Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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E così vorresti fare lo scrittore?
Non è un manuale di scrittura. È un manuale di salvataggio dopo la pubblicazione del primo inedito. Aiuta a salvarsi dalle nebbie della impopolarità, dalle asprezze delle prime stroncature, dalla SDC o Sindrome Da Classifica che, immancabilmente, attanaglia ogni scrittore. È un testo che racconta delle fatiche della promozione, girando per il mondo in lungo e largo, ospitato da piccoli librai entusiasti o in trasferta negli hotel più affascinanti, sotto i fuochi di domande scomode o lusingato da commenti interessanti. Sopravvivere in veste di scrittore professionista non è facile e la vita da post esordienti è costellata da scadenze, blocchi della creatività, premi vinti e premi persi, obblighi sociali e convenevoli. È un testo che insegna che, alla fine di qualunque giro di giostra, a rimanere e a motivare è la passione bruciante e incontenibile per la scrittura declinata in tutte le sue forme.
L’ironia e la leggerezza sono le caratteristiche portanti di questo libro. L’umorismo pungente e realistico e il tono confidenziale rendono la lettura piacevole e scorrevole. Il lettore segue l’escalation di un autore attraverso i tre gradi che ne costituiscono la carriera (oltre che la macro suddivisione del libro): Brillante Promessa, Solito Stronzo e Venerato Maestro. Per ogni fase ci si addentra, con sincerità, nel mondo di gioie e dolori che uno scrittore deve affrontare, ciascuna con un grado e una sfumatura diversa di intensità.
Per apprezzarlo e arrivare fino all’ultimo capitolo non bisogna per forza avere in un cassetto un manoscritto inedito che si sogna un giorno di pubblicare.
Leggendolo non scoprirete la formula che mondi possa aprirvi, non verrete a conoscenza dell’incantesimo che vi farà diventare magicamente scrittori, ma avrete a disposizione uno spaccato pratico e divertente di quello che significa fare il mestiere dello scrittore.
Come racconta nella prima parte del suo volume, l’autore Giuseppe Culicchia ha cominciato la sua carriera nel mondo dei libri e dell’editoria come commesso in una libreria, dove ha lavorato per dieci anni. Una volta diventato a pieno titolo Giovane Scrittore ha lasciato il posto fisso per dedicarsi full time ad uno dei lavori più belli e faticosi del mondo. Poi da Solito Stronzo si è iscritto a Facebook, per promuovere uno dei suoi libri, ma di Twitter dice: “Non ho qualcosa di intelligente e sarcastico e interessante e brillante da dire su tutto lo scibile umano in centoquaranta caratteri e ogni tre minuti. Per me escogitare anche solo un pensierino al giorno da postare su Twitter sarebbe un secondo o terzo lavoro”. Come biasimarlo…
Tutti quelli che sognano di diventare scrittori, gli amanti dei libri, della lettura e dell’editoria. Ai curiosi dotati di senso dell’umorismo.
E così vorresti fare lo scrittore? di Giuseppe Culicchia, Laterza 2013, 14 euro.
Il nuovo fenomeno nell’editoria si chiama “graphic novel”: si tratta di romanzi narrati attraverso immagini a fumetti e realizzati grazie al talento di scrittori e illustratori. A parlarci di questa nuova dimensione del racconto è il bravissimo Riccardo Falcinelli, che di grafica e illustrazione ha fatto la sua professione: dal 2000 cura infatti l’immagine grafica di Minimumfax, di Laterza, Carocci e della collana Stile Libero Einaudi, e dal 2002 è professore universitario di grafica e comunicazione visiva.
Quale esperto nel campo, ci chiarisci una volta per tutte cosa differenzia un graphic novel da un fumetto o da un romanzo illustrato?
In verità non credo di essere un esperto, ho scritto e disegnato alcuni graphic novel come pezzi di un progetto più ampio di ragionamenti sulla grafica e sulla comunicazione visiva, ovvero i miei libri sono soprattutto degli esperimenti per vedere cosa è possibile fare di una narrazione visiva. Le nomenclature sono – come è noto – convenzionali: fumetto sarebbe quello tradizionale e seriale (strisce o albi con personaggi ricorrenti), graphic novel invece l’opera unica in forma di libro più simile come impianto concettuale alla narrativa tout court, romanzo illustrato poi può essere qualsiasi unione di testi e immagini ma che abbia un “respiro” romanzesco, che si distenda per più pagine con un impianto narrativo largo e non necessariamente concentrato sulla trama. Ma appunto sono convenzioni.
Una ricerca dell’AIE attesta che questo genere copre il 10,8% della produzione di fiction. Come spieghi tale grande successo? Lo ritieni un “fuoco di paglia” o un risultato destinato a perdurare e magari crescere nel tempo?
Difficile fare previsioni. Francamente mi pare un numero enorme, in libreria non sembra così massiccia la loro presenza. Però di sicuro i lettori vanno aumentando. Le generazioni più giovani sono più disposte al visivo ma non vuol dire che lo capiscano davvero, anzi alle volte lo danno per scontato, non sono consapevoli dei meccanismi in atto. Quello di cui mi accorgo sempre più spesso è come un grande numero di persone subisca le immagini anziché capirle, ma di questo è anche responsabile la scuola che non allena abbastanza al pensiero critico: si insegna la storia dell’arte (quando lo si fa), si parla di film e di design come elenco di cose belle senza concentrarsi sul ruolo che questi artefatti giocano nella nostra vita quotidiana. Un ruolo che spesso è anche politico, indirizzando gusti e comportamenti.
Come prende forma un graphic novel nel tuo studio? Da dove si comincia e dell’aiuto di chi ti avvali?
I libri che ho scritto fino a oggi li ho fatti tutti con Marta Poggi. Mesi e mesi di infinite discussione su come raccontare. Poi a lei il compito delle parole, a me quello delle figure. Come dicevo sono degli esperimenti, nel senso che quello che ci è sempre interessato, oltre la trama, era capire come mettere il relazione testi e immagini in maniera inconsueta. E infatti le nostre storie sono fondamentalmente metalinguistiche: tutte le trame parlano di mass media e di comunicazione globale. Grafogrifo è un rinascimento che funziona come Matrix o come un pamphlet di McLuhan, Cardiaferrania racconta del rapporto tra la nostra identità e quella degli oggetti industriali, cos’è originale e cosa è una copia? L’allegra fattoria è una parodia dell’informazione giornalistica, dei fatti che si pretendono “veri”. Sono tutte storie che parlano della complessità di vivere nella società delle immagini. E poi volevamo fare libri “difficili”, oggi tutto è entertainment, volevamo scrivere libri che chiedono una partecipazione forte del lettori, anche al punto da metterli in difficoltà, di spaesarli, di fargli chiedere dove si stesse andando a parare.
“L’Arte delle Felicità” di Alessandro Rak o “La vita di Adele” di Abdellatif Kechiche sono stati graphic novel riprodotti sul grande schermo. Se dovessi trasporre cinematograficamente una delle tue creazioni, quale sceglieresti? Perché?
La risposta è facile: nessuno. Ho sempre voluto scrivere graphic novel che non fosse possibile trasformare in film e per una ragione precisa: trattandosi di lavori concentrati sul codice narrativo volevo trovare un modo di raccontare che non fosse trasferibile facilmente in un altro linguaggio. Quello che trasponi in un film è la trama e niente altro, forse un po’ dell’atmosfera. Ma se la trama è tutt’uno con le strutture visive allora questo diventa difficile. In verità la maggior parte dei graphic novel mi annoia perché sono testi scritti con aggiunte le immagini, i due pezzi sono disgiunti e possono appunto vivere l’uno senza l’altro.
Da insegnante di Psicologia della percezione, come leggi questa preponderanza dell’immagine nella comunicazione odierna? Oltre al graphic novel, si è assistito infatti all’exploit delle info grafiche e di social dedicati a foto e immagini. Come mai al giorno d’oggi diamo la precedenza al senso della vista?
Non credo che diamo precedenza alla vista, gli diamo il giusto spazio. La nostra ci sembra una società molto visiva solo perché facciamo il confronto con la cultura ottocentesca che ci ha preceduti e che era maggiormente incentrata sul verbale. Però proprio perché tante immagini ci circondano bisogna stare in guardia, come dicevo non c’è nulla di più pericoloso di quello che diamo per scontato, che ci pare ovvio e innocente. Anzi proprio perché viviamo nella “civiltà delle immagini” dovrebbe essere responsabilità un po’ di tutti saperne di più. Se uno vive in una foresta con animali feroci si munisce di armi adeguate, sarebbe sciocco il contrario. Eppure in tanti vivono circondati dalla comunicazione visiva in ogni momento della loro vita senza nessun tipo di strumento di difesa o di comprensione.
Per chi ancora non conoscesse questo genere letterario, quali titoli consiglieresti?
Asterios Polyp di Mazzucchelli e Jimmy Corrigan di Chris Ware. Però bisogna prima aver letto tutto Carl Barks, “Paperino e la scavatrice” è la più grande storia mai disegnata: c’è una finezza psicologica rarissima nei fumetti e c’è quella verità umana di cui sono capaci solo i grandi artisti.
Stai passeggiando per le strade di New York, la città in cui tutto – ma davvero tutto – accade e può accadere. Ti trovi a Times Square, detta anche l’ombelico del mondo, quando d’un tratto il flash di una macchina fotografica ti cattura. Ti giri di scatto, giusto in tempo per vedere una figura angelica librarsi in volo, in una posa plastica. No, non si tratta di una visione mistica di fantozziana memoria, ma di un set fotografico vero e proprio, quello di “Dancers Among Us” di Jordan Matter.
Per tre anni questo fotografo statunitense ha immortalato ballerini, “congelati” in pose meravigliose, non dentro una sala da ballo o una palestra, ma nelle strade, nelle piazze, nei luoghi pubblici, sotto gli occhi ammirati della gente comune. Sono immagini fresche, gioiose, che esprimono la magia della dinamica e del movimento, l’eleganza e la bellezza delle forme del corpo umano. Tutto è cominciato con degli scatti per Jeffrey Smith, un ballerino della Paul Taylor Dance Company al quale Jordan ha confessato il suo progetto di fotografare danzatori in luoghi comuni, di raccontare storie attraverso i loro passi di danza e le loro movenze. Jeffrey è riuscito a coinvolgere altri dieci membri del suo corpo di ballo, i primi protagonisti di quello che è diventato un progetto durato quasi tre anni.
Elemento fondamentale di questo lavoro è lo scenario, all’inizio costituito principalmente dalle strade di New York. Le foto di “Dancers Among Us” sono tutte naturali, e la posa che il fotografo coglie è reale, non è il frutto di modifiche apportate con programmi grafici. Jordan gira per la città alla ricerca della location adatta a far emergere in maniera più potente la natura dell’artista che posa per lui. Al ballerino è richiesta solo molta pazienza. Si tratta di un processo creativo che ha i suoi tempi e che artista e fotografo devono compiere assieme. L’ultimo anno Jordan ha cominciato a girare anche per altre città americane, come Philadelphia, Washington o Santa Monica. Prima di recarvisi, twittava e postava su Facebook la sua prossima destinazione, chiamando a raccolta i ballerini interessati. E le risposte alla sua chiamata sono state numerose, tanto che i soggetti immortalati arrivano a più di 200.
Da questa incredibile esperienza, portata avanti con pazienza e tenacia, è nato un libro, dal titolo omonimo al progetto, “Dancers Among Us”, che ha raccolto gli scatti migliori dei tre anni vissuti dal fotografo accanto ai suoi ballerini. L’ostacolo più difficile per Jordan è stato fare una cernita delle foto create, e dover così escludere alcuni danzatori dal suo progetto.
Il volume pubblicato è divenuto in pochissimo tempo New York Times Bestseller e ha ottenuto l’Oprah Magazine Best Book 2012 e il Barnes & Nobles Best Book 2012. Il segreto del suo successo, a detta di critici e lettori, sta nel suscitare in chiunque guardi quelle immagini un sorriso, un lampo di meraviglia, un pensiero positivo, un sospiro felice. Jordan Matter ha raggiunto il suo scopo, insomma: quello di far rivivere a tutti lo stupore divertito che prova un bambino davanti alle cose semplici e belle, lo stesso stupore che dimostra di avere suo figlio quando, giocando con una macchinina, immagina storie e avventure grandiose
La vicenda di Jordan Matter non finisce qui, però. Dalla prima esperienza con i ballerini è nato il sequel “Athletes Among Us”, che si concentra stavolta sulla potente fisicità degli sportivi, degli atleti, anche loro immersi in contesti ordinari. D’altra parte neanche “Dancers Among Us” è giunto al suo ultimo capitolo. Anzi, quei tre anni girando per l’America sono stati solo un inizio, e adesso il progetto vuole piroettare verso altri lidi, verso altri continenti, verso nuovi scenari.
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Dancers Among Us goes around the USA in Ninety Seconds from Jordan Matter on Vimeo.
La storia dell’arte rischia di essere ridotta o addirittura eliminata dai programmi di formazione scolastica. La petizione per contrastare la decisione presa dal Governo con la Riforma Gelmini del 2010 raccoglie, specialmente negli ultimi giorni, sempre più firme, sempre più adesioni.
Anche Stefano Guerrera, giovane informatico pugliese di 25 anni, si è interessato al problema e ha pensato di risolverlo a modo suo. È nata così la pagina Facebook “Se i quadri potessero parlare” che, messa online solo il 18 ottobre, oggi conta già circa 180mila like. L’idea balenata in mente a Stefano è stata molto semplice, ma decisamente vincente: le opere d’arte più famose di artisti come Leonardo, Botticelli, Caravaggio, vengono corredate da una frase comica che ne stravolge totalmente il senso agli occhi dello spettatore. Il linguaggio usato è il dialetto romano che inevitabilmente fa ridere, come spiega lo stesso Stefano che da sei anni vive a Roma.
Il risultato ottenuto con questo esperimento è davvero esilarante e, effettivamente, conferma un’esigenza che si è venuta palesando altre volte negli ultimi anni: quella di rendere l’arte una materia comprensibile a tutti, un campo che deve vantare i suoi specialistici e i suoi studiosi, i suoi critici e i suoi esperti, ma che può anche rivolgersi ad un pubblico vasto e variegato.
Il blog “L’arte spiegata ai truzzi” di Paola Guagliumi, ad esempio, ha iniziato già un anno fa ad affrontare la questione, presentando spiegazioni in romanaccio dei più grandi capolavori dell’arte moderna e contemporanea. Anche in questo caso il risultato è divertentissimo, e al contempo anche abbastanza istruttivo. La Guagliumi è una studiosa di storia dell’arte e una guida turistica e le opere che presenta sono trattate attraverso un lato didattico serio, che si nasconde dietro alla forma faceta.
È del 2008 un altro tentativo di desacralizzare la storia dell’arte e di renderla familiare agli occhi dei più: “Understanding art for geeks”, un blog in cui ancora una volta quadri famosi vengono parodiati in versione “geek”, modificati appositamente per gli amanti di internet e della tecnologia.
Un esempio cartaceo che sperimenta un modo non convenzionale di spiegare la storia dell’arte è rappresentato, poi, dal volume di Mauro Covacich del 2011, “L’arte contemporanea spiegata a tuo marito”, un testo ironico, ma molto completo per approcciarsi all’arte contemporanea senza i pregiudizi che portano a non considerarla espressione artistica vera e propria, o comunque non al livello dei grandi maestri del passato, per perizia tecnica e comunicazione estetica.
Tornando al fenomeno degli ultimi giorni, “Se i quadri potessero parlare”, si tratta ovviamente di un gioco. Eppure, potrebbe rivelarsi non fine a stesso. Di sicuro serve ad avvicinare tutti, soprattutto i più giovani, ad un mondo dal quale spesso si sentono distanti, anche solo reintroducendo nella loro iconosfera rappresentazioni che al giorno d’oggi sono sempre più escluse dall’immaginario collettivo, perché sostituite da cartelloni pubblicitari, divi del cinema, o appunto, espressioni visive appartenenti al mondo web.
