In un mercato del lavoro competitivo come quello attuale, la maggiore difficoltà è quella di riuscire a distinguersi per il livello di preparazione e professionalità. Obiettivo è cercare di apprendere le nozioni base per accedere al mondo del lavoro, ma a tal fine la carriera universitaria non è sufficiente: è necessario acquisire le competenze tecniche e manageriali, che consentano di rendere il proprio profilo professionale interessante per le aziende del settore in cui si intende operare, soprattutto in comparti come quello dei beni culturali in cui è difficoltoso trovare un orientamento preciso e delineato per quanto attiene gli sbocchi lavorativi.
In questo panorama aiuta a fare chiarezza un corso strutturato dai contenuti che coniughino le lacune teoriche ad incisive esercitazioni pratiche. Per rispondere a queste esigenze il Sole 24 Ore ha attivato un master di primo livello in Economia e Management dell’Arte e dei Beni Culturali che condensa in dieci mesi, in modalità full time, tutte le nozioni fondamentali per operare nel comparto della cultura, al fine di formarsi per avere accesso sia all’interno di istituzioni pubbliche che realtà private.
Il master in programma sia a Roma che a Milano ( a Roma avrà inizio il 26 novembre 2012, mentre Milano il 20 maggio 2013), grazie ad un corpo docente proveniente dalle strutture accademiche e giornalistiche del gruppo Sole 24 Ore e personalità facenti capo a fondazioni, case d’asta ed esperti del settore, si articola in un percorso completo ed esaustivo. Tra le tematiche affrontante sono previste nozioni di economia applicate al mercato dell’arte e delle acquisizioni, storia e struttura del mercato dell’arte, collezionismo ed investimenti nel settore, aspetti gestionali delle realtà museali, management di mostre o di eventi culturali, marketing dei beni culturali, strategie di comunicazione del prodotto culturale, legislazione e multimedialità dei beni artistici, fund raising e project financing del settore.

Questi alcuni degli argomenti che verranno affrontati nelle 120 giornate di lezione previste in aula, che saranno affiancate da frequenti verifiche periodiche, visite in musei, case d’asta e gallerie e da uno study tour a Bologna presso Arte Fiera, la più importante rassegna di arte contemporanea. Il periodo di preparazione si concluderà con quattro mesi di stage in alcune delle istituzioni più rappresentative del mondo dell’arte sul piano nazionale ed internazionale: case d’asta, fondazioni, istituzioni culturali profit e no profit, gallerie d’arte, banche che investono nel settore culturale, enti di cooperazione internazionale, media, restauratori e società di organizzazione eventi. Un percorso che assicura al termine dunque una professionalità adeguata per entrare nella rete dell’arte, settore che in Italia comprende 3.800 musei e 1.800 siti archeologici, che assieme ogni anno produce 167 miliardi di euro, dando lavoro a 3,8 milioni di persone.

Dati e numeri destinati a salire, perché secondo le stime del Governo tecnico, il settore dei beni culturali entro il 2020 arriverà a coprire una produttività e ricchezza pari al 20% di Pil nazionale. Un motivo in più per non farsi trovare impreparati.

 

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“Persona sofistica”. Così Vasari nelle sue Vite definì Sandro Botticelli, e d’altronde tutto il percorso pittorico del maestro fiorentino ribadisce questa sua “attitudine”. Maria Cristina Rodeschini, direttrice dell’Accademia Carrara, ha preso in prestito proprio questa sintetica quanto affascinante descrizione vasariana – aggiungendo Novità e restauri delle opere dell’Accademia Carrara di Bergamo – come titolo della mostra che sarà inaugurata giovedì 25 luglio alle 18 a Palazzo della Ragione, in città alta.
L’appuntamento è il quarto di una rassegna dedicata all’approfondimento di restauri di opere del museo bergamasco, partita con Giuseppe Cades e andata avanti con Defendente Ferrari e Andrea Previtali. Ed è soprattutto il “focus” il metodo d’indagine curatoriale che la direttrice Rodeschini sta portando avanti con continuità e attenzione da quando gli spazi del museo sono in ristrutturazione (l’inaugurazione è prevista per il 2013-2014). Dalla recente mostra al Metropolitan, all’esposizione – a “rotazione” – nello stesso Palazzo della Ragione, senza dimenticare gli approfondimenti citati sul restauro: la politica culturale mira a far vivere il museo anche fuori dagli spazi permanenti, in una continua opera di promozione di una collezione certamente invidiabile associata a uno studio scientifico.

