto così radicato nella cultura nostrana favorendo quello casalingo, o comunque davanti ad un computer, è un processo destinato a compiersi molto lentamente.
Ne consegue un’attenzione quasi nulla da parte degli inserzionisti pubblicitari, che continuano a guardare il mondo delle radio FM come unica fonte redditizia. La pubblicità è la strada di guadagno, quasi unica, per una radio: fin quando non si arriverà a tal punto, le web radio non compiranno il salto di qualità.

C’è bisogno allora di alcuni espedienti per accalappiare il pubblico, come trasmissioni originali non disponibili sulle emittenti via etere, programmazioni musicali fuori dagli schemi commerciali o soluzioni che coinvolgano realtà esterne a quelle della radio stessa.
In questo senso si sta muovendo Radio Kaos Italy, una web radio che ha fatto dell’interazione con la LIS (lingua dei segni italiana) il suo punto di forza, creando la prima (web) radio per persone non udenti. Questo impegno verso il “sociale” sta garantendo degli enormi passi avanti, anche a livello di visibilità nazionale.
Espedienti dunque, in attesa di un cambiamento che è destinato a compiersi prima o poi, ma che sta subendo vistosi rallentamenti: l’ascoltatore italiano non è facile da disabituare.