Non troppi anni fa alle donne era vietato indossare i pantaloni, e un uomo vestito in gonnella avrebbe suscitato piuttosto scandalo. Oggi le cose sono un po’ diverse, ma lo scambio di vestiti tra uomini e donne continua a suscitare curiosità, interesse, divertimento e, a volte, anche un po’ di scalpore.
E’ quanto ha sperimentato Hana Pesut, una fotografa canadese ventenne, portando avanti il suo progetto, Switcheroo. Si tratta di più di 200 fotografie che Hana ha scattato principalmente a Vancouver, ma anche a Vienna, Barcellona, Osaka, Parigi, San Francisco, New York, Los Angeles, Palm Springs, Austin, Montreal. Il soggetto di tutte le foto è una coppia, principalmente di fidanzati, che si scambia i propri abiti. Sono i protagonisti stessi della foto a scegliere gli abiti e la location. La Pesut, che ha da poco pubblicato un volume che raccoglie gli scatti più belli, non vuole dare un senso univoco alla sua ricerca artistica, ma preferisce che ciascun osservatore dia il significato che vuole al gesto, molto intimo, di mettersi nei panni degli altri.
Per saperne di più, è possibile visitare il blog di Hana Pesut.
C’erano una volta un fratello e una sorella, Pellegrino e Margherita, che amavano la creatività e la magia. Pellegrino disegnava, creava, illustrava, Margherita scriveva storie, racconti favolosi per bambini, fiabe avventurose e delicate.
Per fortuna quella dei fratelli Capobianco non è solo una bella storia, ma una realtà esemplare, la storia vera di giovani artisti italiani che, tra alti e bassi, tra delusioni e gratificazioni, alla fine ce la fanno.
Margherita ha esordito come autrice nel 2011 pubblicando “Le avventure di Holly” per Tabula Fati. Nel corso dell’anno successivo è una delle vincitrici del 1° Festival nazionale di scritture per ragazzi “Astolfo sulla Luna” di Manocalzati (AV). Nel settembre del 2013 ha pubblicato per NarrativaePoesia Editore, “Holly e il trofeo dell’estate”, un altro racconto che ha come protagonista il folletto di Tulipandia, sempre illustrato dal fratello Pellegrino. Questi ha esordito nel 2009 come illustratore, collaborando con varie case editrici (Musso, Gruppo Editoriale Tabula Fati, etc.). Pellegrino, conosciuto con lo pseudonimo di Crinos, non è solo illustratore, ma anche artista e pittore a 360 gradi. Il suo stile personalissimo e innovativo gli ha meritato molti riconoscimenti nel campo della pittura.
Con il patrocinio del MiBAC, il romanzo di Margherita Capobianco, “Le avventure di Holly”, sarà presentato il 18 ottobre alle ore 10,00, nell’ambito della rassegna “Note e voci d’autore”, che si tiene presso la Biblioteca Statale di Montevergine ad Avellino, un incontro coinvolgente e interattivo per grandi e piccini.
Il suo nuovo romanzo, “Holly e il trofeo dell’estate”, verrà presentato prossimamente in diverse librerie irpine e romane. Non perdete d’occhio, quindi, il sito di Margherita e Pellegrino.
Amanti dei libri e della lettura, segnate questa data sul calendario perché non potete perdervela!
Il 17 ottobre è il Social Book Day, iniziativa lanciata da Libreriamo, che vuole coinvolgere tutti gli appassionati attraverso ogni canale social disponibile.
Crescono infatti forum, gruppi di discussione, fan page, profili, blog e quant’altro dedicati a libri e lettura: la rete si sta dunque rivelando un catalizzatore per lo scambio di testi e consigli, suggerimenti e lancio di iniziative che ruotano attorno al tema.
Giovedì prossimo siamo perciò tutti invitati a esprimere la nostra personale dichiarazione d’amore verso la cultura utilizzando tutti gli strumenti virali di cui disponiamo.
“Basta twittare o pubblicare su Facebook e su tutte le altre piattaforme una frase personale, un pensiero, una citazione del proprio autore preferito, un claim a sostegno della lettura e dei libri e in cui sia sempre presente l’hashtag #socialbookday”: queste le semplici istruzioni lanciate da Libreriamo per partecipare a questo primo Social Book Day. Le testimonianze più significative verranno poi raccolte per redigere un vero e proprio manifesto che verrà diffuso con ogni mezzo, anche attraverso l’aiuto della carta stampata.
C’è chi poi ha deciso di promuovere la lettura alla vecchia maniera, affidandosi alla più tradizionale biblioteca; “tradizionale” si fa per dire, ma pur sempre social. Si tratta infatti di spazi adibiti a raccogliere libri, cd e dvd da mettere a disposizione della comunità… condominiale.
Accade ad esempio a Roma, nel cuore di Trastevere, in Via Giovanni da Castelbognese 30, alla Scala C. I condomini si sono uniti per tramutare la stanza utilizzata per le assemblee in un vero e proprio luogo di incontro e aggregazione: le pareti sono infatti coperte di scaffali colmi di libri, fumetti, riviste, cd e tutto ciò che fa cultura. A gestire questo spazio idilliaco, chiamato la Biblioteca Al Cortile, due signore volontarie e il portiere, che garantiscono la fruizione del materiale due giorni a settimana per due ore.
Anche a Milano c’è un condominio in Via Rembrandt 12 che, nei suoi spazi al pian terreno, ospita la sua biblioteca. Libri donati dagli abitanti del palazzo anni ’50 sono stati resi disponibili alla comunità insieme a volumi salvati dal macero, i primi entrati a far parte della collezione.
Il prestito è anche qui gratuito e può avvenire per un tempo massimo di un mese. Non manca una sezione dedicata appositamente ai più piccoli e possono consultare i testi condomini e non.
Miracoli dei libri che, oltre a rappresentare un grande patrimonio culturale, rappresentano evidentemente veri e propri strumenti di condivisione e comunicazione, oggetti di riflessione e discussione, motivi di incontro tra utenti virtuali e vicini reali.
Laddove nemmeno la modernità del 2.0 riesce a far conoscere dirimpettai di appartamento, la passione e la curiosità che un testo può generare è capace di abbattere ogni barriera che i tempi moderni hanno imposto.
Ai più di ottant’anni (l’età di una signora non si specifica mai) e sono le 4 del mattino. A quell’età due sono le possibilità: o sei già sveglio perché l’insonnia è ormai parte di te, o dormi profondamente come un bambino. Se stai ronfando come tutte le notti, lo squillare del telefono difficilmente riuscirà a svegliarti. Anche se a chiamare è nientepopodimenoche l’Accademia di Svezia. E anche se quello che vuole annunciarti è che… hai vinto il Premio Nobel per la Letteratura (insieme a circa 900mila euro)! È successo proprio questo, poche ore fa, alla scrittrice canadese Alice Munro, Nobel per la Letteratura 2013. Scopriamo insieme chi si cela dietro il sorriso aperto di questa donna dai capelli argentei.
VITA (e qualche spettegolezzo): Alice Munro si chiamava Alice Laidlaw prima di sposare James Munro, compagno di Università alla Western Ontario, lavorava in biblioteca e per arrotondare serviva ai tavoli come cameriera e raccoglieva tabacco. Eppure la passione per la letteratura fermentava in lei, tanto che il primo racconto, “The Dimensions of a Shadow”, lo scrisse a 19 anni. James non fu l’unico uomo della sua vita, però, e un altro compagno dei tempi dell’università fece breccia nel suo cuore, Gerald Fremlin, che condivise con lei gioie e dolori fino alla sua scomparsa, in una casa in Ontario che pare sia deliziosa quanto le villette degli Hobbit nella Terra di Mezzo di tolkeniana invenzione.
OPERE: dopo quel primo racconto, “The Dimensions of a Shadow”, la vena letteraria della Munro produsse senza sosta opere entrate nella storia della letteratura anglofona. A partire da La danza delle ombre felici (Dance of the Happy Shades) del 1968, per continuare con Chi ti credi di essere? (Who Do You Think You Are?) del 1995, passando per Nemico, amico, amante… (Hateship, Friendship, Courtship, Loveship, Marriage) del 2001, fino ad arrivare a La vista da Castle Rock (The View from Castle Rock) del 2006, la Munro ha suscitato il favore del pubblico e della critica, ottenendo premi prestigiosi e riconoscimenti internazionali. La chiave del suo successo sta nella semplicità complessa, nella capacità di raccontare con profonda intensità le vicende di uomini e donne comuni dell’Ontario, senza cadere mai nello stucchevole o nel banale. I suoi sono personaggi nei quali tutti possono rispecchiarsi e magari trovare quel senso di ambiguità, incertezza, instabilità che costella la vita di ciascuno di noi.
LATI OSCURI: l’unica ombra nella carriera della Munro potrebbe essere il rimpianto di non aver mai scritto un vero e proprio romanzo. Il suo editore, Doug Gibson, ha raccontato che durante i loro primi incontri la scrittrice si sentiva terribilmente sottopressione proprio perché desiderava “diventare seria” e scrivere un romanzo. Fu lo stesso Gibson, però, a riconciliarla con la sua natura creativa: il suo punto di forza era proprio quello di essere una velocista e non una maratoneta. Da parte nostra possiamo dire che Gibson ci aveva visto benissimo, considerate le innumerevoli soddisfazioni che la scrittura di racconti ha riservato alla Munro nel corso degli anni, fino all’ambitissimo Nobel.
LA CITAZIONE: Il racconto non è una strada da seguire, è più una casa. Ci entri e ci rimani per un po’, andando avanti e indietro e sistemandoti dove ti pare, scoprendo come le camere e i corridoi sono in relazione tra loro, e come il mondo esterno viene alterato se lo si guarda da queste finestre. E tu, il visitatore, il lettore, sei cambiato, allo stesso modo, dal fatto di trovarti in questo spazio chiuso, che può essere ampio e semplice da percorrere, o pieno di svolte improvvise, scarno o sontuosamente decorato. Puoi tornarci tutte le volte che vuoi, ma la casa, la storia, conterrà sempre qualcosa in più di quello che ci hai trovato l’ultima volta.
Alice Munro ha risposto con deliziata sorpresa all’annuncio della vittoria del Nobel per la Letteratura, onore che ha definito “quite wonderful” e si augura che questo suo successo possa ridare meritato lustro all’intera letteratura canadese. Noi non passiamo che farle i più sentiti auguri e… tutto il resto è storia.
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Già da bambina Nadine Kaadan trasformava i suoi sogni in disegni colorati e da allora non ha mai smesso. Oggi, poco più che ventenne, questa giovane creativa dipinge fiabe per bambini con grande estro e sensibilità, tanto da aggiudicarsi il premio per migliore autrice e illustratrice di libri per l’infanzia.
La sua capacità di creare atmosfere da favola, che infondono serenità e ottimismo, è un pregio apprezzabile ora più che mai. Nadine è infatti nata a Parigi, ma di nazionalità siriana. A causa degli scontri ancora in corso nel suo paese è stata costretta lo scorso anno a lasciare la sua amata Damasco, fonte per lei di grande ispirazione e riconoscibile in molte sue opere.
Le pagine colorate dei suoi libri possono forse far dimenticare, anche se solo per un breve istante, gli orrori della guerra a quei tanti piccoli suoi connazionali, portandoli per mano in un mondo fatato e in pace.
Visita il sito di Nadine Kaadan
Intervista a Alessia Bottone, autrice del blog e libro “Amore ai tempi dello Stage- Manuale di sopravvivenza per coppie di precari”
In un mondo dove tutto è precario, l’amore e il lavoro raggiungono la stessa condizione di incertezza e di squilibrio. Da questa riflessione si compone il blog prima e il libro poi, di Alessia Bottone, diventata ormai la “paladina dei precari italiani”. Noi di Tafter la abbiamo conosciuta…
Dove nasce l’idea di “Amore ai tempi dello Stage”?
L’idea di scrivere “Amore ai tempi dello stage- Manuale di sopravvivenza per coppie di precari” nasce a seguito dell’ultimo colloquio come centralinista.
Si trattava di un apprendistato e per l’ennesima volta mi sono sentita dire” Signorina, con un curriculum come il suo, una laurea, 4 lingue parlate, stage alle Nazioni Unite, cosa vuole mai? Lei è troppo per la nostra azienda. Andava a finire sempre così, o ero troppo, o ero troppo poco e mi sono vista disoccupata per sempre. Un pomeriggio in Rai ho conosciuto il Direttore di Vero Salute, abbiamo parlato di amore e psicologia e le ho mostrato il mio blog “Amoreaitempidellostage”.
Da lì a poco ho iniziato a scrivere per il suo giornale occupandomi di temi di attualità, amore, salute etc. Ed è li che è scattato qualcosa e mi sono detta “se il lavoro non esiste, allora io voglio crearmelo da sola”. Ho raccolto il materiale e l’ho inviato alla mia casa editrice, due giorni dopo avevo il contratto in mano. Due mesi dopo il libro veniva pubblicato. Un mese dopo mi ritrovavo a Mattino 5 su Canale 5 per presentarlo al pubblico.
Perché legare i temi del lavoro e della vita sentimentale?
Perché siamo precari nel lavoro quanto nell’amore. Hai mai notato che ci si lascia con un sms senza neanche fare lo sforzo di confrontarsi e mandarsi a quel Paese? Benedette siano le discussioni e le notti passate a chiarirsi. Tutto quello che richiede un impegno maggiore oggi è out, ci si frequenta, non si sta assieme. “E’ una ragazza con la quale mi vedo, per ora, poi non so” . Appuntamenti durante i quali lui ti racconta di tutte le sue ex e tu preferiresti stare a casa a fare all’uncinetto con la nonna piuttosto che rimanere seduta a quel tavolo con lui. Donne convinte che Uomo Tiamomanonposso un giorno si accorgerà di loro, perché la sua crisi mistico esistenziale è solo momentanea.
L’amore 2.0 ha stravolto il mondo dei sentimenti. Gli appuntamenti si chiedono su Facebook, così lo sforzo è minore e non ci si mette la faccia. Su Twitter scopri che la tua lei sta insieme un altro e che forse è ora di “mettersela via”. Mi fa sorridere una notizia che ho letto l’altro giorno. Lo sai che la Regina Elisabetta era terrorizzata al pensiero che Twitter avrebbe saputo prima di lei se era nato il Royal Baby? Dura essere nonne al tempo dei social.
Scherzi a parte, Amore ai tempi dello stage racconta con uno stile ironico il mondo degli stagisti precari in giro per il mondo, in cerca di un’occupazione vittime di una fluttuazione dello spread o del crollo della Borsa di Wall Street. Descrive le peripezie della coppia moderna durante le vacanze natalizie e di come riescono a dribblare le domande della famiglia desiderosa di vederli sposati, Ironizza sulle tipiche discussioni dei conviventi e fa una top ten degli uomini e delle donne da prendere a piccole dosi prima di darsela a gambe!
Il tuo nome è noto al pubblico anche per la lettera che hai scritto alla Fornero. Come è andata la storia? Ci sono state evoluzioni?
Mi sembra ieri, era fine giugno del 2012 e mentre leggevo il testo della neonata Riforma ho buttato già qualche riga, sai quelle che scrivi di getto, senza pensare. Del resto, non è stato poi così difficile raccontare al Ministro storie di ordinaria precarietà contestando non solo la legge ma tutto ciò che è venuto prima. La situazione drammatica nella quale ci ritroviamo oggi non è stata di certo determinata dall’ultima Riforma, che sicuramente l’ha aggravata, ma è la conseguenza diretta di anni di sfruttamento in cui si sono tenuti gli occhi chiusi mentre giorno dopo giorno si andava sgretolando lo stato sociale, il sistema previdenziale e di tutela del lavoratore. Evoluzioni? Nessuna! Io vedo ancora stagisti non retribuiti e commesse che lavorano per 400 Euro al mese.
Che idea ti sei fatta della realtà giovanile italiana? Come li/ti vedi tra dieci anni?