Ma torniamo a quel “sofistico” del Botticelli, e alla mostra che si snoderà nell’analisi di tre opere dalle intricate vicende, anche attributive, che alimentano l’appeal insieme alla sottile analisi iconografica e alle provenienze delle tavole. Si parte con un Vir dolorum, straziante e raffinato insieme, per quello sguardo colmo di crudo dolore. Dipinta a tempera e oro, la tavola è stata attribuita al maestro solo di recente, grazie agli studi di Andrea Di Lorenzo, che ha individuato nella Mater Dolorosa, un’opera scomparsa nel nulla dopo una mostra del 1913 all’Ermitage, il “pezzo” mancante di quello che doveva essere un dittico. Tutta la vicenda è tratteggiata nel saggio dello studioso edito sul catalogo della serie dei Quaderni del restauro curati dalla Rodeschini ed editi da Lubrina Editore. Ed è proprio il restauro, eseguito da Carlotta Beccaria, ad aver fornito nuovi e rilevanti particolari sulla grammatica pittorica del dipinto, così com’è accaduto per quello, eseguito sempre dalla Beccaria, del giovane Giuliano de’ Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico deceduto nel 1478 durante la Congiura dei Pazzi a Firenze. Ed anche questo dipinto si caratterizza per un’intricata vicenda, poiché fa parte di una serie di copie del medesimo soggetto eseguite dallo stesso artista.

Chiude il breve ma singolare percorso espositivo un dipinto di grandi dimensioni, che come la tavoletta del Vir dolorum è subentrato nelle raccolte dell’Accademia Carrara in seguito alla donazione del conoscitore Giovanni Morelli: la Storia di Virginia. Dipinto corale, contrassegnato da fotogrammi pittorici che ricostruiscono l’intricata vicenda tragica di Virginia, donna romana che fu uccisa dal padre al solo scopo di salvarle l’onore, poiché era stata rapita per accontentare la bramosia di un uomo. Esempio sublime di onore difeso a prezzo della vita, come accade d’altronde nella vicenda “narrata” dallo stesso artista nella Storia di Lucrezia conservato in un museo di Boston, questa storia divenne molto diffusa durante l’umanesimo civile italiano, anche per le importanti conseguenze politiche scatenate dalla morte della giovane donna.

In questa occasione si presenta altresì il restauro dell’opera, eseguito nel 2000 da Rossella Lari con la direzione di Emanuela Daffra della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Milano, nell’ambito del progetto “Restituzioni“ della banca Intesa Sanpaolo. E si snoderanno su questo doppio fronte – analisi dei restauri e lettura iconografica delle opere – anche gli apparati didattici in mostra e la videoguida, curata da tre allievi del master in Museologia, museografia e gestione dei Beni Culturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano), e realizzata con il contributo tecnico di M.I.D.A. Informatica, che completeranno l’offerta culturale del progetto.

La mostra, organizzata con il sostegno della sezione cittadina di Italia Nostra, Fondazione Banca Popolare di Bergamo, FGS e la già citata M.I.D.A, sarà visitabile fino al 4 novembre.

 

 

 

Dallo stivale alle isole, una sperimentazione di politiche giovanili e occupazionali vincenti è quella della Regione autonoma Sardegna. Stavolta si parla di alta formazione. Sembra che i vertici regionali abbiano fatto propria la consapevolezza della strategicità di un investimento in alta formazione per generare importanti ricadute economiche sul territorio, in termini di competitività e di miglioramento dei contesti produttivi. Pertanto, dal 2006 la Regione adotta una politica di crescita che fa leva proprio sulla formazione come chiave di volta per la competitività e lo sviluppo del territorio.
Così, all’interno del programma operativo del fondo sociale europeo (POR-FSE Sardegna) 2007-2013, l’agenzia Regionale del lavoro, con l’obiettivo di aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l’arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza tramite la promozione di opportunità per l’innalzamento dei livelli di istruzione e formazione della popolazione sarda, con particolare riferimento ai giovani e alle donne (Asse IV, azione i.3) tramite il programma Master and Back, valorizza il talento dei giovani sardi.

