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L’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma si chiude con la vittoria di Tir del regista Alberto Fasulo. Ancora un premio a una storia on the road dopo il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia a Sacro GRA di Gianfranco Rosi.
Un premio assegnato senza il consenso unanime della giuria e con discussioni accese, “d’altronde – dichiara il presidente di giuria, James Gray, – trovo ridicolo pensare che i premi si possano dare all’unanimità. Se un film piace a tutti, è probabile che non sia interessante”. Tir è un documentario sulla solitudine di un camionista in giro per l’Europa. Il protagonista Branko (Branko Zavrsan), è un ex professore croato, colto e triste, che decide di guidare un camion. La storia si svolge quasi tutta nella cabina del Tir che porta Branko a percorrere le strade del vecchio continente. Lavora per mantenere la famiglia lontana. I rumori della strada, dei motori e degli sportelli che si aprono e chiudono, scandiscono le sue giornate spezzate dalle telefonate con la moglie e dalle poche parole con il collega Maki (Marijan Sestak). Un lavoro crudo e duro, in cui l’unica compagnia è quella della propria anima, dove si seguono orari precisi di riposo (un’ora ogni quattro ore e mezzo), il tutto controllato da una scatola nera che, per aumentare i guadagni, si cerca di raggirare in ogni modo.
Tir, dichiara Fasulo, è un modo per “raccontare questa solitudine, esplorare i limiti di resistenza di una persona che ha compiuto una scelta lavorativa più o meno consapevole e adesso ne paga le conseguenze, vivendola fino in fondo”. Il film “è volutamente al confine tra documentario e finzione. Volevo fare un film sulla realtà che vivevo. Ma Tir è anche un film su un paradosso: quello di un lavoro che ti porta a vivere lontano dalle persone care per cui, in fondo, stai lavorando. Il processo di scrittura è durato quattro anni, mentre il metodo è stato solo quello di chiuderci in cabina io e Branko e in quattro mesi fare più di 30.000 chilometri facendo una specie di x sull’Europa”.
“Tir è un film che mi ha cambiato la vita, in cui mi sono preso i miei rischi. A fine film – conclude Fasulo – non riuscivo più a dormire negli spazi aperti e preferivo tornare nella cabina. Ora invece troverei insopportabile dormirci». Il premio per la miglior interpretazione maschile va, invece, all’intensa prova di Matthew McConaughey per “Dallas Buyers Club”, di Jean-Marc Vallèe, un film ispirato alla vera drammatica storia di Ron, malato di Aids negli anni ’80, che scopre di poter vivere grazie a medicine alternative che trova in Messico. L’attore ha inviato durante la cerimonia di premiazione un messaggio in cui dice: “Ho ammirato molto Ron per la sua voglia di vivere. Possa vivere ancora a lungo il suo spirito che ci ha insegnato tanto”.
Il premio per la migliore interpretazione femminile se lo aggiudica Scarlett Johansson per il delizioso “Her” di Spike Jonze, storia di un uomo solo e infelice (Joaquin Phoenix) che si innamora della voce (Scarlett Johansson) del sistema operativo del suo computer. L’attrice non compare mai durante tutto il film e, per la prima volta, viene premiata una voce. Una performance assolutamente sorprendente e riuscita.
Infine, il premio per la migliore regia è andato al giapponese Kiyoshi Kurosawa per “Seventh Codè” primo film d’azione della durata di soli 60 minuti. Un’edizione di successo quella di quest’anno contrassegnata da ottimi numeri, segno che la cultura e l’amore per il cinema non finiscono mai nonostante il momento economicamente difficile, proclamati orgogliosamente dal direttore Muller: 20% in più di biglietti emessi, oltre 5.500 accreditati (di cui il 20% in più di studenti) ed oltre 150mila presenze stimate in 10 giorni. Un Festival che ritorna a essere una festa per la città di Roma e una speranza concreta di riempire la sale di pubblico.
I premi assegnati all’ottava edizione del Festival internazionale del film di Roma:
– Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film: Tir di Alberto Fasulo.
– Premio per la migliore regia: Kiyoshi Kurosawa per Sebunsu kodo (Seventh Code).
– Premio Speciale della Giuria: Quod Erat Demonstrandum di Andrei Gruzsniczk.
– Premio per la migliore interpretazione maschile: Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club.
– Premio per la migliore interpretazione femminile: Scarlett Johansson per Her.
– Premio a un giovane attore o attrice emergente: tutto il cast di Gass (Acrid).
– Premio per il migliore contributo tecnico: Koichi Takahashi per Sebunsu kodo (Seventh Code).
– Premio per la migliore sceneggiatura: Tayfun Pirselimolu per Ben o deilim (I Am Not Him).
– Menzione speciale: Cui Jian per Lanse gutou (Blue Sky Bones).