Che idea mi sono fatta? Bella domanda! Io credo molto nei miei coetanei, anche se devo dirti la verità a parer mio si sono adagiati in questa situazione. Mi piacerebbe vederli lottare per i loro ideali, per il loro lavoro, per ciò che gli è di diritto. E’ chiaro che dovrebbe essere la politica a dare risposte concrete, ma se non crediamo noi per primi nel cambiamento? Io tifo soprattutto per quei giovani figli di nessuno che scalpitano perché hanno voglia di darsi da fare, ma non hanno santi in paradiso. Vorrei che avessero voce in capitolo perché sono loro, quelli che tanto patiscono questa crisi che potrebbero davvero dare il via ad una nuova era basata sulla meritocrazia e non sulle conoscenze e sulle mazzette.
Come mi vedo tra 10 anni? E chi lo sa, è tutto così mutevole oggi. Forse non serve andare troppo in là. Ti dirò come mi vedo fra un anno. Sognatrice, determinata e felice del mio lavoro. Non chiedo altro, non voglio altro.
Hai qualche buon consiglio per chi è innamorato ai tempi dello stage?
Certo, ne ho una valanga! Il primo consiglio è rifiutatevi di fare l’ennesimo stage, il secondo è impegnatevi, fissatevi un obiettivo, in amore come nel lavoro. Non arrendetevi alle statistiche mondiali sui divorzi e sulla disoccupazione. Ciò che succede ad altri non è detto che possa succedere a voi. Un giorno, dopo tutti gli sforzi vi girerete indietro e con fierezza potrete ripetervi, Confesso che ci ho provato, Confieso que he vivido.
“Si dice che la cultura non è “di destra” o “di sinistra”?! Ebbene, io non ci credo granché”: così il Ministro Massimo Bray (con l’accento sulla “y”, alla salentina), a conclusione del suo intervento all’incontro “E/leggiamo”, tenutosi mercoledì 26 giugno nella Capitale, organizzato dall’Associazione Forum del Libro a Fandango Incontri (uno spazio policulturale allocato all’interno del Palazzo Incontro della Provincia di Roma), in via dei Prefetti. Affermazione forte e netta (finanche discutibile da un punto di vista “liberal” o destrorso), comunque in qualche modo in contrasto col tono pacato con la quale è stata pronunciata. Il Ministro è peraltro ormai noto per i suoi toni morbidi, à la Letta (Gianni, il… camerlengo).
Nella fattispecie, si è trattato di una risposta al Presidente dell’Associazione Italiana Editori (nonché di Confindustria Cultura) Marco Polillo, ma… procediamo con ordine.
Nello scorso febbraio, il Forum del Libro presentò ai candidati parlamentari una lettera aperta dal titolo “Un voto per promuovere la lettura”, con la quale si chiedeva più attenzione da parte della classe politica “al libro, alla lettura e ai loro luoghi, dalle biblioteche alle librerie, dalla scuola all’università e agli enti di ricerca”: in particolare, i più di 6mila firmatari (ad oggi) propongono 5 “punti” programmatici, definiti “semplici ma importanti, che non hanno carattere di parte ma interessano tutti gli italiani”, da usare come ossatura per una legge organica ed efficace, volta a contrastare il drammatico effetto dei tagli alla cultura, scuola e ricerca messi in atto dai governi recenti (e nemmeno tanto recenti).
Sintetizziamo allora questi cinque punti:
– Scuola: istituzione e riconoscimento come parte qualificante della formazione le biblioteche scolastiche, con l’introduzione in organico di un bibliotecario professionista; realizzazione annuale, da parte del Miur, di un “piano nazionale per la lettura”, valorizzando le migliori pratiche sul territorio e stimolando l’introduzione di attività di lettura nell’offerta formativa;
– Biblioteche: abrogazione dell’art. 19 del decreto n. 95 del 2012 cosiddetto “spending review 2” (ovvero: mantenere nelle cosiddette “funzioni fondamentali dei comuni” le attività e i servizi culturali); modifica dell’art. 15 della legge sul diritto d’autore, per rendere gratuite le letture pubbliche nelle biblioteche (si ricordi che il testo recita che “non è considerata pubblica la esecuzione, rappresentazione o recitazione dell’opera” esclusivamente “entro la cerchia ordinaria della famiglia, del convitto, della scuola o dell’istituto di ricovero, purché non effettuata a scopo di lucro”: da non crederci, ma così è e d’altronde abbiamo ancora a che fare, in Italia, con una legge sul diritto d’autore la cui radice risale al 1941);
– Librerie: riconoscimento delle librerie “di qualità”, con agevolazioni fiscali e per la locazione delle sedi;
– Digitale: concedere ai libri elettronici il pieno riconoscimento nel novero dei “prodotti culturali”, con le agevolazioni fiscali conseguenti; si ricordi che in Italia l’Iva è ancora al 21 %, mentre è agevolata al 4 % per i libri stampati, un vero paradosso! (l’ebook è considerato un “servizio” piuttosto che un “prodotto”); da segnalare che, nelle stesse ore, Giovanni Legnini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in audizione di fronte alla Commissione Cultura della Camera, ribadiva l’intendimento del Governo per l’equiparazione; garanzia di libera disponibilità in formato digitale dei prodotti della ricerca finanziata per oltre il 60 % da denaro pubblico; avviamento di un progetto nazionale di digitalizzazione dei prodotti fuori commercio o liberi da diritti;
– Coordinamento delle politiche pubbliche, statali, regionali e locali, in un “Piano Nazionale della Lettura”, da aggiornare annualmente; evoluzione del Centro del Libro e della Lettura, da dotare di maggiore autonomia e di strumenti normativi e finanziari adeguati, anche nell’ottica di un’adeguata formazione degli operatori.
Dopo l’introduzione di Giovanni Solimine (Presidente del debole Centro per il Libro e la Lettura, istituito nel 2005 e mai realmente decollato), il Ministro Bray ha fatto il punto della situazione secondo la propria prospettiva: dalle sue parole, si evince che al Ministero dell’Università e della Ricerca sembrerebbero molto sensibili alla questione delle biblioteche scolastiche, e che discussioni sul tema si concretizzino addirittura anche in Consiglio dei Ministri.
Fin qui, tutti d’accordo. I problemi emergono quando invece si valutano l’introduzione delle lavagne elettroniche («quando ormai le generazioni native digitali sono abituate a lavorare sui tablet: siamo cronicamente in ritardo all’appuntamento con la tecnologia…»), o l’editoria scolastica («ormai quasi totalmente in mano a soggetti stranieri…»).
E’ sul quinto punto, però, che il Ministro concentra l’attenzione più critica, tanto pungente quanto calma: «l’innovazione e una totale riforma dell’Amministrazione sono urgenti al Mibac. Ad esempio, non si possono gestire più di 750 siti internet-vetrina, con un’interattività pari a zero, senza rimandi e collegamenti (…) Sulla questione finanziaria, siamo in una situazione paradossale e nota a tutti: non siamo in grado non solo di effettuare, ma nemmeno di programmare gli interventi necessari.
Che poi non ci si venga a lamentare da me, se cade un pezzo di un muro a Pompei…». Carenza di fondi e nell’organicità delle amministrazioni che li devono gestire: un ritratto che conosciamo bene, noi italiani, soprattutto se si parla di cultura. Ci sia consentito, però, egregio Ministro: ma con chi dovrebbe lamentarsi, il cittadino o l’operatore, se non con il Ministro competente, che immaginiamo se ne faccia interprete nell’economia del Consiglio dei Ministri?! Se… Enrico Letta predica bene e razzola male, Lei è pur libero di dimettersi, per coerenza.
Sia chiaro: ben vengano iniziative come quella promossa dal Forum; ma va detto che non riteniamo così “automatica” l’attribuzione della colpa dei dati preoccupanti sulla lettura nel nostro Paese (nel 2012, solo un misero 18,4 % di italiani ha dichiarato di aver letto almeno un libro ogni tre mesi) a questi pur gravi ed innegabili deficit strutturali e di offerta; così come ci sembra di dover forse proporre una inversione del rapporto causale “lettura” / “qualità e tenore di vita” cui si fa riferimento nell’incipit dell’appello dell’Associazione Forum del Libro: piuttosto che un “chi legge, sta meglio”, un più realista (e cinico) “chi sta meglio, legge (e va al museo o a teatro)”!
Parlando di “sistema cultura”, di sinergie pubblico-società civile, Bray ha preso spunto dal dibattito sull’eccezione culturale: «In Francia – ha sostenuto – “Le Monde” ha pubblicato un dossier di 16 pagine sulla questione, e non limitandola al solo settore dell’audiovisivo: il nostro Paese deve costruire il proprio futuro sui contenuti, e questa direzione dev’essere chiara all’opinione pubblica». Viene da commentare che l’interesse dei media francesi per queste tematiche è direttamente proporzionale agli impegni governativi…
Dopo il Ministro, con un “intervento lampo”, la neo-parlamentare Flavia Nardelli (Commissione Cultura, Pd, già Segretaria Generale della Fondazione Sturzo) ha suggerito la possibilità dell’inserimento di alcune prime misure attraversi emendamenti mirati durante l’iter del “Decreto Fare”, ed è poi subito scappata alla votazione parlamentare sull’acquisto degli F-35, da cui la battuta di Bray: «Con un carrello di uno dei jet militari, si otterrebbero i 500 milioni di euro per concretizzare questi buoni propositi».
Lidia Ravera, Assessore alla Cultura della Regione Lazio, ha invece portato la sua esperienza pre-elettorale in “tour” nelle biblioteche laziali, osservando «precariato o lavoro gratuito associati a grande passione, dedizione ed entusiasmo».
Il Presidente dell’Aie Marco Polillo ha colto al balzo l’opportunità di parlare anche dei lavoratori in campo librario, editoriale e bibliotecario: «Non va bene che si “sfrutti” la passione, per ignorare le necessità dei lavoratori: le persone che lavorano nella cultura non hanno potere contrattuale, perché vanno avanti anche se le istituzioni e la politica se ne disinteressano». Sul “fare sistema”, locuzione tanto inflazionata nella teoria quanto ignorata nella pratica, ha sostenuto che «noi privati già lo facciamo, e le innumerevoli iniziative spontanee (vedi “Letti di Notte” o “Piccoli Maestri”, i cui padrini e madrine hanno partecipato all’incontro, ndr) lo dimostrano. Lo sforzo, insomma, deve essere reciproco e coinvolgere anche la politica…».
Ed ecco le parole che hanno provocato la reazione del Ministro, che aprono quest’articolo: «Non c’è una parte politica che si schiera dalla parte delle biblioteche ed un’altra che le vuole bruciare: c’è comunione d’intenti, ma non c’è costruzione di piani». La tesi di Polillo ha provocato diffusi borbottii della platea: è vero che la cultura, in sé, non è di destra o di sinistra, ed è forse anche vero che, in teoria, sia “a destra” sia “a sinistra” si auspica comunque una migliore diffusione della cultura nel tessuto sociale nazionale.
Ma dalle dichiarazioni di intenti alle azioni conseguenti, la distanza può essere abissale. Per rilanciare, anche a destra si auspica “la democrazia”, ma il concetto di “democrazia” non è evidentemente lo stesso a destra o a sinistra (o al centro). Nello specifico delle politiche culturali, a destra c’è chi auspica che “il mercato governi” (dagli estremisti brutali alla Brunetta ai “think tank” raffinati come la Fondazione Istituto Bruno Leoni), a sinistra permane il convincimento dell’esigenza dell’intervento della “mano pubblica” per sanare i fallimenti (ed i deficit) del mercato, e per proporre comunque un intervento che introduca sul mercato quel che il mercato stesso, da solo, non è in grado di garantire (estensione del pluralismo espressivo, provocazione di una domanda non necessariamente rispondente soltanto all’offerta…).
Tornando allo “specifico” librario, aleggiava nel dibattito la proposta di legge promossa recentemente da Andrea Martella, Vice Presidente del Gruppo Pd alla Camera, a sostegno delle piccole librerie e di quelle storiche (si tratta dell’Atto Camera n. 859 “Disposizioni per la diffusione della lettura e il sostegno del sistema delle piccole librerie”, presentato il 30 aprile 2013). La proposta prevede agevolazioni fiscali ai proprietari di immobili per contratti d’affitto stipulati a favore delle piccole librerie, sgravi contributivo del 100 % della contribuzione dovuta per i periodi contributivi maturati nei primi 5 anni di contratto e agevolazioni fiscali, per un importo non superiore a 1.000 euro, sostenute per l’acquisto di libri. Martella spiega: “ogni volta che una libreria storica chiude, un pezzo della storia e della memoria condivisa delle nostre città viene cancellato di netto.
Accade a Venezia, dove negli ultimi anni hanno già chiuso numerose librerie, ma anche a Roma, Firenze, Napoli, Palermo dove librerie indipendenti sono in grandi difficoltà e rischiano la sopravvivenza. Con questa proposta vogliamo affrontare l’emergenza culturale rappresentata dalla chiusura delle librerie indipendenti soprattutto nei centri storici delle città meta di turisti e visitatori dove l’offerta è quindi più diretta ai turisti che ai residenti stessi e dove il problema dei costi (affitti, personale, contributi, imposte) è estremamente oneroso. L’obiettivo di fondo è incentivare lo sviluppo delle piccole librerie e delle librerie di qualità come componenti del patrimonio culturale italiano e strumento della diffusione delle conoscenze. Ed inoltre promuovere una politica di sostegno a favore dei piccoli imprenditori che hanno a cuore la tutela del patrimonio librario e che sviluppano iniziative di promozione culturale sul territorio in cooperazione con enti, scuole, e associazioni culturali”. Eccellente iniziativa, ma si noti che, a distanza di due mesi, l’iter non è stato ancora avviato: come nelle dichiarazioni di intenti del Governo, si comincia a temere una qualche “contraddizione interna” tra “il dire” ed “il fare”!
Nell’affollata sala dello spazio Fandango, da registrare infine interventi e presenze di operatori del settore come il Direttore Generale della Direzione Biblioteche, Istituti Culturali e Diritto d’Autore del Mibac Rossana Rummo, il Presidente Associazione dei Bibliotecari Stefano Parise, il Vicepresidente dell’associazione nazionale dei librai Ali Paolo Ambrosini, Silvia Calandrelli di Rai Educational, il direttore di Rai3 Andrea Vianello, ed intellettuali del calibro di Tullio Gregory e Tullio De Mauro.
Auguriamoci che anche questa “mobilitazione” non resti… sulla carta!
L’articolo è stato redatto da Filippo Oriani, ricercatore e Angelo Zaccone Teodosi, presidente dell’Istituto italiano per l’Industria culturale IsICult
FOTOGRAFIA SMARTPHONE. SCATTA, ELABORA, CONDIVIDI
di Gianpiero Riva
pp. 159
Apogeo, € 9,90
ISBN: 978-8850332472
La semplicità d’uso, la crescente qualità fotografica e il successo di applicazioni come Instagram che facilitano la condivisione delle immagini, hanno trasformato lo smartphone che tutti abbiamo in tasca nella fotocamera più diffusa. Utilizzarlo per creare una “grande” immagine è oggi davvero possibile. A patto di conoscere i trucchi del mestiere e fare delle caratteristiche del mezzo uno stimolo per la creatività. Il libro accompagna alla scoperta di questo mondo in continua evoluzione, dalle nozioni base della fotografia agli elementi distintivi della mobile photography in un percorso che va dalle tecniche per migliorare lo scatto alle app da scegliere per l’editing, fino ai segreti per guadagnare popolarità su Instagram.
MILANO SI ALZA. PORTA NUOVA, UN PROGETTO PER L’ITALIA
di Manfredi Catella, Luca Doninelli
pp. 78
Apogeo, € 9,00
ISBN: 978-8850332618
Un progetto ambizioso, il cantiere urbano più grande d’Europa, architetti, imprenditori e un immobiliarista da sempre al centro di mille attenzioni. Manfredi Catella prende la parola e dice la sua, sul discusso progetto Porta Nuova che si appresta a modificare radicalmente lo skyline di Milano. Che cos’è una città? Un monolite immobile o un corpo vivo sul quale non solo è possibile, ma talvolta doveroso intervenire? “Le città” – scrive Catella “riflettono ciò che siamo. Il grande desiderio di tutti noi che abbiamo lavorato a Porta Nuova è che questo progetto possa riflettere da un lato la natura profonda della nostra storia e, dall’altro, contribuire affinché questa storia riprenda vigore. Perché questo accada è necessario un cambiamento culturale del Paese. C’è chi prova a ottenerlo scrivendo e chi costruendo.”
