Può una materia di studio scolastico ed accademico richiamare folle, tifosi, fan, supporter come i grandi eventi dello sport e della musica?
La Filosofia sta vivendo una rinnovata stagione di popolarità a giudicare dal fiorire di iniziative e attività legate in vario modo al suo nome. Da qualche anno a questa parte, ha varcato, per uscirne, la soglia delle accademie dove, con le parole di Sebastiano Triulzi su L’Espresso dell’11 maggio 2006, “[…] si era così a lungo rifugiata, convinta di poter vivere al riparo dalle contraddizioni e dalle idiosincrasie della nostra società. […] la filosofia si è rimessa in gioco rinunciando al suo carattere di arte difficile da decifrare e proponendosi come veicolo privilegiato per la comprensione del contingente, come prezioso sapere a vantaggio dell’uomo, secondo una preziosa formula platonica”.
Il Festivalfilosofia, che si tiene nei comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, è ormai diventato uno degli appuntamenti filosofici italiani più importanti ed attesi. Dal 2001, anno in cui venne presentato per la prima volta, il festival è ormai giunto alla sua decima edizione. I dati a disposizione delineano un successo in continua ascesa: circa 100 mila le presenze registrate nel 2004 nei tre giorni di festival, 120 mila nel 2005, 130 mila nel 2007 e ben 150 mila nel 2009.
Già a partire dal 2002 l’interesse per il neonato Festivalfilosofia riverbera nell’impegno profuso dai media nel coprire la manifestazione, dai giornali locali e nazionali alle emittenti televisive, fino a Radio 3 Rai, che vi dedica puntate speciali del programma “Fahrenheit” condotte in diretta da Modena.
Osservando le piazze gremite come per un concerto di musica pop e la nutrita presenza di giovani oltre ad un pubblico più adulto, sembra davvero che la Filosofa riesca ad attirare attorno a sé un evidente seguito.
In realtà, la Filosofia non è mai stata del tutto estranea a manifestazioni di ampio coinvolgimento, anche se in modo incostante: il positivo fermento di questi anni trova i suoi precedenti, ad esempio, nell’enorme eco popolare che ebbero in Francia l’esistenzialismo e lo strutturalismo, oppure i Café Philo, ovvero dibattiti colloquiali organizzati nei bar, luoghi pubblici per eccellenza, dove ognuno può prendere la parola ed il moderatore ha la sola funzione di favorire la “maieutica” del passaggio dal “parere”, dall’idea ingenua, al pensiero. O ancora la grande popolarità in Germania delle tematiche legate alla Scuola di Francoforte.
La Filosofia nelle piazze prende le mosse dal presupposto che essa è prima di tutto un metodo, che va distinto dalle scuole, dalle correnti di pensiero e dottrine, sulla scia di una visione kantiana che intende focalizzare la sua attenzione più sul modo del pensare filosoficamente piuttosto che sul già pensato.
Scorrendo queste informazioni, tutto pare tranne che la Filosofia viva nella stasi della riflessione fine a se stessa o nell’isolamento elitario. La Filosofia che si delinea attraverso le sue stesse iniziative è una disciplina che raccoglie consensi perché allaccia un dialogo con le persone, si fa sentire ed è sentita prossima, vicina ed utile ad uno scopo: dare spunti di riflessione, luci differenti, strade alternative al pensiero. Basta partecipare ad uno qualsiasi dei festival filosofici per verificare come non manchi mai un rimando al presente, a qualcosa successo il giorno prima e capace di stimolare la riflessione attiva dei cittadini, anziché cullare quel torpore ignorante tipico delle società iper-mediatiche. Emerge, allora, una Filosofia anche in parte sovversiva, poiché usabile contro il silenzio degli “yesmen”, per osservare le cose dal lato interessante e non da quello conveniente.
Nelle edizioni precedenti del Festivalfilosofia, i temi capaci di stimolare la curiosità e lo spirito critico di tanto pubblico sono stati felicità, bellezza, vita, mondo, sensi, umanità, sapere, fantasia e comunità.
Il 2010, dal 17 al 19 settembre, è la volta di fortuna, tema alternativamente amato ed odiato ma onnipresente nelle esperienze di vita di ciascuno, che verrà declinata in quasi 200 appuntamenti tra lezioni magistrali, mostre, spettacoli, rassegne di film, letture, giochi per bambini e cene filosofiche.
I filosofi approcceranno la fortuna da diversi ed interessanti punti di vista, dal rapporto tra eccezione e ordine, al carattere creativo dell’imprevisto, dalla teoria del rischio alle tecniche della sua calcolabilità, dal lavoro antropologico delle varie culture per addomesticare il futuro all’esperienza dell’azzardo e della scommessa. Qualche nome per solleticare l’appetito filosofico: Roberto Esposito, Massimo Cacciari, Salvatore Natoli, Angelo Panebianco, Michela Marzano, Marcello Veneziani, Enzo Bianchi, Elena Esposito, Remo Bodei, Jean-Luc Nancy, Jean Pierre Dupuy, Francois Jullien e Marc Augé, Peter Sloterdijk, Jürgen Moltmann, Gerd Gigerenzer, Niles Eldredge, Zygmunt Barman, Frank Furedi, e poi Erri de Luca, Stefano Benni, Alessandro Haber, Paolo Rossi Paolo Hendel, infine non poteva mancare, visto il tema, una rassegna dedicata all’epopea di Fantozzi.
A promuovere il festival è il “Consorzio per il Festivalfilosofia”, che riunisce i soci storici fin dalla prima edizione, ovvero i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Provincia di Modena, la Fondazione Collegio San Carlo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Turisti culturali, semplici curiosi, scolaresche e studiosi per 3 giorni a migliaia abiteranno queste città, le vivranno come un’enorme moderna agorà greca.

Approfondimenti:
FestivalFilosofia2010