Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Il pubblico del museo non è uno solo. Se pensiamo alle diverse tipologie di persone che lo visitano e alle loro caratteristiche e necessità ci rendiamo conto che non sempre tutti hanno i giusti strumenti a disposizione per fruirne pienamente. Molto spesso i musei non riescono a soddisfare quelle fasce di visitatori con particolari esigenze, che si ritrovano così penalizzate. Ma non è questo il caso.
La tecnologia, e qui parliamo di quella futuristica e di avanguardia che fino a qualche anno fa abitava solo le nostre fantasie, viene in soccorso per abbattere gli ostacoli che separano 60mila italiani non udenti da una fruizione completa e soddisfacente dell’esperienza museale.
Il progetto Google Glass4LIS, realizzato da Rokivo Inc., Vidiemme Consulting in stretta collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi (ENS) è stato presentato al Museo Egizio di Torino l’11 novembre 2013. Si tratta della prima applicazione completamente italiana sviluppata per i Google Glass (dispositivo indossabile dotato di realtà aumentata) basata sui risultati delle ricerche condotti dal Progetto ATLAS al quale hanno partecipato il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino e contribuito il dottor Carlo Geraci, ricercatore presso l’Institut Jean-Nicod di Parigi.
Ma come funziona questa applicazione?
È molto semplice e al tempo stesso sorprendente. Il visitatore indossa i Google Glass e inquadra un’opera: attraverso l’attivazione vocale o tattile (è presente un sensore sulla stanghetta degli occhiali) compare sullo schermo un avatar che traduce i contenuti correlati nel linguaggio dei segni (la Lingua Italiana dei Segni, o appunto LIS). In pratica è come fornire a ciascun visitatore una guida personalizzata che lo segue durante l’intero percorso nel museo, facendogli avere facilmente accesso a informazioni che arricchiscono la sua esperienza di visita.
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Il connubio tra tecnologia e antico Egitto è indubbiamente curioso, ma non è un caso che la sperimentazione sia partita proprio dal Museo Egizio di Torino. Dal 2011 è in corso, infatti, un’opera di rinnovamento che terminerà nel 2015 e che sta arricchendo l’offerta museale, soprattutto nell’ambito dell’accessibilità e dei servizi a diverse fasce di pubblico. Il progetto Google Glass4LIS si inserisce in questa tendenza, facendo compiere un ulteriore passo avanti verso l’idea di museo aperto a tutti.
Inoltre i Google Glass sono un device in piena sperimentazione e in divenire, un’autentica tela bianca che rappresenta una sfida continua e del quale ancora non si conoscono a fondo le potenzialità. Chissà quali innovazioni ci riserverà il futuro; la speranza è che possano continuare verso la direzione tracciata da questo progetto ambizioso.