MURI. UN’ALTRA STORIA FATTA DAGLI UOMINI
di Claude Quétel, tradotto da M. Botto
pp. 264
Bollati Boringhieri, € 24,00
ISBN: 978-8833924052
Quando non sono quelli delle case, i muri sono quasi sempre “strumenti politici”. L’esempio più noto è quello che incarnò la guerra fredda: il Muro di Berlino. Ma nella storia del mondo le barriere politiche esistono fin dai tempi più antichi, ed è abbastanza eloquente che non siano mai state tanto numerose come ai giorni nostri. Muri imperiali come la Grande Muraglia cinese o il Vallo di Adriano, muri di separazione come quello tra Israele e i Territori e la Striscia di Gaza, muri dei ghetti e di segregazione – quelli all’interno dei quali vivono i cittadini bianchi del Sudafrica, le peacelines di Belfast o il recente e criticatissimo muro “anticrimine” di via Anelli, a Padova -, muri “di contenimento” come quello che corre lungo il confine del Texas e del Messico, muri di difesa come la Linea Maginot o il Vallo Atlantico, muri commemorativi, e tantissimi altri. Una lunghissima serie di muri corre e s’interseca senza quasi soluzione di continuità lungo tutta la storia umana, e il libro di Claude Quétel ne ripercorre le origini e talvolta la fine, come dimenticare la notte berlinese del 9 novembre 1989 e le picconate di gioia che iniziarono a scalfire il Muro?, ne ricostruisce minuziosamente le vicende, ne rileva puntualmente le conseguenze e talora le ferite dolorose, i danni insanabili, restituendoci con il suo sguardo una originale storia dell’umanità, consapevole che in attesa di un radioso avvenir senza barriere i muri hanno ancora, purtroppo, un brillante futuro.
VIVA L’IGNORANZA! IL MOTORE PERPETUO DELLA SCIENZA
di Stuart Firestein, tradotto da S. Bourlot
pp. 156
Bollati Boringhieri, € 14,00
ISBN: 978-8833924496
Quando si pensa alla scienza viene in mente quella sistematica ricerca del sapere, iniziata quasi cinquecento anni fa, che nel giro di poche generazioni ha scoperto più cose di quante se ne conoscessero nei primi cinquemila anni di storia umana. La Scienza, con la S maiuscola, ci ha donato il Sapere, si dice. Si dimentica però di dire cosa spinge davvero gli scienziati. La parte incompiuta della scienza, quella che ti fa arrivare presto in laboratorio e ti fa restare fino a sera tardi, quella che ti dà la carica, la vera forza motrice degli studi, è l’eccitazione dell’ignoto, ma purtroppo i professori non la insegnano. In breve, non stiamo insegnando l’ignoranza, la parte più importante dell’intera operazione. D’altra parte già James Clerk Maxwell diceva che “l’ignoranza totalmente consapevole è il preludio a ogni vero progresso nella scienza”. Quindi non resta che sederci e studiare l’ignoranza, perché è divertente, perché è istruttivo e perché se l’ignoranza non ci fosse non ci sarebbe neppure la conoscenza.
ITALIA REVOLUTION. RINASCERE CON LA CULTURA
di Christian Caliandro
pp. 253
Bompiani, € 12,00
ISBN: 978-8845273667
Siamo abituati a raccontare gli anni Ottanta come un periodo dominato dal glamour e dalla leggerezza. In realtà, è stato un decennio molto più pesante, duro e livido di quanto comunemente si pensi. Dalla diretta della tragedia di Vermicino alla nascita delle Tv private, nulla è più stato come prima: i processi di trasformazione, rimozione e riflusso si intrecciano e si sovrappongono, nascono i fantasmi che ci visiteranno nei successivi decenni. Il nostro Paese è quindi preda da almeno trent’anni di una forma di schizofrenia: si è raccontato un’altra verità, stretto nel conflitto generazionale tra i “vecchi” che avevano vissuto la ricostruzione e il boom e i “giovani” sessantottini, che di quei drammi e di quegli slanci non sapevano nulla ed erano cresciuti nel benessere. Oggi quindi – esattamente come nel secondo dopoguerra – il nostro Paese va ricostruito, riportando al centro la realtà: solo la cultura potrà dare origine alla grande rivoluzione di cui abbiamo bisogno.
SPIAGGE URBANE. TERRITORI E ARCHITETTURE DEL TURISMO BALNEARE IN ROMAGNA
di V. Balducci, V. Orioli (a cura)
pp. 287
Bruno Mondadori, € 30,00
ISBN: 978-8861598621
Questo libro propone una riflessione sul modo in cui il turismo balneare ha contribuito a generare città e architetture ad esso specificamente dedicate, fino a determinare l’assetto di interi territori costieri. Città nuove e piani urbanistici, tipi architettonici e luoghi urbani, costituiscono l’oggetto delle ricerche sintetizzate in queste pagine. Il contesto geografico è il tratto di costa romagnola compreso fra Cattolica e Ravenna, uno dei più importanti e antichi distretti del turismo balneare in Italia. L’esperienza della Romagna viene presentata in relazione a un orizzonte più ampio, italiano ed europeo, che si riflette nei saggi contenuti nelle tre sezioni del libro, in primo luogo nell’ampia introduzione dedicata a Riti e paesaggi della vacanza balneare. La prima sezione presenta quattro esperienze di costruzione di città dedicate al turismo nell’arco del XX secolo. La seconda sezione presenta quattro colonie marine, la cui costruzione è stata a suo tempo rappresentativa di un preciso pensiero sulla salute e sull’educazione dei bambini, e le cui diverse condizioni attuali, fra abbandono e riuso, riflettono altrettante situazioni tipiche nella città balneare di oggi. La terza sezione offre attraverso l’iconografia e il cinema uno spaccato del molteplice immaginario che caratterizza il mondo del turismo balneare.
I FILM STUDIES
di E. De Blasio, D. E. Viganò (a cura)
pp. 355
Carocci, € 28,00
ISBN: 978-8843069026
Che cosa sono i film studies e quali i temi principali del dibattito sull’audiovisivo? Nel libro, corposo ma dal taglio agile, queste e altre domande trovano una risposta. I testi mettono in risalto le intersezioni, i momenti di dialogo fra studi sul cinema e media studies, in cui si collocano alcuni degli snodi concettuali più significativi degli ultimi cinquant anni: dagli studi di genere ai cultural studies, dall’economia politica del film all’incontro fecondo fra cinema e televisione. Gli autori offrono una prospettiva ampia e plurale delle dinamiche produttive e distributive nonché dei generi di frontiera come le webseries, veri e propri luoghi simbolici in cui il cinema invera l’esperienza televisiva, superando la rigidità spaziale della sala. Il libro si avvale dei contributi di alcuni fra i più importanti studiosi italiani e internazionali e, grazie a un linguaggio semplice e chiaro, si rivolge a studenti, professionisti e appassionati.
STORIA DELLA SCENOGRAFIA. DALL’ANTICHITÀ AL XXI SECOLO
di Franco Perrelli
pp. 293
Carocci, € 24,00
ISBN: 978-8843065004
L’argomento di questo libro è la scenografia e più in generale il “luogo teatrale” ovvero, con le parole di Jean Jacquot, quello spazio, talora edificio specializzato, in cui “dei testi letterari, il dramma, diventano composizione di gesti e movimenti su una scena, acquisendo un significato, divenendo fonte di giudizi e di emozioni”. Il testo delinea una storia delle forme e delle teorie dello spazio scenico nello spettacolo attraverso gli snodi essenziali, con una metodologia che si avvale, oltre che dei tradizionali riferimenti bibliografici e iconografici, del continuo ausilio di documenti, testimonianze e trattati imprescindibili e di rimandi a siti internet che suggeriscono un’integrazione fra libro e web. La nuova edizione, più estesa e completa, include i teatri d’Asia e due ampi capitoli sulla storia dell’arte scenografica italiana nell’ultimo secolo.
CINEMA E AUTORI SULLE TRACCE DELLE MIGRAZIONI
di Andrea Corrado e Igor Mariottini
pp. 160
Ediesse, € 12,00
ISBN: 978-8823016255
Cinema e migrazioni sono apparsi in Italia più o meno nello stesso periodo. Nei primi anni del Novecento schermi e pellicole si moltiplicavano nelle città e nei paesi, con visioni e sogni destinati sia all’aristocrazia intellettuale sia al popolo. Nel frattempo, l’emigrazione offriva altri sogni e visioni, ma solo in determinate aree della penisola, dove le condizioni di vita spingevano un numero crescente di persone a imbarcarsi per terre straniere e lontane, in cerca di pane e futuro. Da allora, storie e immagini di migranti hanno attraversato il cinema italiano in un rapporto spesso discontinuo, a volte controverso, ma sempre ricco. Tra cronaca e finzione, spunti di riflessione e magia dei fotogrammi, il volume percorre le tappe di questo rapporto, con una panoramica sui film italiani che hanno raccontato le migrazioni e i loro protagonisti. Dagli italiani in partenza di “Pane e cioccolata” e di “Nuovomondo”, agli esodi interni da Sud a Nord di “Rocco e i suoi fratelli” e di “Napoletani a Milano”, con un breve viaggio nella “migrazione da ridere” di tante commedie, da Alberto Sordi di “Bello, onesto, emigrato Australia…” a Paolo Villaggio di “Sistemo l’America e torno”. Per chiudere il cerchio con i titoli degli ultimi venti anni, che portano anche sul grande schermo la dilagante e problematica presenza di cittadini stranieri nel nostro paese. Loro come noi un secolo fa, costretti a lasciare la propria terra, in cerca di pane e futuro.
SCOPRIRE L’EUROPA IN BICICLETTA. ITINERARI, PAESAGGI, ARTE, TRADIZIONI, PRODOTTI TIPICI
di Brönner Thorsten
pp. 163
Electa, € 23,00
ISBN: 978-8837094621
Migliaia di piste ciclabili attraversano l’Europa, dal Circolo Polare fino alle coste del mar Mediterraneo. Questa guida suggerisce i migliori itinerari in bicicletta del nostro continente, per conoscerne la molteplicità dei paesaggi e la vivacità delle culture. Facili percorsi costieri adatti a famiglie con bambini si alternano a impegnative traversate alpine ed emozionanti tour nei luoghi più pittoreschi, ancora sconosciuti al turismo di massa. In ogni percorso si alternano magnifici panorami, castelli e piccoli centri, itinerari alla scoperta delle maggiori capitali europee. Il libro si chiude con l’elenco di tutte le vie ciclabili europee di lunga percorrenza Itinerari riccamente illustrati, cartografia dettagliata, 2 mappe d’insieme, distanze e gradi di difficoltà. condizioni dei tracciati, i periodi migliori per mettersi in viaggio, elenco di tutte le vie ciclabili in Europa.
C’È MUSICA & MUSICA. 2 DVD. CON LIBRO
di Luciano Berio
Feltrinelli, € 25,00
ISBN: 978-8807740961
Era il 1972 quando la Rai, che all’epoca aveva tre orchestre, due ritmiche e una sinfonica, mandò in onda il ciclo televisivo “C’è musica & musica”, ideato da Luciano Berio. Nel corso delle dodici puntate Berio affrontò varie problematiche sul fare, pensare e scrivere musica, con esempi da Monteverdi ai Beatles. Un viaggio nel mondo dei suoni in cui il compositore coinvolse altri colleghi di spicco, da Pierre Boulez a György Ligeti, da Bruno Maderna a Luigi Nono e ad altre importanti personalità del mondo musicale europeo ed extraeuropeo. Edito in occasione del decimo anniversario della morte di Berio, questo cofanetto permetterà a un vasto pubblico di scoprire (o riscoprire) questo incredibile ciclo televisivo che riconduce a un tempo in cui la musica era ricerca e avventura: una serie televisiva che ha molto da insegnare, dire e far ricordare ancora oggi, in un’epoca in cui il panorama musicale è cambiato e altrettanto differenti appaiono il ruolo del compositore, l’impegno delle istituzioni e l’uso dei media.
INTERNET È IL NEMICO. CONVERSAZIONE CON JACOB APPELBAUM, ANDY MÜLLER-MAGUHN E JÉRÉMIE ZIMMERMANN
di Julian Assange
pp. 176
Feltrinelli, € 14,00
ISBN: 978-8807172588
Julian Assange lancia un allarme a ciascuno di noi, navigatori quotidiani, felici utenti dei social network, amanti dello shopping online. Noi che crediamo di essere liberi e non lo siamo. Noi sorvegliati speciali, intrappolati in una rete che consideriamo democratica, ma dietro cui si celano poteri nascosti che decidono per noi e spesso contro di noi. Siamo vittime di una guerra di nuovo tipo e non lo sappiamo: una “crittoguerra” in cui la posta in gioco è l’accesso all’informazione, la tracciabilità dei comportamenti, il riorientamento delle nostre più intime abitudini di vita. Una crittoguerra in cui i più forti sanno rendere inaccessibili le informazioni che li riguardano, e i più deboli si ritrovano nudi, completamente esposti agli strumenti che vagliano senza sosta quell’immensa banca dati che è il web, nato come grande promessa di democratizzazione e divenuto implacabile strumento di controllo. Ecco perché Internet è diventato il nemico, come Julian Assange denuncia in queste pagine nate durante la detenzione a seguito dello scandalo WikiLeaks. E se ormai tutti gli stati, gli eserciti, le multinazionali si stanno attrezzando a combattere un nuovo tipo di conflitto, condotto sulla rete da veri e propri “ciberguerrieri”, una strategia di resistenza dovrà ricorrere a strumenti analoghi nel tentativo di ribaltare la situazione.
ACCADEMIE PATRIMONI DI BELLE ARTI
pp. 416
Gangemi, € 35,00
ISBN: 978-8849226713
Il volume è un primo monitoraggio unitario del patrimonio presente nelle accademie storiche e moderne della Nazione, nato con il fine di documentare la qualità dei beni artistici materiali e immateriali che sono presenti nelle istituzioni Afam e, quindi, sensibilizzare gli addetti ai lavori, la stampa e l’opinione pubblica sull’alto e insostituibile valore della formazione artistica. Le Accademie stesse sono istituzioni complesse e patrimonio ad un tempo, con la loro storia e il loro Know-how sull’arte contemporanea
CONSUMI E MASS MEDIA
di F. Anania (a cura)
pp. 198
Il Mulino, € 18,00
ISBN: 978-8815245076
Se è vero che i media rappresentano la realtà, è altrettanto vero che la interpretano e, in qualche modo, la spiegano. Ma non solo: i mezzi di comunicazione di massa contribuiscono alla formazione dei consumi e plasmano gusti e orientamenti di una società. Partendo da questo presupposto, il volume intende riflettere su come i media abbiano contribuito alla formazione e alla rappresentazione della moderna società dei consumi analizzando l’evolversi della radio, della casa, della televisione dagli anni Cinquanta ai nostri giorni. In queste pagine si intrecciano storie, o meglio storiografie, di diverso genere che però si condizionano reciprocamente: la storia delle forme del comunicare e la storia dell’immagine come principale fonte di documentazione e d’accrescimento delle nostre conoscenze. Ne emerge un quadro ricco e articolato, che evidenzia i mutamenti intervenuti nella rappresentazione della società in rapporto alla diffusione dei diversi media e all’interpretazione dei fenomeni culturali.
LE FONDAZIONI. IL MOTORE FINANZIARIO DEL TERZO SETTORE
di G. Paolo Barbetta
pp. 133
Il Mulino, € 9,80
ISBN: 978-8815244826
Oltre a perseguire le finalità caritatevoli che le hanno caratterizzate sin dalle origini, le fondazioni svolgono oggi altri ruoli: promuovono la filantropia, sperimentano politiche e favoriscono la collaborazione tra attori diversi. Di origine privata o pubblica, sono state riscoperte perché particolarmente adatte ad affrontare problemi tipici delle società contemporanee. Da quelle civili a quelle bancarie, nel volume si spiega cosa sono e come nascono le fondazioni, si forniscono dati sul settore in Italia, si chiariscono i ruoli di istituzioni – né stato né mercato – utili a sostenere l’innovazione nel sistema di welfare.