Si tratta di una serie di azioni dirette ad accrescerne il potenziale professionale e quindi, successivamente, occupazionale, con un’ampia offerta di borse di studio per la partecipazione a percorsi di alta formazione e tirocini, presso università e organismi nazionali e internazionali.
Il sostegno all’occupazione si basa essenzialmente su due step, semplici e indispensabili: una formazione post-laurea esterna alla regione, tramite l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto per la partecipazione e master o tirocini; un’offerta di impiego all’interno del territorio, agevolata mediante l’erogazione di contributi a imprese per l’attivazione di percorsi di rientro. Il connubio di queste due componenti, gioca un ruolo chiave nella creazione di opportunità occupazionali di elevato livello. I benefici sono tanto di breve termine, con un beneficio immediato per i giovani sardi, consentendo loro un pronto inserimento lavorativo, ma anche di lungo termine, in quanto il tessuto imprenditoriale si avvantaggia delle nuove competenze acquisite dalle professionalità garantite dalla regione, in termini di crescita, performance e competitività aziendale. Di qui l’effetto domino di ricadute positive: da un’occupazione qualificata stabile a un benessere generale dell’area interessata.

Per tutti i giovani sardi interessati, la regione organizza una manifestazione per la presentazione del programma. Durante la tre giorni estiva “Laboratorio delle carriere”, giovani laureati e imprese possono partecipare a laboratori tematici, seminari e incontri; sono inoltre presenti degli spazi per la presentazione di domande e offerte di lavoro e per svolgere colloqui in loco, nonché sportelli di supporto e consulenza e momenti di confronto, soprattutto durante la premiazione del concorso Best Master, rivolto ai partecipati del programma M&B che hanno raggiunto traguardi degni di nota.

Approfondimenti:
Programma Master and Back
Leggi l’articolo sulle opportunità in Puglia

Se siete alla ricerca di corsi di formazione finanziati dalle regioni www.altaformazioneinrete.it è il sito web che fa per voi. Il sito infatti fornisce le informazioni sull’offerta formativa di numerose regioni italiane, illustrando le modalità di accesso ai voucher. Attivo dallo scorso anno per iniziativa del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dell’Unione Europea, il sito ha rappresentato un canale di comunicazione privilegiato per l’erogazione di voucher formativi regionali per circa 13 milioni di euro. La “macchina” formativa pubblicizzata da Alta Formazione in Rete ha visto ben 670 organismi di formazione coinvolti, 2.340 percorsi formativi proposti per un totale di 8.170 voucher richiesti e 2.953 voucher finanziati. È proprio sulla base dei risultati raggiunti che il progetto continua a crescere, rendendo sempre più concreta la prospettiva di un sistema integrato di Alta Formazione che vede il coinvolgimento di 14 Regioni (aderenti al Protocollo di Intesa) di cui solo 9 realmente operative allo stato attuale. In ordine alfabetico sono rispettivamente Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Sardegna, Sicilia, Valle D’Aosta e Veneto (capofila del progetto).
Prima di tutto, per chi non lo sapesse, si spiega nel dettaglio che Cos’è un voucher, come si richiede e che si intende per “alta formazione”. Il sito è semplice ed immediato, proponendo sezioni ad hoc per le differenti tipologie di fruitori (destinatari individuali, aziende o organismi di formazione)
Per la ricerca del singolo corso formativo un motore di ricerca interna facilita l’indagine. Anche una ricerca per regione è possibile mediante i sottoportali regionali. Il catalogo contiene corsi appartenenti a varie tipologie di formazione: dai master universitari e non, ai corsi di specializzazione e di riqualificazione.
In questa fase di avvio, nel sito è specificato che “solamente per la Regione Veneto  possono presentare richiesta di voucher aziendale anche le imprese private per la partecipazione alle attività formative dei propri lavoratori occupati in unità produttive localizzate nel territorio veneto”. Anche nel caso della Sardegna c’è un’eccezione: possono presentare domanda per l’assegnazione del voucher anche gli emigrati sardi o parenti in linea retta fino al II° grado di emigrati sardi (figli, nipoti), purché in possesso della cittadinanza italiana o della doppia cittadinanza.
Nno resta che informarsi sui cataloghi e mediante la Rassegna Stampa del sito e provare ad ottenere un voucher per un corso di Alta Formazione.