DISTRETTI CULTURALI. DALLA TEORIA ALLA PRATICA
di G. P. Barbetta, M. Cammelli e S. Della Torre
pp. 227
Il Mulino, € 21,00
ISBN: 978-8815239617
In Italia il tema della valorizzazione dei beni culturali ha avuto un’evoluzione discontinua e laboriosa, limitando così il riconoscimento delle potenzialità delle risorse ambientali e culturali del paese. Le criticità che caratterizzano la gestione della cultura a livello nazionale si possono però affrontare con maggiori possibilità di successo attraverso i distretti culturali. Aree di rilevante interesse storico-culturale e paesaggistico, i distretti culturali rappresentano un esempio di sviluppo possibile grazie alla mobilitazione ed interazione di una pluralità di attori presenti nel territorio. Organizzazioni culturali, pubblica amministrazione, imprenditori e professionisti, integrando le rispettive funzioni e competenze, condividono strategie per valorizzare le risorse del territorio e generare nuove visioni di sviluppo economico e sociale. A partire dal 2005 la Fondazione Cariplo ha ideato e promosso un progetto finalizzato alla individuazione e creazione di distretti culturali sul territorio lombardo. Al progetto hanno preso parte esperti di economia, di diritto amministrativo, di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico che hanno collaborato con i territori coinvolti. Questo volume ci fornisce un racconto critico delle prime fasi di questa esperienza e ci propone un modello innovativo di intervento.
AIDA 1913-2013. STORIA E IMMAGINI DELL’AIDA PIÙ VISTA AL MONDO
di Gianfranco De Bosio
pp. 298
Il Saggiatore, € 29,00
ISBN: 978-8842819233
Trombettieri, soldati, porta insegne, flabelliferi. Radamès. Chiudono il corteo i prigionieri etiopi. Dalle gradinate dell’Arena, il pubblico ascolta incantato le note della marcia trionfale. È il 10 luglio 1982. È l’Aida di Gianfranco de Bosio. La più vista al mondo. Non è stato facile metterla in scena. Non bastavano le idee del regista, bisognava rifare la mitica Aida del 1913, quella del tenore Giovanni Zenatello e dello scenografo Ettore Fagiuoli. L’avventura di Gianfranco de Bosio comincia nell’estate del 1981. De Bosio, regista di teatro, televisione e cinema, conosce l’Arena come le sue tasche, ne è stato a lungo sovrintendente: ne conosce limiti e grandezze, conosce il pubblico che la frequenta. Decide di partire dai due bozzetti originali di Fagiuoli, il quale aveva capito che non serviva ricostruire l’Egitto, perché l’Egitto era già lì: l’Egitto era l’Arena di Verona. I suoi bastioni, le sue gradinate sapevano già di grand-opéra. A questo punto, e nel giro di neanche un anno, de Bosio deve compiere un’impresa titanica: recuperare foto, testimonianze, articoli, note di sartoria, tutto ciò che serve per ricreare e far rivivere l’Aida del 1913. “Aida 1913-2013” è il diario dei giorni che portarono al fatidico 10 luglio, ed è la cronaca dei trent’anni che seguirono. Il successo dell’Aida di de Bosio infatti fu talmente travolgente che fu riportata in scena non solo nella stagione teatrale successiva, ma quasi ogni anno fino al 2013.
LA BIENNALE DI VENEZIA. 55ª ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE. IL PALAZZO ENCICLOPEDICO
di M. Gioni
pp. 752
Marsilio, € 99,00
ISBN: 978-8831715584
Il 16 novembre 1955 l’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere umano, dalla ruota al satellite. Auriti lavorò per anni alla sua creazione, costruendo il modello di un edificio di 136 piani, che avrebbe dovuto raggiungere i 700 metri di altezza e occupare più di 16 isolati della città di Washington. L’impresa di Auriti rimase naturalmente incompiuta, ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accumuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti visionari che hanno cercato di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza. La 55ª Esposizione Internazionale d’Arte indaga queste fughe dell’immaginazione in una mostra che combina opere d’arte contemporanea e reperti storici, oggetti trovati e artefatti. Al centro dell’esposizione è una riflessione sui modi in cui le immagini sono utilizzate per organizzare la conoscenza e per dare forma alla nostra esperienza del mondo. La mostra è affiancata da 88 partecipazioni nazionali negli storici padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia.
FUORI NORMA. LA VIA SPERIMENTALE DEL CINEMA ITALIANO (2000-2012)
di A. Aprà (a cura)
pp. 151
Marsilio, € 15,00
ISBN: 978-8831716185
Questo volume intende analizzare, da diverse prospettive, un fenomeno che si è manifestato con evidenza negli ultimi anni, e che continua a manifestarsi: quello di un cinema (e di un video) “fuori norma”, fuori dalle regole correnti, controcorrente. Esso riguarda film di finzione, documentari, film di animazione, film sperimentali, corti, medi e lunghi, in pellicola o in video, che hanno l’ambizione di collocarsi al di fuori delle regole canoniche dei diversi generi per proporre esplorazioni innovative di forme espressive. L’indagine condotta ha rivelato un vasto universo, benché spesso sotterraneo, che testimonia di una vera corrente di nuovo cinema italiano che merita di essere indagata da vicino. C’è una esplosione di sperimentalismo indipendente, a volte diffusa solo nella rete. Essa è il segno da una parte di una insofferenza, e di una opposizione, alle forme consuete di produzione e distribuzione, dall’altra è certamente il risultato della presenza del digitale. Ci sono autori che hanno avuto una qualche forma di visibilità, come Paolo Benvenuti, Franco Piavoli, Tonino De Bernardi, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Daniele Cipri e Franco Maresco, Michelangelo Frammartino, Alina Marazzi, Corso Salani, Pietro Marcello, ma molti altri – la maggior parte – sono sfuggiti a una vera forma di distribuzione. Contribuiscono al volume saggisti, spesso giovani, che si sono interessati a queste “periferie” del nostro cinema.
I BENI DEL FAI E I DESIGNER DI FABRICA
pp. 72
Silvana, € 18,00
ISBN: 978-8836626236
La visita di dieci designer internazionali di FABRICA, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, in altrettanti Beni del FAI-Fondo Ambiente Italiano-dai parchi alle ville, dalle chiese ai castelli, passando dai boschi al mare-diventa occasione per scoprire le bellezze e le tradizioni di un’Italia da salvaguardare. Il design diviene il tramite per raccontare l’esperienza di un incontro e di un viaggio tra creatività contemporanea, storia, architettura e natura. Scatti fotografici, appunti, disegni, dialoghi, materiali, colori, textures e il contributo di artigiani locali raccontano la storia di ogni oggetto. L’attività di valorizzazione del patrimonio italiano, al centro della missione del FAI, si apre così a nuovi sguardi e a nuove interpretazioni creative.
Oltre la crisi – Cultura, occupazione, giovani nelle regioni del Mezzogiorno
Giovani, Mezzogiorno, cultura: sono questi i tre poli fondamentali su cui è strutturato questo interessante volume. Punto di partenza è la crisi economica degli ultimi anni, fenomeno che, pur nella sua drammaticità, permette di dare vita a nuove forme di investimento e di sviluppo. Nel nostro caso la cultura, uno dei pochi settori la cui domanda è in crescita, è individuata come volano principale per il decollo del Mezzogiorno. Sull’esempio dei Paesi del Nord Europa, la cultura deve diventare esperienza, personalizzazione, conoscenza per innescare un progresso che sia innanzitutto sociale e poi, di conseguenza, anche economico. L’obiettivo è, infatti, quello di produrre nel Mezzogiorno uno sviluppo duraturo e continuativo, basato su un legame sempre più stretto tra cultura e territorio, che produca formazione, conoscenza e divertimento, e coinvolga le realtà culturali locali. L’alleanza tra cultura e Mezzogiorno dà l’opportunità di creare benefici monetari, benefici immateriali legati all’identità, alla qualità della vita e al benessere, e un ulteriore indotto connesso al turismo e alle attività economiche collaterali.
Il volume è costituito da una serie di saggi, dedicati, inizialmente, a un’analisi dello stato dell’occupazione, dell’impresa e della cultura nel Mezzogiorno. Si passa, poi, a indicare le potenzialità del settore culturale, motore fondamentale per lo sviluppo del capitale sociale ed economico del Sud. Una riflessione attenta è dedicata agli strumenti che il settore pubblico mette a disposizione per incentivare l’investimento nell’industria culturale, e alle esperienze positive già attuatesi in questo senso. La parte finale è dedicata alle possibili linee di intervento sul quadro delineato.
Si tratta non solo di una ricerca accurata che indaga in maniera approfondita lo scenario attuale, ma anche di un testo con valenza progettuale e attiva, che propone soluzioni concrete alle problematiche e alle criticità riscontrate.
Pur essendo un volume scorrevole, comprensibile e interessante, potrebbe restringere il suo target di riferimento esclusivamente ad un pubblico di esperti del settore.
L’ottimismo realistico: fondamentale è il punto di vista positivo e proattivo che viene fornito sulla crisi e sui suoi effetti. Come prova della tesi esposta, il volume presenta interessanti casi pratici, nazionali e internazionali, in cui il connubio cultura, territorio, innovazione ha prodotto risultati durevoli e produttivi sul capitale sociale ed economico coinvolto.
Esperti di economia e cultura, lettori interessati a capire le dinamiche dell’attuale scenario economico e culturale dell’Italia e in particolare del Mezzogiorno.
Oltre la crisi – Cultura, occupazione, giovani nelle regioni del Mezzogiorno, Rubettino Editore 2012, a cura di S. Monti e M. Trimarchi, testi di V. Azzarita, M. Bernabè, F. Lanfranconi, 14 euro.
PRESENTAZIONI: QUELLO CHE I LIBRI NON DICONO
di Neal Ford, Matthew McCullough, Nathaniel Schutta
pp. 256
Apogeo, € 29,00
ISBN: 978-8850332458
Un testo pensato per chi ha l’esigenza di fare presentazioni chiare ed efficaci nei più svariati contesti, lavorativi e non: dalle riunioni commerciali alle dimostrazioni tecniche, passando per le esposizioni accademiche. Gli autori guidano il lettore attraverso le tre fasi della creazione di una presentazione vincente: pianificazione, realizzazione, esposizione. Il libro, con un approccio che lo differenzia da tutti gli altri sul tema, identifica una serie di modelli: i “mattoni” che è possibile utilizzare per costruire qualsiasi tipo di presentazione utilizzando strumenti come PowerPoint e Keynote e passa in rassegna gli errori più frequenti e le criticità che è bene evitare per non deludere il proprio pubblico.
BIG SOCIETY. CONTENUTI E CRITICHE
di Francesco Vespasiano, Monica Simeoni
pp. 160
Armando, € 15,00
ISBN: 978-8866772071
I neoliberisti europei accusano i governi socialdemocratici di avere generato costosissimi apparati statali di servizi sociali. È stato così proposto un programma di costruzione della Big Society, finalizzato alla riduzione della povertà, alla lotta contro le disuguaglianze sociali e all’incremento del benessere, trovando misure di welfare sociale, per evitare di ridurre quelle di welfare statale. Purtroppo, come gli autori di questo libro chiariscono, la speranza nella creazione della Big Society sta vacillando: si sta dimostrando politicamente, economicamente e socialmente debole.
SIGNIFICATO E DIGNITÀ DELL’UOMO NEL CONFRONTO INTERCULTURALE
di C. Cunegato, Y. D’Autilia, M. Di Cintio (a cura)
pp. 208
Armando, € 18,00
ISBN: 978-8866772712
L’epoca storica attuale presenta uno scenario che oscilla tra la possibilità di uno scontro delle civiltà e quella di un autentico dialogo interculturale: perché quest’ultimo si possa realizzare occorre superare la concezione normativa della civiltà, per cui una, di solito quella occidentale, viene elevata a modello universale, condannando le altre o all’assimilazione o alla distruzione. Lo scopo di questo volume è quello di avviare una riflessione su tale tematica nella convinzione che ciò sia necessario per affrontare in maniera consapevole le incognite del nostro futuro globale.
LA LINGUA COLORA IL MONDO. COME LE PAROLE DEFORMANO LA REALTÀ
di Guy Deutscher
pp. 241
Bollati Boringhieri, € 23,50
ISBN: 978-8833923390
“L’idioma di una nazione – così ci viene spesso detto – riflette la sua cultura, la sua psiche e le sue modalità di pensiero. Le popolazioni che vivono nei climi tropicali, così corrive, lasciano per strada le consonanti, mentre il tedesco, così metodico, è un veicolo ideale per formulare con precisione i concetti filosofici. Nelle impervie intonazioni del norvegese si coglie l’eco dei fiordi scoscesi, il francese è la lingua romantica par excellence, l’inglese è un idioma adattabile, e… l’italiano, ah, l’italiano!”. Il dibattito sulla lingua è antico. Dopo decine di anni di confronti e dispute i linguisti sono oggi quasi unanimi nel dire che tutte le lingue sono fondamentalmente simili e pertanto incapaci di filtrare in modo differente la percezione del mondo.
OLTRE IL CRISTIANESIMO
di Marco Vannini
pp. 314
Bompiani, € 14,00
ISBN: 978-8845273780
In questo saggio, Marco Vannini – tra i più eminenti studiosi della tradizione spirituale cristiana – sonda i vasti territori della mistica non solo occidentale ma anche orientale. Da Meister Eckhart al brahmanesimo e al buddismo, per giungere alla meditazione del monaco cristiano-hindu Henri Le Saux, si compone il quadro concettuale di un ardito viaggio nel segreto dello “Spirito”. L'”uomo distaccato” del misticismo radicale di Eckhart, per il quale l’uomo ama veramente in quanto diviene l’amore stesso, si incontra con l’assenza di fine del Buddha inverandosi nel messaggio cristiano, messaggio dello Spirito, al di là di ogni apparente fideismo, di ogni apparente religiosità o dottrina del Libro.
STORIA DELLA SIRIA CONTEMPORANEA
di Mirella Galletti
pp. 274
Bompiani, € 10,00
ISBN: 978-8845256424
Nuova edizione aggiornata alle rivolte della primavera araba. Questa storia della Siria, la prima apparsa in Italia, ricostruisce in una narrazione avvincente i tormentati sviluppi storico-politici della nazione, dedicando ampio spazio agli aspetti culturali della società siriana e al complesso mosaico etnico e religioso della regione. Ripercorrendo le tappe fondamentali del cammino verso l’indipendenza, i contrasti e i conflitti con gli stati limitrofi, la genesi delle attualissime questioni curda, libanese e palestinese, il libro consente di comprendere il ruolo centrale della Siria nello scacchiere mediorientale, immergendosi al tempo stesso nell’atmosfera incantata di una nazione ancora misteriosa e ricca di tradizioni.
NATURA SPA. LA TERRA AL POSTO DEL PIL
di Gianfranco Bologna
pp. 164
Bruno Mondadori, € 14,00
ISBN: 978-8861598386
L’economia ha sempre ragionato sulla natura del valore, ma non sul valore della natura. Non abbiamo attribuito un valore ai sistemi idrici, alla rigenerazione del suolo, alla composizione chimica dell’atmosfera, alla ricchezza della biodiversità, alla fotosintesi (e questi sono soltanto esempi). Così le nostre società raggiungono livelli di deficit nei confronti dei sistemi naturali ben superiori al deficit economico legato alla crisi. Questo libro spiega che possiamo, che dobbiamo, cambiare rotta. Rimettendo al centro il valore del patrimonio ecologico, per costruire un mondo sostenibile, equilibrato e vicino alla natura.
LA LETTERATURA POST-COLONIALE. DALL’IMPERO ALLA WORLD LITERATURE
di Silvia Albertazzi
pp. 226
Carocci, € 17,00
ISBN: 978-8843068876
Nel ripercorrere le tappe delle scritture non metropolitane, dalla colonizzazione dell’immaginario d’oltremare ad opera delle grandi potenze occidentali alla decolonizzazione e postcolonizzazione letteraria del secondo Novecento, fino alle storie recenti e recentissime che raccontano l’11 settembre 2001 da un “altro” punto di vista, il volume invita a leggere, studiare e far dialogare le letterature del mondo. L’obiettivo è definire (o lasciarsi definire da) una letteratura senza frontiere, che contamina stili, generi e tematiche, e in cui si attua uno scambio fecondo tra periferia e centro, in un contagio positivo senza soluzione di continuità.
ECONOMIA, RELIGIONE E MORALE NELL’ISLAM
di Ersilia Francesca
pp. 247
Carocci, € 18,00
ISBN: 978-8843068067
I principi etici presenti nel Corano e nella tradizione profetica non hanno una specificità “islamica” ma rispondono a una scala di valori comune a molte religioni; tuttavia è partendo da tali principi che l’economia islamica, dal secondo dopoguerra in poi, si è proposta come modello alternativo al socialismo e al capitalismo. Si è quindi affermato un sistema bancario che non fa ricorso all’interesse ma si basa su contratti partecipativi, e contemporaneamente si è fatto strada un modello islamico di welfare. Come le altre grandi religioni, l’islam si fa portatore oggi di istanze di giustizia e di ricerca del bene comune, partendo dal presupposto che l’uomo vada collocato al centro dell’agire sociale ed economico.
DIZIONARO DI MICROFINANZA. LE VOCI DEL MICROCREDITO
di G. Pizzo, G. Tagliavini (a cura)
pp. 809
Carocci, € 79,00
ISBN: 978-8843065967
La microfinanza figura tra le grandi innovazioni sociali della nostra epoca. A livello internazionale, in contesti sociali e culturali molto diversi, essa si è rivelata una risposta efficace e sostenibile nell’azione di contrasto alla povertà e all’esclusione. La microfinanza e il microcredito – che ne è la parte più evidente e riconosciuta – affondano le proprie radici nel mutualismo europeo e nella finanza popolare di tutti i continenti. Negli ultimi anni, di fronte alle crescenti insufficienze della finanza mainstream, i progetti e le organizzazioni più avanzate vanno aprendo nuove frontiere che guardano alla finanza sociale e alla finanza etica come parti integranti di una strategia di finanza inclusiva.
ARCHITETTURA E STORIA. PARADIGMI DELLA DISCONTINUITÀ
di Carlo Olmo
pp. 188
Donzelli, € 29,00
ISBN: 978-8860368782
L’architettura rappresenta una delle più importanti testimonianze della presenza dell’uomo sulla terra. In questo senso non solo è legata alla storia: è essa stessa storia per eccellenza. Basterebbe ricordare il tormentone che ogni anno si scatena quando si tratta di individuare qualche architettura o qualche luogo da aggiungere al “patrimonio dell’umanità”. Eppure la sua interpretazione viene spesso lasciata alle forme come alle ideologie che essa veicola. La stessa lingua con cui questa storia così fondamentale si racconta appare presa in prestito: dalla storia dell’arte come dalla sociologia, dal romanzo come dalla giurisprudenza. Quella che si dichiara essere la testimonianza per eccellenza non fa spesso i conti neanche con il significato della stessa parola “testimonianza”.
VITE SEGRETE DEI GRANDI ARTISTI. TUTTO CIÒ CHE NON VI HANNO MAI VOLUTO RACCONTARE SUI PIÙ GRANDI MAESTRI
di Elizabeth Lunday
pp. 288
Electa, € 19,90
ISBN: 978-8837093549
“Vite segrete dei grandi artisti” narra le vicende meno note dietro le quinte dell’arte, con aneddoti curiosi e a volte scandalosi sui grandi maestri di tutti i tempi, da Leonardo (accusato di sodomia), a Caravaggio (colpevole di omicidio), a Edward Hopper (violento nei confronti della moglie). Scoprirete che Michelangelo emanava un odore così disgustoso che i suoi assistenti non sopportavano di lavorare accanto a lui, che Vincent van Gogh ogni tanto mangiava il colore direttamente dal tubetto e che Georgia O’Keeffe amava dipingere senza veli. Una lezione di storia dell’arte che non dimenticherete facilmente!
METAMORFOSI DELLE ROVINE
di Marcello Barbanera
pp. 110
Electa, € 19,00
ISBN: 978-8837095512
Il saggio prende le mosse dalla constatazione che faceva Arnaldo Momigliano e cioè che le tracce della nostra storia nei monumenti, nel paesaggio sono così imponenti da incuriosirci e obbligarci a studiare il passato per capire una parte importante di noi stessi, soprattutto in un’epoca in cui il modello culturale occidentale, quello che affonda le sue radici nel mondo classico, pare sospinto verso una marginalità che si frantuma nell’impatto con altre culture ansiose di emergere. Comprendiamo così come le rovine conservino da un lato l’immagine di “memento mori”, allusione romantica alla transitorietà di ogni opera umana, al passaggio inesorabile del tempo, al declino delle civiltà, al disfacimento delle culture, profezia di un destino possibile perché non c’è requie alla distruzione; dall’altro esse costituiscono fortunatamente il simbolo della caparbia resistenza degli esseri umani di fronte alle sciagure peggiori e serbano il carattere distintivo e inalienabile della nostra identità culturale.
L’ETÀ DELLA MORTE DELL’ARTE
di Francesco Valagussa
pp. 182
Il Mulino, € 18,00
ISBN: 978-8815245465
Maestra dei popoli, l’arte domina gli esordi di ogni civiltà ma finisce con il cedere sempre più spazio al pensiero concettuale. In passato ha prodotto le grandi visioni del mondo, ora è la scienza a fondare il sistema del sapere. In questo volume l’autore illustra come la morte dell’arte riguardi l’identità dell’Europa e metta a rischio il carattere stesso della nostra civiltà. Eppure l’Occidente, proprio nella consapevolezza di questo pericolo, ha sempre cercato nuove forme, nuove tendenze, nuovi stili per ricreare continuamente la forma artistica. L’Europa è soltanto un sinonimo di “morte dell’arte”, o piuttosto è ricerca continua di alternative per tenerla in vita?
VENEZIA. NASCITA DI UN MITO ROMANTICO
di John J. Norwich
pp. 285
Il Saggiatore, € 12,00
ISBN: 978-8856503777
L’esistenza della Serenissima Repubblica è stata stroncata nel 1797 da un giovane Napoleone Bonaparte. Ma dopo che cosa è accaduto? Persa per sempre la propria indipendenza, Venezia diventò meta di giovani milord inglesi che vi facevano tappa per qualche settimana di blanda sregolatezza prima del ritorno a casa, con qualche Canaletto e un inizio di gonorrea. Come raccontare gli anni del XIX secolo senza annoiare e senza deprimersi? Lord Norwich ha scelto di guardare Venezia con gli occhi dei suoi visitatori o di coloro che scelsero di viverci. Ecco quindi il breve soggiorno di Napoleone e Byron ammaliatore di gentildonne della città; Rawdon e Horatio Brown, rappresentanti di spicco della colonia britannica; Henry James, Constance Fenimore Woolson…
L’EQUIVOCO DEL SUD. SVILUPPO E COESIONE SOCIALE
di Carlo Borgomeo
pp. 199
Laterza, € 12,00
ISBN: 978-8858107416
Parlare di Mezzogiorno è diventato perfino noioso: l’impressione è che sia una questione irrisolvibile. Metà degli italiani pensa che al Sud siano stati dati soldi; l’altra metà denuncia l’insufficienza delle risorse e l’incoerenza delle politiche adottate. Al di là di interventi sbagliati, sprechi, incapacità, c’è stato un errore di fondo: condannare il Sud a inseguire il livello di reddito del Nord, a importare modelli estranei alla cultura e alle tradizioni e a sviluppare, di fatto, una dimensione politica di dipendenza. Per spezzare questa logica bisogna introdurre una profonda discontinuità, a partire dalla consapevolezza della natura vera del divario. Il Sud è meno ricco del Nord, ma la distanza più grave è nei diritti di cittadinanza, nella scuola, nei servizi sociali, nella cultura della legalità.
CRONACHE BIRMANE
di Guy Delisle
pp. 272
Rizzoli, € 18,00
ISBN: 978-8817065283
In “Cronache birmane”, esattamente come in “Cronache di Gerusalemme”, Guy Delisle accompagna la moglie Nadège in missione per Medici senza Frontiere: i due – insieme al figlio di pochi mesi, vero protagonista di questo graphic novel -, trascorrono più di un anno in Birmania ai tempi della dittatura militare, vivendo le stesse difficoltà della popolazione vessata dal regime. Vicino di casa di “The Lady”, com’è chiamata Aung San Suu Kyi allora agli arresti domiciliari, Delisle scopre una società oppressa ma anche un popolo aperto e generoso. Buddismo e dittatura militare, paesaggi selvaggi e templi meravigliosi, monaci in processione e drogati di eroina, Aids e miniere, monsoni e Ong per un altro reportage del canadese dalla matita pungente e poetica.
LA MEMORIA DEGLI UFFIZI
di Francesco M. Cataluccio
pp. 184
Sellerio, € 14,00
ISBN: 978-8838930188
“Agli Uffizi ci si andava da bambini, alle domeniche. Non frequentando la nostra famiglia, nel giorno di festa, alcuna funzione religiosa, il babbo ci conduceva di mattina al rito laico dell’osservazione dei quadri, che precedeva quello pagano del primo pomeriggio alle partite di calcio della Fiorentina, nello Stadio di Campo di Marte, affollato di figure concave e convesse, progettate da Pier Luigi Nervi. Verso le dieci, mentre la mamma (pessima cuoca) si industriava a preparare l’unico vero pranzo della settimana, nostro padre ci portava a visitare una sala, sempre diversa, a rotazione, della Galleria degli Uffizi”. Questo libro è l’occasione per raccontare molte storie dei dipinti e anche dello scrittore che, nato a Firenze, per una decina d’anni, quando era ragazzino, fu portato dai genitori a visitare gli Uffizi, in una sorta di educazione alla bellezza e alla vita, fatta di aneddoti curiosi, giochi con le immagini e familiarizzazione con un luogo dove è racchiuso il segreto della nostra vita immaginaria. Un racconto che è anche un’originale guida per “veder sapendo e scegliendo”.
PUNTI DI VISTA. IDENTITÀ, CONFLITTI, MUTAMENTI
di O. Eberspacher (a cura)
pp. 63
Silvana, € 10,00
ISBN: 978-8836626113
Il progetto Punti di vista, curato da Fabio De Chirico e Ludovico Pratesi, mette a confronto, nelle sale di Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale di Cosenza, i grandi maestri del passato con le opere di tredici artisti italiani delle ultime generazioni attraverso una trama di dialoghi e corrispondenze di carattere simbolico che lega la pittura dal Rinascimento al Novecento con altri linguaggi espressivi come la scultura, l’installazione, la fotografia o il video, più consoni a esprimere le esperienze complesse della contemporaneità. Un dialogo che contribuisce a evidenziare nuovi punti di vista sulla storia dell’arte del passato, attraverso itinerari simbolici e slittamenti di senso che propongono possibili approfondimenti sul rapporto fra tradizione e modernità, tecnica e pensiero, all’interno di una cornice solenne come Palazzo Arnone che, grazie alla sua recente ristrutturazione, si pone come ideale luogo di incontro tra le arti di ieri e di oggi.
TORINO. FORME E OMBRE DELLA CITTÀ
di Sergio Finesso, Gigliola Foschi
pp. 167
Silvana, € 30,00
ISBN: 978-8836626366
Attraverso gli scatti raccolti in questo volume, Sergio Finesso (Alessandria, 1950) ci conduce nei meandri di una Torino di volta in volta magica, positivista e rigorosa. Tra assonanze e improvvisi scarti, utilizzando rullini in bianco e nero e una macchina fotografica a bassa risoluzione, Finesso avanza a zigzag nello spazio e nel tempo: parte da giardini e piazze barocche, inserisce un ricordo delle mura romane, rivela squarci di architetture del Ventennio, fino a mostrarci il recentissimo Arco Olimpico e l’altrettanto recente Fontana Igloo di Mario Merz. Soprattutto riesce a mostrarci, grazie al suo sguardo ancora capace di stupirsi e a quello della sua macchina “con una lente di plastica” (una Diana F+), come una città possa divenire uno spettacolo avvincente ed enigmatico.
Eserciti di carta: come si fa informazione in Italia
il libro analizza lo stato del giornalismo italiano attuale e la sua evoluzione negli ultimi vent’anni. Autori del saggio sono Ferdinando Giugliano editorialista del “Financial Times”, e John Lloyd collaboratore del “Financial Times” e di “Repubblica”, che hanno raccolto diverse interviste con alcuni dei giornalisti professionisti più influenti e conosciuti del nostro paese. Da Enrico Mentana a Giuliano Ferrara, da Eugenio Scalfari a Vittorio Feltri, il libro ripercorre la storia della carta stampata, l’avvento della televisione e il rapporto tra l’informazione e la politica nel nostro paese, dove è nota la mancanza di editori puri.
suddiviso per capitoli, il libro ripercorre le vicende più recenti del panorama giornalistico: dal caso delle dimissioni del direttore dell’Avvenire, alle dieci domande di Repubblica rivolte da Giuseppe D’Avanzo all’allora premier Silvio Berlusconi, all’analisi dello share del Tg1 durante l’era Minzolini. Un saggio denso di dati e contenuti per comprendere come si è evoluto il mondo della professione giornalistica e il suo rapporto con il pubblico- lettori e cogliere anche il senso della profonda crisi che il settore sta attraversando.
ogni capitolo affronta in modo discorsivo l’argomento prescelto, intervallando i dati alle interviste realizzate, rendendo così un saggio informativo molto simile alla forma di un piacevole romanzo.
spesso il punto di vista degli autori del libro traspare troppo chiaramente nella stesura del testo. Sebbene in dati raccolti siano utili e veritieri, tuttavia in alcuni passaggi non sono riportati in modo oggettivo.
interessante il capitolo dedicato all’avvento dei blog, temuti rivali della professione giornalistica, che invece si stanno rivelando sempre più degli alleati preziosi, degni di nota e di credito. Il capitolo narra della nascita di alcuni dei siti di informazione online più famosi come Il Post, Linkiesta, Dagospia e LaVoce.info, quest’ultimo gestito da professori universitari che hanno ottenuto un notevole successo scrivendo notizie economiche spesso tralasciate dalla grande informazione e facendo un lavoro di fact- checking sulle affermazioni dei politici, che nella maggior parte dei casi non venivano mai verificate dai giornalisti stessi.
assidui fruitori di giornali e telegiornali e a quanti non si arrendono ad un’informazione manipolata dalla politica e dagli introiti pubblicitari. Per avere una panoramica più ampia degli episodi che sono avvenuti negli ultimi anni, per comprenderli, a distanza di qualche mese, in modo più definito.
Eserciti di carta: come si fa informazione in Italia, di Ferdinando Giuliano e John Lloyd , Feltrinelli euro 18.
ARTErnativa.Come spiegare l’Arte a una CAPRA! CAPRA! CAPRA!
Un manuale di storia dell’arte davvero “arternativo”, in cui ad illustrare le opere sono tre buffi pseudo-critici a fumetti.
Suddiviso in cinque capitoli, incentrati rispettivamente su temi quali lavoro, tragedia, sport e giochi, passatempi e vacanze, per finire con la salute, questo manuale ripercorre la storia dell’arte in compagnia di Alghè, Spassky e Hardla, tre inconsuete guide che illustrano i dipinti in modo originale: ecco allora che “L’Uomo Vitruviano” è presentato come l’insegna di una palestra, “La Gioconda” appare come una presenza che disturba la vista del panorama toscano, e la Giuditta del Caravaggio è in realtà una parrucchiera inesperta.
La lettura ironica dell’arte proposta da “ARTErnativa” è certamente uno spunto piacevole per rispolverare la conoscenza di capolavori su tela in modo divertente e giocoso.
Un manuale irriverente come questo deve presupporre una conoscenza minima della storia dell’arte: consegnare nelle mani di un bambino o di un neofita “ARTErnativa” potrebbe indurre in errore. Il terzo episodio della Novella di Nastagio degli Onesti del Botticelli potrebbe esser davvero creduta una rappresentazione in chiave rinascimentale delle riunioni di condominio.
Alghè, Spassky e Hardla, i tre personaggi protagonisti, sono la trasposizione a fumetto dei tre autori: . La grafica del libro è però a firma di Walter Leoni, fumettista, vignettista e illustratore.
E’ caldamente indicato per chi vuole farsi due risate e guardare i capolavori dell’arte da un nuovo punto di vista. E, perché no: lo consigliamo a chi volesse sfoderare qualche battuta di spirito durante una visita al museo.
“ARTEernativa. Come spiegare l’Arte a una CAPRA! CAPRA! CAPRA!” è edito da Dentiblù. Humor & Comics e acquistabile a 12,90 euro.
ISBN 978-88-89786-38-3
Da tempo, ormai, il marketing ha scoperto le potenzialità offerte dalla rete e dagli strumenti del web 2.0. Le community virtuali hanno visto progressivamente crescere la loro sfera d’influenza e, sempre più spesso, sono considerate veri e propri target a cui mirare con una comunicazione specifica. I social network e i siti di social book marking si sono rivelati ottimi strumenti per migliorare la link popularity, aumentare il traffico dei siti internet, rafforzare il brand e contribuire alla costruzione della web reputation, e l’article marketing viene sfruttato da un numero crescente di aziende.
Di pari passo con la mutazione di approccio al marketing, la rivoluzione della partecipazione si sta espandendo a macchia d’olio e sono sempre più i settori produttivi e le pratiche culturali contagiate e sedotte dalla sua diffusione. Nel campo dell’editoria, a questo proposito, sono stati raggiunti esiti molto interessanti: dopo la creazione di reti sociali, più o meno a maglie larghe, per lo scambio dei libri e lo sviluppo dell’editoria sociale, quest’oggi si vuole condividere la scrittura e la produzione dei volumi, sviluppata rigorosamente dal basso.
E’ questo il caso di Pendolibro, un’iniziativa lanciata dal social book magazine Libreriamo, dedicato alla promozione della lettura, dei libri e della cultura in generale. Il progetto è pensato per coinvolgere in prima persona quanti fra gli oltre dieci milioni di italiani che si mettono in moto ogni giorno, per motivi di studio e di lavoro, hanno la passione della scrittura e vogliono raccontare la loro esperienza, fatta di emozioni, incontri, sogni e rabbia. L’iniziativa vuole spronare i viaggiatori a rivelare la dimensione intima e relazionale dell’esperienza quotidiana, invitandoli a dare libero sfogo alla fantasia e a diventare protagonisti di un’opera editoriale condivisa.
Con una selezione di questi racconti, condotta dalla redazione di Libreriamo con il contributo di alcuni illustri critici italiani, sarà infatti prodotto e editato un e-book, che verrà poi pubblicato e condiviso gratuitamente su internet. La scelta di servirsi delle nuove tendenze del web 2.0 per dare vita ad un’iniziativa sperimentale, volta alla promozione della lettura, trova la sua ragion d’essere nella forte motivazione di questo team editoriale, che sostiene apertamente il libro come strumento di crescita culturale e come propulsore della democratizzazione del pensiero pubblico.
L’editoria digitale in Italia è un mercato giovane, ma destinato a crescere molto rapidamente. E’ un settore che si presta a molteplici sperimentazioni ed è altamente probabile che nel prossimo futuro le soluzioni più innovative e radicali vengano proprio dal mondo degli utenti e da progetti che sappiano proporre nuove modalità di coinvolgerli nella creazione del valore e dei contenuti.
Emerge così, chiaramente, come anche in Italia la diffusione degli strumenti del web 2.0 stia profondamente cambiando sia l’approccio delle aziende al marketing e alla comunicazione, sia i processi di produzione culturale, ridefinendo regole, ruoli e modalità. L’humus creativo e di sperimentazione che si pone alla base di questi fenomeni può costituire una fonte di stimoli importante per lo sviluppo della società contemporanea e per la riconversione dell’economia del Paese.
MILLE ANNI DI ARCHITETTURA ITALIANA IN RUSSIA
A cura di D. Svidkovskij, F. Belgiojoso, S. Zanardi Landi
pp. 336
Allemandi, 90,00 €
ISBN: 978-8842221524
Centinaia di architetti italiani nel corso dei secoli giunsero a prestare il loro lavoro e la loro creatività a Mosca e a San Pietroburgo alla corte degli Zar. Dalla combinazione del loro gusto e delle loro tecniche con le antiche tradizioni che trovarono in loco nacquero capolavori della storia dell’architettura ancora poco noti al grande pubblico. A settant’anni dalla monumentale opera di Ettore Lo Gatto “Gli artisti italiani in Russia”, ritrovamenti e recenti restauri permettono di attribuire rilevanza ancora maggiore all’apporto italiano nei fecondi intrecci culturali tra i due Paesi. In questo libro sono esaminati monumenti chiave dell’architettura russa, dalle opere della scuola di Vladimir del XII secolo, al Cremlino di Mosca, le cui torri, cattedrali e palazzi furono creati da maestri provenienti da diverse realtà architettoniche dell’Italia rinascimentale, quali il milanese Pietro Antonio Solari, il bolognese Aristotele Fioravanti o il toscano Pietro Annibale. Il volume segue secolo dopo secolo l’apporto degli architetti e delle maestranze italiane all’arte delle costruzioni in Russia: dopo i fasti del Quattrocento sono esaminate le opere barocche e neoclassiche che Francesco Bartolomeo Rastrelli e Giacomo Quarenghi costruirono nella capitale del nord. L’influenza italiana è rimasta fino ai nostri giorni, e gli architetti delle Avanguardie furono egualmente pervasi della cultura artistica peninsulare, come dimostra il progetto di Brasini per il concorso del Palazzo dei Soviet.
SEMANTIC WEB. TRA ONTOLOGIE E OPEN DATA
di A.A.V.V.
pp. 234
Apogeo, 19,00 €
ISBN: 978-8850332144
Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web, teorizzava nel 2001 la creazione di un “Web semantico”, definito come “una estensione del Web attuale in cui all’informazione è dato un ben determinato significato, facilitando la cooperazione tra i computer e le persone”. In altre parole, un Web in cui l’enfasi si sposta dai documenti – e dalla relativa interpretazione da parte degli umani – ai dati e al loro significato, in modo da consentirne l’interpretazione da parte degli elaboratori. Dopo più di dieci anni la visione futuribile di Berners-Lee, pur essendo ancora ben lontana da una compiuta realizzazione, pervade sempre di più, spesso in maniera trasparente agli utenti, il Web che già conosciamo, e si propone come una delle più importanti linee di sviluppo per il futuro, anche grazie alle iniziative Open Data. In questo libro, dopo aver ricostruito l’evoluzione delle tecnologie che progressivamente hanno cercato di “fornire significato al Web”, gli autori esaminano in dettaglio le singole parti costitutive del Web semantico: dai metodi per la rappresentazione dei dati alle ontologie, ai linguaggi di interrogazione, alle tecnologie per il ragionamento automatico. L’esposizione è tecnicamente rigorosa ma accessibile; il testo infatti, oltre che ai professionisti e agli studenti in ambito informatico, si rivolge a tutti coloro che, nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni, vogliano avere un quadro d’insieme su questa tendenza emergente del Web.
PARLARE CIVILE. COMUNICARE SENZA DISCRIMINARE
a cura di Redattore Sociale
pp. 180
Bruno Mondadori, 15,00 €
ISBN: 978-8861599284
Le parole possono essere muri o ponti. Possono creare distanza o aiutare la comprensione dei problemi. Le stesse parole usate in contesti diversi possono essere appropriate, confondere o addirittura offendere. Quando si comunica occorrono dunque precisione e consapevolezza del significato, del peso delle parole. Non è facile, ma è necessario per “parlare civile”. Questo libro mette insieme inchiesta giornalistica, sociale e linguistica, con lo scopo di approfondire i principali temi a rischio discriminazione (disabilità, genere, immigrazione, povertà ed emarginazione, prostituzione, religioni, minoranze e salute mentale), e il linguaggio per parlarne.
LA RADIO IN ITALIA. STORIA, MERCATI, FORMATI, PUBBLICI, TECNOLOGIE
a cura di T. Bonini
pp. 358
Carocci, 30,00 €
ISBN: 978-8843068036
Chi ascolta la radio? Come è cambiato il suo pubblico? Perché tutte le emittenti trasmettono Adele? Che cosa significa fare la radio ai tempi di Facebook? Nel rispondere a queste domande, il volume disegna una mappa del paesaggio radiofonico italiano nell’epoca della società in rete, avvalendosi di 1146 ore di radio analizzate nel dettaglio, dai formati dell’informazione a quelli dell’intrattenimento musicale pop e classico. Viene così offerta una panoramica del presente e del futuro prossimo della radiofonia italiana che prende in esame i generi attuali, lo stato di salute del mercato pubblico e privato, la radiofonia comunitaria e quella delle università, il cambiamento del valore dell’audience, l’incrocio con i social media, le nuove tecnologie digitali all’orizzonte, il futuro degli archivi sonori storici, i nuovi servizi di distribuzione della musica che stanno scalzando il primato della radio come medium musicale. Gli autori, studiosi e professionisti della radio, ci restituiscono l’immagine di un mezzo nel guado tra l’epoca del broadcasting e quella del networking.
L’ETÀ BAROCCA. LE FONTI PER LA STORIA DELL’ARTE (1600-1750)
di Tomaso Montanari
pp. 810
Carocci, 51,00 €
ISBN: 978-8843065929
Il volume è la prima antologia italiana delle risposte scritte che l’Europa dell’età barocca ha dato all’arte figurativa. Riunisce oltre seicento testi diversissimi per qualità, genere, funzione: dalle pagine di Shakespeare agli inventari e ai contratti perla realizzazione di opere d’arte. Questa scelta si deve alla convinzione che la risposta critica all’arte figurativa “non involge solo il nesso tra opera e opere, ma tra opera e mondo, socialità, economia, religione, politica e quant’altro occorra” (Roberto Longhi). Il testo introduttivo è concepito in stretta dipendenza dall’antologia, con il fine di illuminarne il montaggio e mostrare alcuni dei nessi principali che costruiscono ogni sezione, facendo del libro uno strumento didattico che fino ad oggi non esisteva.
GLI OGGETTI E LA VITA. RIFLESSIONI DI UN RIGATTIERE DELL’ANIMA SULLE COSE POSSEDUTE, LE EMOZIONI, LA MEMORIA
di Giovanni Starace
pp. 249
Donzelli, 17,50 €
ISBN: 978-8860368584
Quanto contano gli oggetti nella nostra vita? Chi non ne custodisce qualcuno gelosamente? Chi non ha dovuto sgomberare la casa di una persona cara scomparsa? Chi non ha, almeno una volta, deciso di iniziare una collezione? In quale misura essi rappresentano una materializzazione della nostra memoria? Gli oggetti sono lo specchio di quello che siamo e di quello che siamo stati, delle persone che popolano la nostra esistenza e di quelle che ci hanno accompagnato nelle fasi della vita. Ciascuno di noi costruisce mediante gli oggetti larghi tratti di storia personale. Gli oggetti materiali, infatti, sono parte integrante della nostra vita psichica ed emotiva, contribuiscono a costruire la nostra personalità, partecipano alla formazione del nostro carattere, con diverse modalità a seconda dei periodi della vita. Perché conserviamo? Perché buttiamo? Il possesso degli oggetti garantisce una continuità del proprio sé lungo la vita; laddove si disperdono gli oggetti diventano i testimoni della rottura dell’integrità della persona, ma in altri casi la loro eliminazione può rappresentare anche una tensione liberatoria, che coincide con la volontà di dare spazio a nuove esperienze. Gli oggetti sono parte integrante delle relazioni tra le persone, seguono da vicino i rapporti d’amore, marcano le storie familiari… Quelli delle persone care scomparse restano nella vita di ciascuno, al pari, o anche più, della memoria della persona stessa…
IL SUBLIME AL TEMPO DEL CONTEMPORANEO
di Vittorio Gregotti
pp. 253
Einaudi, 18,00 €
ISBN: 978-8806215699
I fondamenti dei progetti di architettura di successo mediático hanno proposto negli ultimi trent’anni un rovesciamento dell’idea di sublime come identificazione con la cultura del capitalismo finanziario globalizzato. Ciò impedisce ogni presa di coscienza di una distanza critica che permetta di leggere le contraddizioni che presiedono lo stato attuale delle cose e la costituzione di linguaggi capaci di proporre possibilità alternative. Le illusioni che hanno connesso, con straordinari risultati, razionalismo e Repubblica di Weimar, costruttivismo e prima rivoluzione sovietica, non ci sono più consentite; ma ciò non significa che le forme dell’architettura non debbano essere volte anche oggi alla ricerca della verità, che non è prima ma è nella concreta forma della nuova cosa; anche attraverso la finzione ma mai attraverso la menzogna. Forme che debbono costruire possibilità altre di conoscenza, senza rispecchiamenti di ideologie come falsa coscienza. Per Gregotti è quindi importante opporsi a qualsiasi disgiunzione dell’architettura non solo dalla politica ma anche dal contesto, dalla coscienza della storia, dall’uso, dalla regola come misura di ogni eccezione, al fine di mettere in atto, per mezzo delle forme dell’architettura, una nuova critica positiva della realtà capace di proporre una modificazione creativa dello stato delle cose.
PERCHÉ. LE SFIDE DI UNA DONNA OLTRE L’ARTE
di De Domizio Durini Lucrezia
pp. 217
Electa, 15,00 €
ISBN: 978-8837094720
Attraverso il racconto di una testimone privilegiata, che ha vissuto e vive in prima persona, da più di quarant’anni, eventi che hanno definito il DNA sociale e politico tra la fine degli anni sessanta e l’inizio del nuovo secolo, il libro traccia un’immagine inedita, ricca di spunti psicologici e di riflessioni sul mondo della cultura e dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Con partecipazione e precisione storica sono ricostruiti episodi importanti per comprendere anche il momento che stiamo attraversando e avere gli strumenti per combattere e superare le difficoltà che condizionano le nostre possibilità di crescita.
ENCICLOPEDIA DELLE ARTI CONTEMPORANEE. PORTATORI DEL TEMPO. IL TEMPO INTERIORE
di A. Bonito Oliva
pp. 427
Electa, 75,00 €
ISBN: 978-8837091637
Il filo conduttore è, questa volta, il “Tempo interiore”, il nucleo irradiante l’opera di Freud. L’entrata in campo della psicanalisi crea infatti nei vari linguaggi dell’arte il bisogno di una rappresentazione soggettiva della temporalità intesa come campo di un vissuto personale e non soltanto razionale; l’espressionismo di Kirchner, l’astrattismo di Kandinskij e di Klee, il surrealismo di Breton, Dalì, Ernst, il monologo interiore di Joyce ne sono un esempio. Il volume è diviso come il primo in sezioni tematiche: musica, teatro, cinema, arti visive, new media, fotografia, letteratura, affidate a noti intellettuali specialisti in materia, e si conclude con un saggio di sintesi e raccordo dell’ideatore dei progetto. Ogni saggio è accompagnato da “medaglioni”, brevi interventi affidati ad artisti e studiosi che indagano un autore, un’opera o un aspetto della contemporaneità legato alle sezioni tematiche. Introduzione di Franco Rella.
ESERCITI DI CARTA. COME SI FA INFORMAZIONE IN ITALIA
di Ferdinando Giugliano e John Lloyd
pp. 283
Feltrinelli, 18,00 €
ISBN: 978-8807172502
Lo stato di salute del giornalismo italiano è una delle questioni più dibattute degli ultimi anni. Lo scontro intorno alla figura di Silvio Berlusconi ha portato la discussione su quale debba essere il ruolo della stampa a un tale livello di animosità e litigiosità da rendere pressoché impossibile qualsiasi tipo di analisi obiettiva e imparziale. Ferdinando Giugliano e John Lloyd, due giornalisti del “Financial Times”, hanno cercato di compiere l’operazione più difficile: esaminare con distacco, profondità e competenza il panorama del nostro giornalismo. Vista dall’estero, l’informazione italiana sembra fondata sul presupposto che l’obiettività e l’equidistanza non siano possibili, che la neutralità rispetto a interessi e fazioni politiche sia irraggiungibile e che i giornalisti non possano evitare di assumere posizioni di parte. Ma è davvero così? Televisione, carta stampata e siti di informazione sfornano solo notizie condite con opinioni? Come funziona l’informazione in Italia? Unendo la loro esperienza da giornalisti, il distacco di chi osserva da lontano e un puntiglioso lavoro di ricerca, fatto di decine d’interviste ai protagonisti del nostro giornalismo (da Ezio Mauro a Vittorio Feltri, da Marco Travaglio ad Augusto Minzolini), Giugliano e Lloyd riescono a collocare la questione al di sopra dell’usurato dibattito sul regime berlusconiano e sull’informazione asservita, andando a illuminare le caratteristiche e i vizi di fondo del giornalismo italiano.
EAMES: ARCHITETTI, PITTORI, DESIGNER. [DVD + libro]
di Jason Cohn e Bill Jersey
Feltrinelli, 16,90 €
ISBN: 978-8807740954
“I dettagli non sono dettagli. Sono l’essenza del progetto,” amava dire Charles Eames, che con la moglie Ray, un giorno del 1941 in California, cominciò a plasmare le forme che realizzarono il sogno di portare nelle case di tutti l’arte a prezzi contenuti. Questo film è la storia di due persone che con il coraggio della passione sono state capaci di trasformare il design del Novecento, cambiando per sempre anche il nostro rapporto con gli oggetti. Perché la bellezza può essere funzionale e mai più nessuno affermi il contrario.
«RESTITUIAMO LA STORIA». DAGLI ARCHIVI AI TERRITORI
di F. Calace
pp. 80
Gangemi, 25,00 €
ISBN: 978-8849223644
Nell’ambito dell’ampio orizzonte culturale di “Restituiamo la Storia”, questo volume è mirato a una mappatura del contributo italiano alla storia dell’architettura, delle città e dei territori, con un particolare approfondimento sulle vicende dell’Albania nel periodo 1925-1945. Ciò a partire dalla ricognizione, ancora mai compiuta in modo sistematico, e dalla conseguente sistematizzazione e catalogazione delle fonti documentarie depositate presso archivi pubblici e privati, anche poco conosciuti e nascosti, e con l’obiettivo di contribuire alla costituzione di un Archivio multimediale sulle aree geografiche delle ex colonie. L’Archivio potrà essere una finestra sul contributo italiano alla pianificazione territoriale e urbanistica, alla progettazione urbana e architettonica in quei paesi. La finalità che anima il lavoro, in sintesi, è quella di avviare un percorso di condivisione e messa a disposizione di un patrimonio di conoscenze attualmente disperso e frammentato e quindi di difficile reperimento e comprensione nella sua totalità, utile a ricostruire sia la storia dell’urbanistica e dell’architettura italiane di quasi mezzo secolo, sia quella degli stessi Paesi d’oltremare, ai quali questa storia va appunto restituita.
L’UNIVERSITÀ E IL SISTEMA ECONOMICO. CONOSCENZA, PROGRESSO TECNOLOGICO E CRESCITA
di Aldo Geuna e Federica Rossi
pp. 252
Il Mulino, 23,50 €
ISBN: 978-8815244321
L’obiettivo principale di questa ricerca è quello di offrire fondamenta concettuali e statistiche al dibattito sui molteplici contributi che il sistema universitario può fornire al sistema economico. La novità sta nell’affrontare questo tema in maniera integrata, considerando l’intero spettro delle attività svolte dagli atenei (didattica, ricerca e trasferimento di conoscenze), e nel l’adottare un approccio secondo il quale gli atenei, così come gli individui che vi lavorano e studiano, rispondono a incentivi analizzabili all’interno di un modello di tipo economico.
CAMBIAMO TUTTO! LA RIVOLUZIONE DEGLI INNOVATORI
di Riccardo Luna
pp. 163
Laterza, 14,00 €
ISBN: 978-8858106495
È in corso una rivoluzione che sta abbattendo antichi vizi nazionali, è la rivoluzione degli innovatori. Non la fanno riempiendo le piazze o dando l’assalto ai palazzi del potere. Ma cambiando le nostre vite: il modo in cui si fa scienza, si condivide la conoscenza, si fa impresa, si creano posti di lavoro, si producono beni, si amministra la cosa pubblica. Non sono casi isolati. È un movimento. Ci sono migliaia di startupper che il lavoro non lo cercano perché provano a crearselo inseguendo un’idea innovativa. E artigiani digitali che hanno aperto una fabbrica di oggetti sul proprio computer. E innovatori sociali che stanno modificando le istituzioni. Sta cambiando tutto perché abbiamo a disposizione la prima arma di costruzione di massa: Internet. Che non è una rete di computer, ma una rete di persone che provano a migliorare le cose senza aspettare niente e nessuno. Per questo “Cambiamo tutto!” è un libro sull’ottimismo. Sul perché dobbiamo essere ottimisti oggi in Italia. Il mondo attorno a noi può cambiare in meglio grazie a tre parole d’ordine: trasparenza, partecipazione, collaborazione. E alla voglia di ciascuno di noi di provarci.
IL CAPROTTI DI CAPROTTI. STORIA DI UN PITTORE CHE NON C’È
di Maurizio Zecchini
pp. 260
Marsilio, 30,00 €
ISBN: 978-8831714693
Con l’appellativo “Salaj”, Leonardo da Vinci era solito chiamare, come documentano i suoi scritti a partire dal 1494, il fanciullo che aveva accolto nella sua casa quattro anni prima, quando aveva solo dieci anni, e che visse al suo fianco per quasi un quarto di secolo: come garzone in un primo tempo, come aiutante e modello in seguito, oltre a divenire, secondo quanto le fonti ci hanno tramandato, suo allievo e compagno nella vita. Di lui, in realtà, si conosce ben poco, tranne questa opera che oggi per la prima volta viene presentata al grande pubblico. L’unica nella quale si trova indicato con precisione il suo nome. Un documento quindi che potrebbe gettare un po’ di luce su di un personaggio ancora avvolto dall’aura di mistero e aggiungere un tassello importante nella storia dell’arte. L’autore del volume, Maurizio Zecchini, presenta un racconto storico ma anche, coadiuvato da una squadra di tecnici, i risultati e le numerose analisi fatte durante il restauro dell’opera.
PITTURARE IL VOLTO. IL TRUCCO, L’ARTE, LA MODA
di Patrizia Magli
pp. 206
Marsilio, 19,00 €
ISBN: 978-8831713351
Il trucco è il principale mezzo attraverso cui mostriamo agli altri la nostra identità. Questo libro ne esplora l’universo, dalle pitture tribali al trucco cinematografico, dal “velo” di cipria al velo come elemento religioso, fino alle ultime tendenze della contemporary face. Intreccio di pratiche, di mode, di elementi culturali, il trucco rivela il rapporto complesso tra il viso nudo e l’immagine che ciascuna donna vuol dare di se stessa. Dalle scarpe al vestito, dagli accessori al maquillage, dai gioielli all’acconciatura dei capelli, il trucco fa parte di un’unità visiva dove il senso circola con coerenza. Come l’abito segue le vicende della moda, così il trucco, sensibile ai modelli proposti dalle tendenze del momento, esprime la sua vocazione all’integrazione sociale. Ci si trucca per mimetismo, per evocazione, per plagio: il viso “pitturato”, imbellettato, “vestito” ci parla della difficile relazione che ciascuno intrattiene con la propria immagine. Soprattutto, il trucco è piacere della variazione e desiderio di differenziazione individuale. Emerge, quindi, il tema della bellezza, ma di una bellezza controversa, poiché il trucco si pone al servizio dell’espressività, contro la standardizzazione dei modelli.
DELVAUX E IL SURREALISMO. CATALOGO DELLA MOSTRA
di S. Roffi
pp. 216
Silvana, 28,00 €
ISBN: 978-8836626090
Il catalogo è dedicato al grande artista belga Paul Delvaux (Antheit les Huy, 1897 – Furnes, 1994), uno dei protagonisti della stagione del Surrealismo, movimento d’avanguardia nato nel 1924 a seguito della pubblicazione del Manifesto di André Breton. L’opera conturbante e scandalosa dell’artista, intrigante creatore di atmosfere oniriche, viene ripercorsa alla luce di una questione enigmatica, ovvero l’adesione o meno dell’artista al dettato del movimento surrealista. Infatti, pur trovando fonte d’ispirazione in De Chirico – dichiarato punto di riferimento per i surrealisti – e in Magritte, e pur avendo partecipato a “L’Exposition surréaliste” nel 1938 a Parigi con Max Ernst, e Man Ray, oltre che Magritte e De Chirico, Delvaux negava questa adesione, definendosi piuttosto un “realista poetico”. Il volume, nell’indagare questo aspetto interessante di Delvaux, presenta circa ottanta opere scandite tematicamente – Il paesaggio, L’enigma della ferrovia, Il mistero femminino, Le coppie, La classicità, Gli scheletri – affiancate da opere di confronto e accompagnate da numerosi testi storico critici. Completano il volume apparati biografici. Saggi: Arturo Carlo Quintavalle, Stefano Roffi, Laura Neve, Mauro Carrera. Appendice: Elisa Barilli, Pierre Ghêne, Paul-Aloïse De Bock.
Volevo diventare Picasso. Diario di un artista (precario) del Sud
Un libro-raccolta di tanti aneddoti, a volte ironici a volte amari, appartenenti a Luca Scornaienchi, artista, fumettista, sceneggiatore e organizzatore di eventi culturali di Cosenza. Le sue storie, raccontate con spontaneo umorismo contengono le vicende di un ragazzo che si incontra e si scontra con personaggi più o meno noti della musica, del fumetto, dell’arte. Uno stralcio di diario che, come dice l’autore “non ho mai avuto e che avrei tenuto chiuso nel cassetto se non me lo avessero chiesto”.
Prendete Albano Carrisi, Patti Smith, Micheal Jackson e Lou Reed in quantità moderata, aggiungete un po’ di Roma, di Cosenza, qualche goccia di Bologna e di estati afose al mare. Mixate il tutto e ogni tanto assaggiate. Ecco le 15 brevi storie raccontate tutte d’un fiato (così come tutte d’un fiato si lasciano leggere) il cui fil rouge è la passione smoderata per un lavoro che riesci a fare solo perché animato dalla temeraria voglia di conoscere e capire questo strano concetto che chiamiamo “cultura”.
Spigliato e perfettamente a suo agio nelle vicende che racconta (anche quando prevedono figure barbine e malcapitati eventi) l’autore accompagna il lettore nelle ambientazioni delle sue storie ma anche nelle ambientazioni della sua mente e della sua fantasia. Che è una delle cose più belle che un libro riesca a fare.
All’interno di un libricino scorrevole e dinamico forse due sole cose possono disturbare la sensibilità del lettore: la sensazione che a volte l’autore sia un po’ troppo egocentrico (che fa parte del gioco, nonostante tutto) e una correzione bozze non proprio ottimale che purtroppo semina qua e là qualche refuso.
Una postfazione carina e personale, che elenca una serie di “amo” ed “odio” in cui qualcuno potrà trovare dei punti di contatto con l’autore. O di totale disaccordo.
Chi appartiene, anche solo sfiorandolo, a questo mondo un po’ borderline che è quello dell’arte e della cultura. E a coloro che, lavorandoci, devono ogni volta spiegare a nonni e parenti che organizzare eventi culturali non è “un divertimento, in cui passi giornate spensierate a fare PR da un vernissage all’altro, come in quei film americani dove tutti i galleristi, tutti ricchissimi, escono, bevono, sono ospiti di cene meravigliose e trombano come conigli”.
“Volevo diventare Picasso” – diario di un artista (precario) del Sud. Di Luca Scornaienchi, Round Robin edizioni, 12 euro. ISBN 978-88-95731-70-4
Il 23 aprile è la giornata mondiale del Libro e del Diritto d’autore.
L’UNESCO decretò nel 1995 tale ricorrenza, motivando la scelta di questa particolare data poiché il 23 aprile 1616 morirono alcuni grandi nomi delle letteratura mondiale: William Shakespeare, Cervantes e Gracilaso de la Vega.
Quest’anno la Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’autore giunge dunque al suo 17° anniversario; capofila delle relative iniziative è Bankok, designata Capitale mondiale del Libro 2013 con lo slogan “Read for life”.
L’intento è quello di rendere accessibile a tutti il grande patrimonio letterario mondiale, stimolando e promuovendo la lettura.
Molteplici le iniziative che si terranno in tutte il mondo per celebrare questa giornata.
In Irlanda, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America, il 23 aprile si tiene la “World Book Night”: 20 mila volontari distribuiranno 400 mila libri. Ognuno di loro ha scelto infatti 20 titoli che doneranno presso ospedali, carceri, case di riposo, al fine di diffondere l’amore per la lettura.
Nella Spagna catalana il 23 aprile si celebra anche il patrono San Giorgio e per l’occasione le coppie si scambiano doni: le donne regalano libri agli uomini, che contraccambiano con delle rose per una festa coinvolgente, romantica e pittoresca.
A Madrid, invece, si terrà la “Noche de los Libros” cui parteciperanno scrittori, librerie, biblioteche e istituzioni culturali, con oltre 600 appuntamenti in una notte.
In Italia la Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’autore si festeggia con tanti appuntamenti.
Dal 23 aprile fino al 31 maggio si terrà la consueta campagna nazionale “Il Maggio dei Libri” promossa dal MiBAC e dall’AIE. Tanti gli eventi che si terranno in tutto il territorio nazionale, con reading, incontri con gli autori, concorsi e tanto altro.
A Bolzano le biblioteche altoatesine promuovono la lettura con l’iniziativa “Un libro ti aspetta”, organizzata dal Dipartimento Cultura italiana della Provincia. Chi il 23 aprile si recherà in biblioteca e prenderà un libro in prestito, ne riceverà uno nuovo in dono.
Il progetto Città Invisibili della Regione Veneto, coinvolgerà in contemporanea 800 classi scolastiche e 40 biblioteche per realizzare in sinergia attività di promozione della lettura. Tra gli obiettivi che l’iniziativa si pone c’è anche quello di proporre una seria riflessione sulle politiche culturali del nostro territorio. Il tutto sarà catalizzato da un Flash Book Mob: l’appuntamento è alle 9,45 di mattina con il proprio libro preferito.
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A Roma i libri scendono in metro: torna infatti “Pagine Viaggianti”, iniziativa di bookcrossing che coinvolgerà le stazioni Cornelia della metro A e Santa Maria del Soccorso per la linea B. Qui saranno presenti volontari che distribuiranno libri gratuitamente in cambio di latri testi. Medesima iniziativa alla Biblioteca Vaccheria Nardi, presso il Centro culturale Gabriella Ferri e alla Biblioteca Cornelia.
A Termini Imerese, su iniziativa di SiciliAntica, cento panchine cittadine ospiteranno cento libri messi a disposizione dall’Isspe, l’Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici.
Per incentivare la lettura e la familiarità con i libri anche in età infantile, segnaliamo la campagna “Nati per Leggere”, impegnata ad educare non solo i più piccoli, ma soprattutto i genitori, cui si spiega l’importanza della lettura ad alta voce dei racconti ai neonati. Il Punto lettura.Nati per Leggere di Napoli, presso il Museo PAN, organizza per il 23 aprile, alle 16,30, letture per bambini. Ci sarà inoltre lo Scambiolibro, piccola biblioteca con testi adatti ai più piccoli, liberamente fruibili.
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